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Attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro


Il reference service nella biblioteca scolastica

La biblioteca scolastica, quando funziona davvero, qualifica la scuola adottando nuovi stili di insegnamento-apprendimento secondo quanto è emerso dall'esperienza vicentina di Antonio Bortoli, presentata al Gruppo patavino di Ricerca sulle biblioteche scolastiche, Dipartimento di Scienze dell'Educazione, AIB sezione Veneto, coordinato da Donatella Lombello.
A. Bortoli nel suo intervento ha illustrato la messa in rete delle biblioteche scolastiche a Vicenza, di cui è coordinatore, e ha dimostrato come la biblioteca scolastica-Centro di Risorse Multimediali rappresenti un servizio irrinunciabile per la didattica e per una politica di cambiamento nella scuola.
Tutto è partito da un grosso lavoro di coordinamento ed interazione che ha visti coinvolti vari referenti: il Provveditorato agli studi di Vicenza, la Biblioteca Civica Bertoliana, i Presidi nonché gli enti pubblici, quali il Comune e la Provincia.
Attualmente perciò a Vicenza è attivo un sistema integrato tra la Biblioteca civica Bertoliana e 25 Scuole Superiori (su 40 totali), che hanno firmato il Protocollo d'intesa, che fissa le linee guida e gli indirizzi orientativi in merito alla biblioteca scolastica.
Va sottolineato tuttavia che la mancanza di personale ha rappresentato l'ostacolo principale per l'adesione di molti altri presidi; nelle scuole collegate il personale utilizzato è vario: tutti comunque hanno seguito corsi di aggiornamento opportunamente istituiti per la formazione di insegnanti bibliotecari.
Gli approcci didattici che ne derivano, ha sottolineato A. Bortoli, sono quanto mai innovativi e volti soprattutto ad un'attiva e consapevole ricerca individuale delle conoscenze, che spiazza di fatto la lezione frontale.
Si passa dalla biblioteca vista come mero servizio di prestito a quella di servizio alla didattica, alla base perciò dello sviluppo dei curricoli formativi.
E per dare un'idea della centralità della stessa forse è da ricordare che nell'Istituto professionale per il turismo (800 alunni nel diurno, 100 nel serale), dove A. Bortoli lavora, vi sono circa seimila contatti annui degli alunni con la biblioteca.
Nè d'altra parte si possono sottovalutare la velocità e i nuovi metodi di reperimento delle informazioni, dovuti all'utilizzo delle nuove tecnologie e delle risorse multimediali, utilizzate dagli alunni che non sempre trovano un corpo docente preparato.
La scuola perciò, luogo deputato per eccellenza alla formazione-informazione, non può continuare ad essere miope, ma deve avere al proprio interno una biblioteca-centro di risorse multimediali, che superi la vecchia logica del luogo di raccolta materiali per lo studio e diventi luogo dinamico per nuovi stili di apprendimento.
L'attività di servizio (reference service) che ne deriva, coinvolge l'intera biblioteca scolastica, in quanto ha come scopo l'intermediazione tra la conoscenza e gli utenti che di tale conoscenza vogliono appropriarsi. é chiaro che la maggior parte del servizio deve scaturire dalle attività didattiche e coinvolgere tre agenti: il docente, il bibliotecario scolastico e l'utente, ognuno con le sue competenze ed esigenze.
In questo processo dinamico il docente non deve sentirsi sminuito, il suo ruolo anzi si potenzia perché non è più solo colui che fornisce delle conoscenze in modo lineare e sequenziale, ma anche il tutor di esse, la guida per un'appropriazione critica e consapevole da parte del discente.
Un grosso contributo al cambiamento è dato poi dall'uso delle nuove tecnologie nel servizio (ad esempio Internet, enciclopedie multimediali, posta elettronica, ecc.); esse permettono di reperire e confrontare molte informazioni e materiale in tempo reale, soddisfacendo di fatto l'esigenza di qualità nella scuola.
Certo è da tener presente che la valutazione dei documenti in rete è adeguata alla diversa tipologia delle fonti rispetto a quelle tradizionali. Comunque un buon margine di affidamento deriva già dal centro a cui si attinge: università, ministeri, biblioteche nazionali, fondazioni, regioni, ecc.
Inoltre si possono tener presenti i seguenti criteri (già formulati da Alexander e Marsha Tate): verificare l'accuratezza e la veridicità delle informazioni, l'autore delle fonti, l'oggettività delle risorse, controllare la data dell'informazione e la sua durata in rete, il grado di approfondimento del documento.
Un altro servizio molto importante è quello cosiddetto di consulenza veloce (quick reference), ad esempio per reperire notizie su fatti recenti o sull'analisi del quotidiano, sul suo confronto con quello cartaceo.
Estremamente interessanti e di notevole efficacia sono anche le enciclopedie multimediali, che hanno il vantaggio di offrire con rapidità informazioni, fotografie, filmati, suoni sull'argomento trattato, bibliografie aggiornate, correlazioni e inferenze.
Altrettanto valido strumento, dalle possibilità ancora in fieri, è la posta elettronica, che permette di interagire in breve tempo con altri e scambiarsi materiali, conoscenze, ecc.
Pensiamo all'importanza e al risparmio di tempo ed energia per una scuola derivati dal colloquiare velocemente ad esempio con case editrici, autori, enti, associazioni e istituzioni varie, biblioteche, altre scuole in Italia e all'estero, ecc.
Saprà cogliere la scuola la sfida della biblioteca scolastica multimediale, esigenza dell'attuale società, nella quale l'utente-alunno possa essere in grado di dominare ogni tipo di risorsa informativa?

Lucia Zaramella


AIB attività delle commissioni e dei gruppi di studio. «AIB Notizie», 11 (1999), n. 3, p. 20.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1999-04-16 a cura di Gabriele Mazzitelli