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AIB Attività delle sezioni - notizie dalle regioni

Lazio


Documentiamoci sulla documentazione europea

Questa primavera, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, la Sezione Lazio ha organizzato una giornata di presentazione dei centri di informazione europea presenti sul territorio regionale. Sembra giusto ritornarci perché l'iniziativa – che ha riscosso un grande successo di pubblico – è stata testimonianza del grande bisogno di conoscenza delle politiche comunitarie e della ancora scarsa consapevolezza delle strutture esistenti per accedervi.
I lavori sono stati coordinati da Alessandra Cornero, della Biblioteca del Formez, che nell'introduzione ha illustrato dettagliatamente le diverse tipologie di centri esistenti, relativamente all'ubicazione territoriale e alla specificità dell'utente di riferimento. In particolare, si è soffermata sulla differenza tra CDE (Centri di documentazione in senso stretto), DEP (Centri di documentazione con il compito di raccogliere e conservare la documentazione pervenuta), CRE (Centri di riferimento sulla Comunità europea), Euro Info Centres (Eurosportelli per le imprese), Carrefours (Centri di informazione e animazione rurale), Infopoints.
Letizia Weiss e Laja Martinez, della Commissione Europea, hanno aperto la rassegna analizzando le ragioni dell'organizzazione che la Comunità ha scelto di darsi per comunicare con i paesi membri e l'evoluzione intervenuta negli ultimi anni.
Anzitutto, non esiste una rete informativa uniforme, né per bacini d'utenza, né per criteri di gestione del materiale, perché si parte dal presupposto che ogni paese deve organizzarsi secondo i propri interessi e secondo il grado di maturazione della coscienza europea. Questa motivazione è alla base della grande diversificazione dei centri esistenti: i primi a muoversi sono stati le università e i CDE, spinti soprattutto dal bisogno di documentazione scientifica e tecnica, seguiti da comuni, regioni e provincie, che hanno dato vita agli Infopoints, operanti su scala territoriale per cercare di garantire un'informazione al cittadino sulle opportunità offerte dalla Comunità.
Fino agli anni Ottanta la domanda di informazione è molto bassa e proviene solo da un pubblico specializzato. Successivamente, con l'emergere di una coscienza europea, molto forte soprattutto in Italia, l'interesse si generalizza, diventa di massa, nasce da esigenze specifiche, ma anche dal desiderio di saperne di più. La domanda cresce e malgrado oggi al centro di via Poli si presentino in media cento persone al giorno, non trova una risposta adeguata.
Il materiale proveniente da Bruxelles non è catalogato né classificato: il servizio di documentazione in realtà funge più da distributore che da organizzatore di informazioni. Si fa fronte a questa carenza, in parte, rivolgendosi ai servizi in rete, costituiti essenzialmente da una banca dati e dal sito Web dell'Unione Europea, multilingue, ma di non facile consultazione.
é ormai tempo, secondo le due documentaliste, di procedere almeno a una sistemazione per classi per questo materiale, costituito al 70% da letteratura grigia. Una buona soluzione potrebbe essere, a loro avviso, l'adozione su scala europea della classificazione elaborata dal CDE di Madrid, già tradotta in italiano.
Decisamente migliore la situazione dei due CDE presenti a Roma – il primo presso la biblioteca della SIOI (Società italiana per l'organizzazione internazionale) ed il secondo presso la biblioteca generale della Facoltà di economia e commercio dell'Università "La Sapienza" – e della biblioteca depositaria, la biblioteca centrale del CNR, anch'essa nella capitale. L'antica tradizione, ed i compiti istituzionali per la terza, hanno garantito un trattamento dei dati secondo tecniche e criteri decisamente biblioteconomici e orientati al recupero dell'informazione.
Ciò che hanno lamentato, in modo quasi unanime, le rispettive responsabili, Sara Cavelli, Ambretta Davì e Antonella Migliorelli, nei loro interventi, è la mancanza di coordinamento per la determinazione delle scelte di classificazione e di gestione.
Hanno suscitato molto interesse e dato vita a un vivace dibattito la presentazione del Carrefour del Lazio e dell'Eurosportello Mondimpresa, appartenente alla rete Euro Info Centres, che ha lo scopo di fornire informazione e assistenza alle piccole e medie imprese nella loro ricerca di partner a livello nazionale e internazionale.
La mattinata si è conclusa con la presentazione, curata da Giuseppe Carlino, dell'attività svolta dal Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio, e della banca dati delle direttive comunitarie messa a punto dallo stesso Dipartimento, che tra l'altro viene fornita gratuitamente a tutti gli Istituti che ne facciano richiesta.
Nel pomeriggio, introdotti da Maria Sicco, direttrice dell'Osservatorio dei programmi internazionali delle biblioteche, sono stati esaminati in modo particolare i progetti che hanno attinenza con le biblioteche.
Dopo aver brevemente illustrato i compiti istituzionali dell'OPIB e l'attività svolta in questi anni, Maria Sicco si è soffermata sui mutamenti intervenuti nella politica di finanziamento della Comunità con il V programma quadro.
A partire dal 1998, infatti, non è più prevista una linea di azione specifica per le biblioteche che però potranno partecipare con archivi e musei a progetti nell'ambito della linea dedicata alla "società dell'informazione", in particolare alla realizzazione di prodotti multimediali finalizzati a garantire accessi integrati a risorse culturali eterogenee. Da parte dell'Ufficio centrale per i beni librari del Ministero sarà quindi necessario definire un piano di collaborazione con gli altri settori del Ministero stesso, gli enti locali e gli istituti di ricerca, in particolare le università.
Le linee guida del V programma quadro sono state al centro anche dell'intervento di Claudio Fresa, dell'Agenzia per la promozione europea, che si è soffermato sull'obiettivo di sostenere lo sviluppo di una società dell'informazione a misura d'uomo, a partire dai bisogni sociali.
Il panorama delle azioni comunitarie è stato completato dalle relazioni di Anna Cecilia Trazzera, help desk dell'AIB, su INFO2000, di Andrea Marcotulli sul progetto Mediadesk e i programmi per l'audiovisivo, di Isabella Pitoni, che ha illustrato l'attività dell'Istituto per la formazione professionale dei lavoratori, e di Magda Miliano sul lavoro svolto per il Comune di Roma da "Informagiovani".
L'incontro si è concluso con l'invito a compilare il questionario predisposto dalla Sezione Lazio finalizzato alla realizzazione di una guida della documentazione europea presente nel territorio. Invito che, approfittando di questo spazio, rinnovo a tutti gli istituti interessati.
Marzia Miele


AIB Attività delle sezioni - notizie dalle regioni. Lazio. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 10, p. 18.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-12-21 , a cura di: Andreas Zanzoni