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Comunicazione e marketing della biblioteca

Campania


Comunicazione e marketing della biblioteca, di Giovanni Di Domenico e Michele Rosco, è fra gli ultimi prodotti di biblio-economia offerti dal mercato nazionale di letteratura professionale, ancora troppo spesso manicheisticamente schierata, tra feticismi tecnologici e nostalgie conservatrici. Già nella equilibrata equidistanza da questi estremismi ideologici – come hanno precisato gli stessi autori in occasione della presentazione del volume, svoltasi nella Aula Piovani della Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Napoli il 30 novembre scorso – va colto un primo apprezzabile risultato del lavoro, condiviso da entrambi gli oratori invitati a commentarlo.
Ambedue professori universitari con diversa esperienza dell'universo-biblioteca, da utente "forte" Vittorio Dini, docente di storia della filosofia all'Università di Salerno, da ex bibliotecario" alternativo" Giovanni Solimine, attualmente titolare della cattedra di biblioteconomia presso l'Università della Tuscia.
Vittorio Dini ha recuperato la metafora kantiana della "rivoluzione copernicana" per espremere il contributo del volume al modo di intendere e vivere la biblioteca, nel complesso processo di ridefinizione dei suoi compiti e dei suoi obiettivi in funzione della centralità dell'utente. L'attenzione ai suoi bisogni, la consapevolezza di volerli soddisfare con l'organizzazione e l'erogazione di servizi di qualità, di volta in volta validati sulle reali esigenze della domanda, è alla base della nuova idea di biblioteca, cui l'apporto delle moderne tecnologie dell'informazione offre straordinarie opportunità di realizzazione. Apertura, dunque, della biblioteca all'esterno, riscoperta della "cultura di servizio", secondo la migliore tradizione anglosassone, in linea con il generale spostamento dell'asse pubblico verso il cittadino, ed il conseguente avvio del virtuoso processo di riqualificazione della domanda attraverso la qualità dell'offerta.
Comunicazione e marketing della biblioteca è, in questa prospettiva, un interessante contributo alla conoscenza di metodologie e tecniche di valutazione di processi di lavoro che fanno della fruizione il primario obiettivo istituzionale.
Giovanni Solimine, che ha rinviato i presenti alla sua prossima recensione su «Biblioteche oggi» per un più organico intervento, ha tratto dal libro di Rosco e Di Domenico alcuni spunti di attualità su cui far riflettere.
Innanzitutto il problema della "comunicazione", problema poco o mal recepito dalle biblioteche, avvezze ad una orgogliosa autoreferenzialità e poco inclini all'amichevolezza nell'approccio con l'utente, soprattutto quello "debolmente" motivato a superarne le "asperità". La mancanza di servizi di recapito domiciliare di documenti e riproduzioni in un paese in cui il 20% della popolazione è costituita da anziani o disabili è, ad esempio, una prova desolante dell'arretratezza del nostro concetto di servizio pubblico al cui miglioramento qualitativo poco servono astratte operazioni di marketing aziendale che non siano costantemente verificate e corrette sul campo.
Altro spunto interessante del libro – secondo Solimine – quello sulla tariffazione dei servizi, per il richiamo all'attuale dibattito sostenuto dai bibliotecari italiani su AIB-CUR, dove affiora sempre più la necessità di ridefinire adeguati parametri di servizio. I cambiamenti prodotti nella domanda di accesso all'informazione dall'avvento delle più avanzate tecnologie digitali, l'ampliamento straordinario dell'offerta informativa, la flessibilità stessa del discrimine tra servizi di base e servizi avanzati, pongono in discussione i vecchi schemi valutativi, secondo i quali il prestito di un best-sellers sarebbe meno utile del rilascio della fotocopia di un articolo scientifico nella gerarchia dei tradizionali "valori d'uso della cultura". Di qui la necessità di rivedere i costi effettivi dei servizi erogati, in termini economici e in termini di beneficio sociale prodotto.
Conclusive e interessanti le osservazioni a margine degli autori sulle possibilità aperte dall'uso del marketing come approccio metodologico alla realtà delle biblioteche, dall'analisi degli strumenti motivazionali delle energie professionali che gestiscono il cambiamento (Rosco), all'acquisizione nell'azienda-biblioteca di strategie di "controllo di bilancio", con un equilibrato sistema di tariffazioni e l'opportuna ricerca di sponsor privati e/o istituzionali, che sviluppi una attività integrata di comunicazione fra i diversi soggetti interessati al mercato dell'informazione (Di Domenico).
Argomentazioni tutte sorrette dalla fiducia nel sistema-paese, nella sua capacità di adeguarsi agli standard europei nell'oneroso processo di riorganizzazione dei processi produttivi, sia merceologici che culturali.

Ornella Falangola


AIB attività delle sezioni - notizie dalle regioni. Campania. «AIB Notizie», 10 (1998), n. 11, p. 16-17.
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