[AIB]AIB Notizie 4/2000
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Ragionando di soggetti

di Elisabetta Poltronieri

L'assunto di partenza di questo articolo di Jens-Erik Mai dal titolo Deconstructing the indexing process, apparso su «Advances in librarian-ship», 23 (1999), p. 269-298, è che nella letteratura sull'indicizzazione continua a pesare un forte squilibrio tra quanto viene scritto e discusso sul tema della costruzione dei linguaggi di indicizzazione e quanto riguarda i processi mentali coinvolti nella rappresentazione del contenuto dei documenti. I meccanismi intellettuali messi in atto in questa complessa operazione non sembrano infatti codificabili in forma standard e sta di fatto che non si sono prodotti sufficienti tentativi di esplicitarne la dinamica.
Confermato che il successo dei sistemi di recupero dell'informazione è strettamente determinato dalla buona qualità di indicizzazione dei documenti, il problema è riconoscere la natura interpretativa del processo di rappresentazione semantica dei documenti per poterne apprendere ed applicare i principi.
La manualistica e gli standard in materia si limitano ad offrire linee guida su come individuare gli elementi identificativi utili alla formulazione del soggetto di un'opera, senza dare conto di come procedere nella valutazione di quegli stessi elementi in relazione alle variabili del processo di indicizzazione. Molteplici sono stati i metodi messi a punto per determinare il soggetto di un documento in rapporto, di volta in volta, al suo oggetto così come definito dall'autore, come percepito dall'indicizzatore, in quanto determinato automaticamente in base all'occorrenza di certi termini o in quanto espresso come argomento unitario complessivo. Questi ed altri approcci, egualmente validi, seppure non privi di inconvenienti, sfociano pur sempre in una forma di interpretazione del testo analizzato e non prevedono alcuna prescrizione di regole ad hoc immutabili nell'uso.
Il percorso verso l'attribuzione del soggetto si articola in diversi stadi secondo quanto teorizzato da differenti scuole di pensiero, ma il modello descritto analiticamente in questo articolo si condensa in tre fasi, preordinate l'una all'altra, che muovono dal documento per giungere alla voce di soggetto. I tre gradi di azione sono quelli classici e si riassumono in: analisi del documento, formulazione di una frase che esprima il soggetto e traduzione di quest'ultima nei termini del linguaggio di indicizzazione.
In parallelo alla sequenza di operazioni che approda all'assegnazione del soggetto, è tracciato un profilo delle attitudini relative ai diversi gradi di esperienza degli indicizzatori, dai principianti agli esperti. Per ciascun livello di competenza si evidenziano gli approcci più comuni, dalla fedele osservanza alle indicazioni da manuale (tipica di chi è nella fase di apprendimento), alla disinvoltura di legittimare scelte apparentemente non ortodosse ma giustificate da una riflessione critica, caratteristica di chi ha acquistato la massima padronanza tecnica.
Uno dei dibattiti aperti in letteratura ruota intorno a due distinte pratiche di indicizzazione, quella dal basso verso l'alto (perceptual indexing), basata sulle peculiarità di contenuto enfatizzate dal testo stesso del documento (nell'introduzione, nelle conclusioni o in alcune frasi esplicative) e quella dall'alto verso il basso, fondata invece sul bagaglio di conoscenze dell'indicizzatore e sensibile alle esigenze reali o potenziali degli utenti (conceptual indexing). L'orientamento espresso in questo articolo propende per un approccio combinato che riesca a integrare anche le varianti legate a queste due pratiche, fino a configurare ben cinque sistemi correlati in un continuum nel processo di indicizzazione: il primo, di carattere empirico (simplistic conception), ricava il soggetto dall'estrazione automatica delle parole del testo; il secondo (document-oriented) assume il documento oggettivamente, quale veicolo fondamentale per la determinazione del soggetto; il terzo (content-oriented) individua il contenuto pieno evocando tutti gli elementi che concorrono a formare il contesto di produzione di un documento; il quarto (user-oriented) punta a modulare il soggetto secondo le aspettative di gruppi di utenti; il quinto, infine (requirement-oriented), si presta ad uniformare l'indicizzazione alle esigenze di utenti individuali di cui siano ben note le esigenze.
In conclusione, l'autore offre una review del concetto di rilevanza dei documenti, un valore essenziale nella valutazione dei sistemi di recupero dell'informazione che dovrebbe essere mantenuto in stretta relazione con le procedure di definizione del soggetto. Negli studi sulla rilevanza in rapporto al processo di indicizzazione, diventa imprescindibile garantire un equilibrio tra le due funzioni primarie assegnate alla rappresentazione del contenuto di un documento: estrazione del soggetto ed espressione del medesimo in adesione alle aspettative dell'utente.
La riflessione sulle operazioni intellettuali che presiedono all'indicizzazione si condensa, dunque, sull'impossibilità di stabilire regole prescrittive, in grado di disciplinare un percorso mentale di carattere squisitamente interpretativo. Si impone, piuttosto, la necessità di coordinare le attività di identificazione del soggetto con l'analisi della rilevanza e, in definitiva, con tutte le componenti che interagiscono con il processo di indicizzazione in un dato contesto.


POLTRONIERI, Elisabetta. Ragionando di soggetti. «AIB Notizie», 12 (2000), n. 4, p. 12.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 00-05-22 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n12/00-04poltron.htm

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