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Veneto


A Padova il corso di perfezionamento per i bibliotecari scolastici

Una scuola che intenda dare alla biblioteca scolastica un ruolo di centralità didattica necessita di un bibliotecario scolastico specialista e competente. La presenza di tale figura professionale, che assume non solo una funzione gestionale, ma anche didattico-educativa, contribuisce al processo formativo e al successo scolastico degli allievi. La preparazione del bibliotecario scolastico, perciò, non può essere affidata a interventi sporadici e discontinui, e, come evidenzia il documento IFLA del 1995 School librarians: guidelines for competency require-ments, redatto da Sigrùn Klara Hannesdottir, la sua formazione non deve essere mai inferiore agli insegnanti della scuola in cui lavora. Alcuni paesi europei hanno da tempo cercato di dare corpo a corsi universitari per la formazione dei docenti-bibliotecari: in proposito risultano esemplari le esperienze della Francia e della Danimarca. In Francia i professori documentalisti, cioè coloro che andranno a gestire una biblioteca di scuola media o di scuola secondaria superiore, sono preparati nel biennio abilitante predisposto presso lo IUFM-Institut Universitaire de Formation des Ma”tres (istituti post-laurea, nei quali si preparano tutti i docenti dei diversi gradi e ordini scolastici, compresi, appunto, i bibliotecari scolastici). In Danimarca, invece, l'insegnante che sceglie di diventare bibliotecario scolastico deve frequentare un corso di 288 ore presso l'Istituto superiore di studi pedagogici, ove ottiene competenze di tipo gestionale-biblioteconomico, ma anche relative alla letteratura per l'infanzia e ai materiali, librari o multimediali, per la didattica.
In Italia un segnale di attenzione al problema delle biblioteche scolastiche a livello ministeriale si è avuto con l'attuazione del corso seminariale, che ha avuto luogo a Roma dal 25 al 29 novembre 1997, promosso dal Ministero della pubblica istruzione di concerto col Ministero per i beni culturali e ambientali. Esso si è caratterizzato come formazione in itinere di bibliotecari scolastici già operanti, selezionati sul territorio nazionale. Sul versante universitario è invece da registrare l'istituzione del corso di perfezionamento Formazione del bibliotecario scolastico, che ha avuto luogo, nell'anno accademico 1997-1998, presso la Facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Padova.
Il corso, diretto da Donatella Lombello, del Dipartimento di Scienze dell'educazione, è stato strutturato in 100 ore di lezione, tenute da docenti degli atenei, oltre che di Padova, di Firenze e Roma, e da qualificati esperti di biblioteche scolastiche, universitarie, e di centri di documentazione e ricerca (BDP, IRRSAE) del territorio nazionale. Su una delle tematiche oggetto delle lezioni si sono impegnati i perfezionandi per la stesura di una tesina, discussa dagli stessi a conclusione del corso davanti alla relativa commissione. I frequentanti hanno avuto altresì la possibilità di visitare alcune biblioteche scolastiche di scuole superiori, per toccare con mano la realtà di tale ambiente educativo.
La scelta degli argomenti trattati nel corso patavino ha messo in luce la complessità delle abilità di carattere educativo-didattico, oltre che di tipo biblioteconomico-gestionale, che il bibliotecario scolastico deve saper coniugare, e che, lungi dall'essere mutuate dall' esperienza del bibliotecario pubblico, ne identificano la specificità. Nel corso sono state proposte, quindi, differenti aree di competenza: pedagogica, psicologica, bibliografica, biblioteconomica, informatico-documentale e didattica, al fine di delineare il profilo professionale e il ruolo del bibliotecario scolastico.
Area pedagogica. La lezione introduttiva di pedagogia della lettura e della letteratura tenuta da Anna Maria Bernardinis, dell'Università di Padova, ha offerto lo spunto per riflettere sul senso educativo e valoriale della biblioteca scolastica, e sul ruolo della lettura nella formazione della persona. Dopo la rassegna critica di autori e illustratori per bambini della scuola materna ed elementare, proposta da Carla Ida Salviati (IRRSAE Liguria), Bianca Maria Barzon, dell'Università di Padova, che già aveva offerto un'introduzione storico-critica alla letteratura giovanile, ha individuato gli itinerari letterari e le linee tematiche fondamentali dell'attuale produzione per i lettori della scuola media e del biennio delle superiori.
Area psicologica. Comprendere i differenti percorsi cognitivi che il ragazzo compie nel rapporto con la parola scritta permette al bibliotecario scolastico di individuare la complessità o meno di un testo, soprattutto di carattere scientifico-divulgativo, e di aiutare il ragazzo a distinguere nella ricerca ciò che gli serve da ciò che è superfluo, insegnandogli a gestire la sovrabbondanza di informazioni. A tal fine, Maria Laura Marin, della Facoltà patavina di Psicologia, ha delineato le tappe evolutive secondo le principali teorie psicologiche, e, successivamente, Francesca Pazzaglia, della stessa sede, ha relazionato sugli aspetti cognitivi e metacognitivi della comprensione della lettura.
Area bibliografica. Dopo un'introduzione storica al problema da parte di Giuseppe Zago, del Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Padova (Storia della cultura scritta), e di Maria Iolanda Palazzolo, dell'Università di Roma (Storia della stampa e dell'editoria), sono state fornite ai corsisti indicazioni sui criteri di scelta dei libri per la biblioteca scolastica. Fondamentali risultano essere la qualità dei testi e delle illustrazioni, e la varietà dei generi proposti alla popolazione scolastica: deve essere dato spazio, oltre che alla narrativa, per promuovere e soddisfare il piacere di leggere, anche ai diversi generi della divulgazione, per abituare gli utenti-allievi al piacere e all'autonomia della ricerca.
Chiarificatrice è stata Miriam Stival, del Dipartimento di Scienze dell'educazione, che ha illustrato i differenti moduli di divulgazione scientifica presenti nell'editoria odierna, tra i quali vanno scelti i più accattivanti, che mantengano comunque integro il messaggio scientifico. Sul versante della divulgazione storica, Giuseppe Zago ha sostenuto fortemente la necessità di integrare il libro di testo con monografie e riviste.
Nella identificazione dei requisiti della biblioteca scolastica non poteva mancare lo scaffale interculturale, proposto da Vinicio Ongini, il quale ha sostenuto la necessità di tale spazio, a prescindere dalla presenza di stranieri nel territorio.
Area biblioteconomica. L'approccio alla biblioteconomia ha permesso di prendere in considerazione le modalità di descrizione e classificazione per trattare i documenti in biblioteca (lezioni su ISBD, indicizzazione, e classificazione, tenute da Giulia Visintin e Rossella Caffo). Al di là dell'aspetto pratico, che avrebbe richiesto attività di laboratorio, è emerso il senso di un lavoro oneroso come quello della catalogazione, che permette l'accesso al patrimonio librario attraverso percorsi differenziati, rendendo la biblioteca scolastica funzionale alla ricerca.
Area informatico-documentale.
La classe docente ha tendenzialmente timori e riserve nei confronti dell'in-formatica, nonostante che sia fondamentale il suo ruolo in una biblioteca scolastica del 2000. Il ruolo del bibliotecario scolastico è invece ormai coincidente con quello del documentalista, e l'uso del computer come strumento di ricerca sempre più avanzata e la gestione informatizzata dei documeni permettono a una biblioteca scolastica di divenire sempre di più multimediale.
Il tema delle fonti informative elettroniche in biblioteca è stato presentato ai perfezionandi da Riccardo Ridi, della Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa, mentre Marisa Trigari, della BDP di Firenze, ha affrontato quello della documentazione in funzione della didattica e della gestione informatizzata della biblioteca scolastica, più modernamente definita "Centro delle risorse informative". Interessante l'intervento di Maria Rita Boccanera, dell'IRRSAE Umbria, che ha portato esempi di relative attività didattiche realizzate da scuole dell'obbligo.
Area didattica. Singolare è stata l'esperienza del laboratorio di scrittura creativa, guidata da Angelo Ferrarini, scrittore per ragazzi, che ha permesso ai corsisti di conoscere come nasce un libro, e di quali percorsi metodologici avvalersi per promuovere la passione per i libri nei ragazzi.
Aspetto importante, ma ancora poco approfondito, almeno in Italia, è la tematica della metodologia della ricerca nella biblioteca scolastica. Il corso ha visto impegnata su questo argomento Antonella Braga, coautrice della ricerca su Le biblioteche scolastiche delle Scuola secondarie superiori in provincia di Novara, ora pubblicata dall'AIB, che ha relazionato sulle fasi della ricerca e sui percorsi di information skills, ripresi dai modelli anglo-americani. Particolari tipologie di percorsi didattici in biblioteca sono state presentate da Claudio Bianchi, che ha illustrato le esperienze attuate presso il suo istituto, l'ITIS "Abba" di Brescia.
Vera Marzi, dell'Università "La Sapienza" di Roma, si è addentrata nel mondo ancora poco analizzato della valutazione dei percorsi di ricerca in biblioteca, sottolineando la complessità di tale operazione, che richiede la conoscenza di tutte le abilità che il ragazzo deve mettere in atto nella soluzione di problemi informativi.
Una valutazione comparativa sul ruolo educativo del docente-bibliotecario e sui relativi percorsi formativi, sia esplicitati, di principio, nei documenti internazionali dell'IFLA, dell'Unesco e dello IASL-International Association of School Librarianship, sia messi in atto nei diversi Stati europei è stata inoltre proposta nelle lezioni della direttrice del corso, Donatella Lombello.
Il corso di perfezionamento, frequentato da 23 iscritti tra docenti dei diversi gradi e ordini scolastici impegnati in biblioteca e neo laureati, ha rappresentato complessivamente un'esperienza positiva, anche se non sempre ha potuto essere soddisfatta l'esigenza di maggior tempo per la discussione che la pregnanza degli argomenti avrebbe richiesto.
L'esplicito bisogno, appunto, di approfondimenti teorici e la necessità di acquisire più consolidate competenze anche attraverso relative esercitazioni pratiche ha orientato la Facoltà di Scienze della formazione a istituire, nel prossimo a.a. 1998-1999, un corso avanzato, accanto a un corso di base, sulla Formazione del bibliotecario scolastico, entrambi di 100 ore, a ciascuno dei quali sono iscrivibili non più di 30 frequentanti.


AIB Attività delle sezioni - notizie dalla regioni. Veneto. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 9, p. 19-21.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-11-28 , a cura di: Andreas Zanzoni