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Cosa succede in città? Ovvero biblioteche, aree metropolitane e non solo: perché questa rubrica?

di Puntospaziolineaspazio


Perché la trasformazione della città metropolitana è stato uno dei fenomeni sociali maggiormente significativi negli ultimi anni; la biblioteca pubblica sta mutando immagine e sostanza, anche se ancora non risulta del tutto sconfitto il motto Primo non leggere, e quindi la strada da percorrere è ancora molta. Tuttavia, è pur vero che molti indicatori fanno pensare che ormai sia iniziato un processo di inversione di tendenza: molte biblioteche cominciano a essere pubbliche di fatto, anche se soggetti di diritto privato; la biblioteca si sforza sempre più di andarsi a situare dove già si trovano i possibili lettori: feste, fiere, ma anche discoteche e tratti di lungomare diventano sempre più frequentemente luoghi ove portare la biblioteca "fuori di sé", in diverse località si sta pensando al bibliobus. Sperimentazioni condotte dalla metà degli anni Ottanta hanno dimostrato che la cooperazione interbibliotecaria è possibile; il processo legislativo inaugurato dalle leggi 142 e 241 e proseguito fino alle importanti formulazioni contenute nelle leggi Bassanini ha rilanciato un ruolo delle amministrazioni locali che oggi, forse come mai prima, tendono giustamente a esercitare la gestione dei servizi in modalità condivisa, concentrandosi soprattutto sulla programmazione e sul controllo dei processi di esercizio. Le grandi città, che chiamiamo aree metropolitane anche se non ancora ufficialmente costituite – come un dettato della legge 142 prevede – sono ricchissime di risorse bibliotecarie che, però, secondo la felice definizione di un giovane collega, di sicuro avvenire, sono come un immenso viadotto con pochissimi svincoli. Viceversa, il territorio è pieno di rampe iniziate e mai concluse, di ipotesi di lavoro che per un motivo o per un altro non si sono radicate; si potrebbe parlare di biblioteche scolastiche poco e male utilizzate, di biblioteche universitarie mancanti, a fronte di tasse di iscrizione crescenti, di biblioteche portate all'aperto che, rientrando nelle loro strutture, si sono riportate più utenti di quanti ne potessero contenere.
Ma qualsiasi elenco, benché lungo, non sarebbe che incompleto.
Allora ben venga la realizzazione di una lista di discussione aperta a qualsiasi suggerimento, confronto, denuncia.
Puntospaziolineaspazio sarà una sorta di redattore virtuale, che navigherà tra tutti i messaggi partecipanti che, si spera, pervengano copiosi. Puntospaziolineaspazio raccomanda a tutti di descrivere in modo puntuale le proprie realtà di lavoro.
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Cosa succede in città? Ovvero biblioteche, aree metropolitane e non solo: perché questa rubrica?, a cura di Puntospaziolineaspazio. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 7, p. 8.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-08-03 , a cura di: Andreas Zanzoni