di Giorgio De Gregori

Caro Presidente Poggiali,

nel momento che mi accingo ad acconsentire all'ammissione all'Albo professionale dei bibliotecari italiani (che mi sarà necessaria per un eventuale concorso nell'aldilà) mi compiaccio con Lei, la cui Presidenza sarà ricordata come quella durante la quale questa meta è stata finalmente raggiunta.
Ricordo che, quando ne fu posta la prima istanza dal dott. Renato Pagetti al Congresso del 1967 in Fiuggi (non era ancora Presidente), ci pareva un sogno il realizzarla e, timidamente, parlammo di "Elenco" e non di "Albo". La concepimmo non come difesa corporativa della nostra categoria di operatori della cultura, ma come garanzia per gli utenti delle biblioteche di trovare in esse un personale capace ed efficacemente preparato: e tale deve essere per mia intima convinzione anche oggi.
È molto importante, secondo me, che la tenuta dell'Albo sia stata affidata all'Associazione perché ciò può fare la sua floridezza, come è avvenuto per la British Library Association. Ma per raggiungere questo duplice obiettivo, "garanzia per gli utenti" e "floridezza per l'AIB", c'è da fare molta strada, e l'AIB dovrà ancora battersi nel futuro per ottenere due cose: l'istituzione delle scuole per il personale delle biblioteche ai diversi livelli, ulteriori corsi di laurea in biblioteconomia e che ogni amministrazione in possesso di una biblioteca pubblica non possa affidarla a chi non sia iscritto all'Albo professionale. Coraggio e buon lavoro verso il vostro futuro.

Affettuosamente

Giorgio De Gregori

Roma, 30 novembre 1998