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Intervista a Marina Panetta

a cura di Barbara Mussetto


D.: Parliamo con Marina Panetta, conservatore dei Fondi antichi presso la Biblioteca Casanatense di Roma, una delle biblioteche storiche dove il settore di punta è senz'altro quello della conservazione. Che cosa è cambiato nella consultazione del materiale antico e raro a seguito del nuovo regolamento delle Biblioteche pubbliche statali?
R.: La Casanatense ha recepito nel proprio regolamento interno il disposto dell'art. 37 in materia di uso pubblico del materiale antico e raro e, dal 1997, richiede ai propri lettori, per la frequenza della sala di consultazione ad esso riservata, una lettera di presentazione a firma di un docente per gli studenti di ogni livello e una richiesta scritta e motivata rivolta alla Direzione negli altri casi (per consultare il materiale collocato nei fondi rari e i manoscritti di cui manchi la riproduzione è necessario essere preventivamente autorizzati: sono autorizzati professori, ricercatori, dottorandi e altri studiosi qualificati; possono essere inoltre autorizzati per il periodo necessario alla loro ricerca gli studenti universitari con lettera di presentazione del loro docente e quegli studiosi che possano documentare per scritto la necessitàdi servirsi di tale materiale). Inoltre si danno in lettura, ove possibile, le fotoriproduzioni in luogo degli originali; solo il fondo manoscritto è riprodotto nella quasi totalità per alcuni cimeli, come la collezione del Chracas, sono disponibili microfiches, ed è in preparazione un CD che raccoglierà 8000 immagini digitalizzate soprattutto da manoscritti miniati. Non c'è bisogno di dire che la sostituzione dell'originale con un supporto fotografico non è proponibile quando si tratta di expertise paleografiche e codicologiche. L'applicazione del regolamento non è stata indolore - poiché, com'è noto, chi emana i regolamenti deve prescindere dalle difficoltàdi chi deve applicarli - ed ha richiesto un certo rodaggio da ambo le parti. Il rigore, in tutti i rapporti, deve essere mitigato da un approccio umano particolarmente morbido: il nuovo regime ha comportato più stretti contatti informali tra l'ufficio del conservatore e il pubblico. Il risultato ci ha ripagato abbondantemente dell'impegno profuso da tutti gli operatori del settore, perché conosciamo molto meglio i nostri lettori e la nostra piccola sala è ormai quasi sempre completa. In sintesi, si può dire che l'ufficio del conservatore non è più una retrovia ma un avamposto.
D.: La Casanatense ha un "suo" pubblico?
R.: I fondi storici della biblioteca hanno un pubblico fedele nei secoli, tra cui contiamo studiosi italiani e stranieri, talora eminenti, ricercatori, pubblicisti, operatori culturali, e anche numerosi studenti e laureandi, che spesso, non essendo adeguatamente supportati dai docenti, vanno seguiti con particolare attenzione e disponibilità, ma talvolta il risultato ricompensa ampiamente i nostri sforzi.
D.: Che tipo di ricerche sul campo è possibile fare in Casanatense? Può fare qualche esempio?
R.: Il manoscritto di qualsiasi tipologia, il libro antico a stampa dal sec. XVI al XVIII, le raccolte di musica e di teatro, la grafica dal barocco al neoclassico, i periodici cosiddetti di ancien régime, sono sempre molto frequentati dai cultori delle varie discipline del libro antico in genere; in particolare questi fondi interessano filologi, storici, storici dell'arte (nello scorso anno hanno riscosso interesse le cinquecentine veneziane), studiosi del costume, musicologi e araldisti. Devo dire che la tradizionale specializzazione (teologia, storia della chiesa, diritto ecclesiastico) ultimamente è stata un po' trascurata a favore di altri settori disciplinari forse più vincenti: posso citare una sola ricerca bibliografica giuridica - ma di rilievo - relativa alle fonti del diritto processuale civile curata dall'Universitàdi Macerata (testi dei sec. XVI-XVIII). All'interno, invece, dei nuovi orientamenti disciplinari è possibile distinguere gli interessi costanti dalle curiositàeffimere, ma non per questo disprezzabili, che prendono spunto da qualche grosso evento culturale.
D.: Dal suo punto di osservazione come è possibile, in pratica, seguire gli orientamenti della ricerca?
R.: Lo screening delle richieste - empiricamente - si fa da sempre; è inutile dire che, come tante altre procedure, si gioverebbe del trattamento informatico. Si tratta di elaborare una consistente massa di dati, tratta dalle richieste relative al materiale antico e raro (nel 1998 sono state più di 3000) e dalle lettere di presentazione che raccogliamo. Monitorare il movimento di una tale quantitàdi cimeli è estremamente importante per la tutela. Sono comunque in grado di dire che nel 1998 le linee guida della ricerca sono state le seguenti:
- manoscritti miniati molto prestigiosi, soprattutto in vista di edizioni facsimilari;
- codici petrarcheschi e commenti di Dante in vista di edizioni nazionali;
- codici orientali in vista della pubblicazione di cataloghi speciali;
- tesi di laurea, di dottorato, di specializzazione, ricerche per mostre e pubblicazioni scientifiche. In questo campo riconosciamo quattro filoni: paleografico-codicologico, storico-artistico, filologico-testuale, storico-religioso. Del primo s'è giàdetto: il secondo ha registrato molta attenzione all'arte rinascimentale e barocca, in particolare a Roma e nel Lazio, alla grafica barocca, alle feste barocche, al teatro barocco, e un revival del pittore e scrittore settecentesco Pier Leone Ghezzi, in vista della mostra celebrativa. Il terzo filone ha messo a fuoco la poesia del Cinquecento (dando rilievo ad autori minori e poco noti) e ha riproposto Tibullo, Petrarca, Antonfrancesco Doni, Giambattista Andreini, Antonio Brucioli, Machiavelli, ecc. Il quarto filone ha visto un notevole interesse per le missioni e i riti cinesi, la scoperta e colonizzazione del nuovo mondo (è un trend che continua senza sosta dal 1992), i pellegrinaggi giubilari, l'indice e l'inquisizione, la filosofia dell'etàmoderna (Bacone, Hobbes, Campanella, Bruno, ecc.), e personaggi come san Roberto Bellarmino e il cardinale Casanate, che è da sempre - comprensibilmente - il nostro bestseller. In questo momento è oggetto di una tesi di laurea molto interessante, che mira a ricostruire la sua collezione di quadri, sulla scorta di documenti tratti dal nostro archivio storico.
D.: Oltre che alla tutela, a che cosa serve il monitoraggio delle richieste?
R.: La tutela è certo l'obiettivo immediato, come da regolamento, però il monitoraggio ha una buona ricaduta in altri settori della politica gestionale dell'Istituto, ad esempio consente di meglio calibrare, in base agli interessi effettivi degli studiosi, le acquisizioni, l'organizzazione del servizio d'informazioni, la catalogazione speciale, lo svecchiamento delle sale, le attivitàculturali, ecc. Ad esempio, una delle domande più frequenti che ci fanno gli studiosi del libro antico, e a cui non sempre sappiamo dare risposta, è la seguente, apparentemente ingenua: come è entrato questo libro in Casanatense? Chi lo possedeva prima, è appartenuto al Casanate? Per rispondere con sicurezza, anche negativamente, dobbiamo a nostra volta studiare la storia dei fondi, riconoscere le antiche collocazioni e le note di possesso, saperci orientare in quella selva oscura che è l'archivio storico: questi sono gli studi, del resto, propri del bibliotecario.
D.: In che misura i recenti acquisti in antiquariato hanno seguito le indicazioni dell'utenza?
R.: La politica degli acquisti segue ovviamente le offerte del mercato antiquario, ma d'altro canto non può non tener conto della consistenza storica dei fondi e degli interessi dell'utenza. Il potenziamento dei fondi più frequentati è stato ben illustrato nella recente mostra "Emptus anno. Acquisti in antiquariato 1990 - 1996", con un bel catalogo a stampa. Si può dire che il settore che ha avuto il maggior incremento è quello musicale, per cui non è improbabile la costituzione di un vero e proprio dipartimento di musica: al nucleo precedente, fondi Baini, Compagnoni-Marefoschi, Paganini, sono stati aggiunti due importanti archivi musicali, rispettivamente intitolati a Giovanni Sgambati e a Ottorino Respighi, spartiti e carte di numerosi musicisti minori del primo Novecento italiano, un cospicuo gruppo di spartiti e opere di Costa, carte del maestro Vincenzo Bellezza e della moglie Clary. Sono stati inoltre acquistati autografi di cardinali e personaggi storici dell'etàmoderna, con particolare riferimento a Girolamo Casanate, incunabuli e rari a stampa di particolare pregio bibliografico, incisioni fiamminghe, disegni acquarellati di Canina, libri illustrati del Sei e Settecento, soprattutto di viaggio, un gruppo di legature romane dei secoli XVII e XVIII, e infine una chicca per amatori di legature d'arte: l'album dei disegni del legatore romano Augusto Casciani, che lavorò anche per D'Annunzio. Ma su questo argomento si potrebbe parlare a lungoÉ
Ne parleremo volentieri alla prossima occasione.

( a cura di Barbara Mussetto)


Intervista a Marina Panetta, a cura di Barbara Mussetto. «AIB Notizie», 11 (1999), n. 3, p. 2-3.
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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1999-04-15 a cura di Gabriele Mazzitelli