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Concertation meeting and workshop on digitisation of library materials

di Franco Toni


Le problematiche connesse con la digitalizzazione dei materiali (librari e non) delle biblioteche sono state affrontate in un incontro a carattere seminariale organizzato dalla DG XIII E/4 della Commissione europea e tenuto a Lussemburgo lo scorso 14 dicembre. Gli obiettivi che il seminario si proponeva di affrontare erano vari e tutti di stringente attualità e importanza: da una ricognizione sullo stato dell'arte delle tecnologie e dei relativi standard, all'analisi dei progetti e delle iniziative già realizzate o in corso d'opera nei vari paesi europei, dalla creazione di una piattaforma per lo scambio delle esperienze e dei servizi tra quanti (biblioteche, fornitori di servizi, ditte specializzate) risultano coinvolti nel processo della digitalizzazione, alla presentazione, infine, dei risultati di una analisi comparativa delle diverse linee guida nel campo della conservazione dei materiali e dei problemi che potrebbero presentarsi in futuro in tale campo.
Nel riallacciarsi ai risultati scaturiti da un precedente workshop tenuto nel 1994, Mark Fresko ha sottolineato la grande evoluzione tecnica intervenuta nel frattempo, fissando l'attenzione sugli aspetti della scannerizzazione dei documenti, della compressione dei dati ottenuti e del loro immagazzinamento sui diversi supporti: quest'ultimo aspetto in particolare è uno dei più sollecitati dall'evoluzione tecnologica, con l'approssimarsi del tramonto del tradizionale CD-ROM in favore di altri tipi di supporto – quali dischi ottici, DVD, dischi magnetici – con capacità contenitive decisamente superiori (attualmente, ma la situazione è in continua evoluzione, fino a 25 GB) e conseguenti vantaggi sia in termini di riduzione degli spazi di archiviazione che di incremento della qualità e potenzialità di fruizione dei dati.
Del pari importante è l'aspetto degli standard utilizzati. Sempre più spesso si assiste, in questo come in altri settori, all'affermarsi degli standard de facto imposti dalla diffusione generalizzata di linguaggi e formati (ad esempio GIF e JPEG per le immagini, PNG, MPEG1 e 2, SPIFF per la compressione di immagini a colori e il trattamento delle animazioni).
Vi è poi il problema del diverso approccio alla digitalizzazione in relazione alla tipologia dell'intervento che si deve affrontare. È palese che una conversione massiccia di documenti testuali moderni presenti caratteristiche ed esigenze – tecniche e non – completamente diverse da una che prenda ad oggetto un ristretto nucleo di materiali antichi con, ad esempio, prevalenza di immagini sul testo. A questo proposito il seminario ha fornito un'ampia panoramica su diverse esperienze pratiche e progetti in corso: la grande campagna di digitalizzazione della Bibliotèque Nationale de France, che, iniziata nel 1994, consente già la consultazione in linea sul server Gallica di oltre due milioni di pagine relative a documenti del XIX secolo (http://www.gallica.bnf.fr/), la conversione in formato elettronico di giornali del '700 e '800 portata avanti dalla Bodleiana di Oxford (http://www.bodley.ox.ac.uk/ilej/), il progetto "Memoriae Mundi Series Bohemica" della Biblioteca Nazionale di Praga per la digitalizzazione di materiali manoscritti e libri antichi, il recentissimo progetto LAURIN approvato nell'ambito del Framework Telematics for Libraries e iniziato nel maggio '98, che prevede il trattamento di articoli tratti da giornali storici e correnti e la creazione di nuovi tools per facilitare navigazione e indicizzazione fra testi (http://germanistik.uibk.ac.at/laurin), i progetti ELISE II sul reperimento di immagini in rete (http://severn.dmu.ac.uk/elise/) e DIEPER sulle modalità di pubblicazione elettronica e gli accessi in rete (http://www2.echo.lu/libraries/en/projects/dieper.html).
Una citazione a parte meritano invece il progetto "Bibliotheca Universalis" e le iniziative condotte dalla Koninklijke Bibliotheek olandese nel campo dei metadati. Bibliotheca Universalis è un progetto nato in ambito G7, guidato da Francia e Giappone, e che ha quale obiettivo principale quello di raccogliere la maggior quantità di conoscenze sulle iniziative di digitalizzazione già disponibili in rete e di accrescere la cooperazione internazionale al fine di creare un sistema elettronico globale a uso delle biblioteche e un coordinamento in grado di evitare duplicazioni delle iniziative. Oltre a rafforzare il ruolo delle biblioteche nel migliorare e accrescere la disponibilità delle risorse digitali, tra le finalità del progetto vanno ricordate la promozione su larga scala della digitalizzazione, con iniziative a carattere nazionale e internazionale (collegamento con la azione concertata CoBRA), e lo studio di tecniche di conservazione dei materiali e di forme facilitate di accesso ai documenti. La Biblioteca Reale dei Paesi Bassi è invece coinvolta in numerose attività in materia di metadati, ossia delle forme di strutturazione dei dati che consentono poi di stabilire relazioni tra gli stessi e ne facilitano l'interscambio attraverso formati leggibili dalle macchine; tra le principali finalità che i metadati consentono di perseguire vanno annoverate la conservazione, la gestione dei diritti (degli autori, delle biblioteche, degli editori), il reperimento delle informazioni, e lo scopo delle iniziative condotte dalla KB o che la vedono coinvolta come partner (NEDLIB, DESIRE, BIBLINK e DONOR) è appunto quello di pervenire a una armonizzazione delle iniziative in corso e a una standardizzazione dei formati da adottare.
Un aspetto ancora poco considerato ma che invece risulta di fondamentale importanza è quello della conservazione. La DGXIII ha commissionato nel 1997, a questo riguardo, uno studio per predisporre un'analisi comparativa delle guidelines esistenti in materia. Per questa analisi sono state selezionate 34 linee guida e i risultati riassunti in forma sintetica per consentire una valutazione comparata dei vari documenti. Dallo studio è emerso che ci sono poche guidelines largamente accettate e comunque nessuna che copra tutti i problemi connessi con la conservazione dei documenti digitali. Inoltre, mentre alcuni settori (ad esempio quelli degli standard e della memorizzazione) offrono una larga copertura, ve ne sono altri assolutamente trascurati, quali la conservazione dei metadati e anche alcuni aspetti delle attività di accessionamento e conservazione dei dati. È stato inoltre osservato che l'intera problematica viene affrontata secondo un'ottica che tende a privilegiare soluzioni conservative a breve-medio termine (qualche decade), piuttosto che indirizzarsi verso strategie a più lungo termine. Lo studio contiene infine una serie di raccomandazioni di carattere generale su aspetti fondamentali come l'immagazzinamento, la riconversione da un supporto ad un altro, la conservazione dei dati dinamici e lo sviluppo di modelli standardizzati, che potranno fungere da base per ricerche future e da indirizzo per la Commissione nel determinare l'impostazione dei calls e la scelta dei progetti da approvare e finanziare.


TONI, Franco. Concertation meeting and workshop on digitisation of library materials . «AIB Notizie», 11 (1999), n. 1, p. 8, 12.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1999-02-12 a cura di Gabriele Mazzitelli