[AIB]AIB Notizie 9/2000
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Tra i luoghi della lettura: metrò o metro leggere?

di Puntospaziolinespazio

Fin dai tempi più remoti la topica della lettura è stata sempre qualcosa di variegato e mutevole, legata di volta in volta a diversi bisogni informativi e alle circostanze che li accompagnavano. Da non trascurare è sicuramente il fatto che nell'antichità lo scarso grado di alfabetizzazione aveva come conseguenza una profonda divaricazione tra i vari possibili livelli di lettura. Oggi le possibilità di lettura sono decisamente standardizzabili, e questo ha comportato un sostanziale processo di trasformazione dei luoghi che ad essa fanno da sfondo.
Analizziamo per un attimo una delle circostanze tipiche delle grandi città: una ferrovia metropolitana tra le sette e le otto del mattino. L'ambiente è sempre affollatissimo, eppure qui trovano spazio vari tipi di lettori: quelli che leggono il giornale (per lo più lavoratrici e lavoratori); gli studenti di vario ordine e grado, caratterizzati da una tipologia di lettura "di necessità" e al tempo stesso frettolosa; quelli che leggono per astrarsi dal tedio ripetitivo di un viaggio a scarsa caratterizzazione sociale: leggono soprattutto libri di narrativa, molto spesso presi in prestito alla biblioteca pubblica; quelli che leggono in funzione della giornata lavorativa che stanno iniziando (e qui si spazia dalle infinite forme di letteratura grigia - report aziendali, citazioni giudiziarie, brochure - alle guide turistiche).
L'osservazione di questo dato di fatto - comunque leggere - è sicuramente all'origine della diffusione di «Metro», un piccolo quotidiano formato tabloid diffuso gratuitamente sulle metropolitane romane dal lunedì al venerdì. L'esiguità del formato - una decina di pagine -, l'originalità del testo bilingue - italiano e inglese -, una intelligente somministrazione - pratici espositori nei punti strategici di accesso, coadiuvati da una diffusione da parte di hostess in alcune stazioni - lo fanno esaurire già dalle prime ore del mattino. Anche chi non è abituato a leggere in metropolitana non resiste alla tentazione di prendere una copia del piccolo giornale.
Le finalità che sono alla base di questa operazione sono sicuramente di tipo commerciale, al di là della gratuità del foglio per l'utente, tuttavia non si può negare che da parte dei promotori dell'iniziativa sia stata compiuta indirettamente un'attività di promozione della lettura. Perché non pensare di rinforzare questa disponibilità con l'offerta di libri, da parte della biblioteca, che ricalchino queste caratteristiche (esiguità del formato, basso costo e comunque scarso valore patrimoniale, facilità di di-slocazione e quindi agilità di scelta e prelievo)?
Un fenomeno del genere è diffuso in alcuni percorsi ferroviari degli Stati Uniti d'America, ma non risultano analoghi servizi nel nostro paese, nemmeno in coincidenza con eventi particolari.
Portare la lettura ove sono già presenti i lettori è un dovere, oltre al fatto che nella maggior parte dei casi è un'operazione che ha successo, come abbiamo avuto modo di osservare in altre puntualizzazioni. Anche in questo caso, tutte le osservazioni sono le benvenute.


Tra i luoghi della lettura: metrò o metro leggere? A cura di Puntospaziolineaspazio. «AIB Notizie», 12 (2000), n. 9, p. 10.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2000-11-19 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n12/00-09puntospazio.htm

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