[AIB]AIB Notizie 10/2000
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 10/2000

Relazione introduttiva del Presidente

di Igino Poggiali

Ringrazio in particolare la Presidente dell'IFLA, M.me Christine Deschamps, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giovanna Melandri, e il Sottosegretario Carlo Carli che ci ha fatto l'onore di aprire i nostri lavori, il Ministro della Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro e il Ministro del Lavoro Cesare Salvi per i loro cortesi messaggi, l'Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Giampiero Leo di cui Erica Gay ha letto l'intervento e che avrebbe dovuto essere qui in rappresentanza del Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo, il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, il Presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa, e l'Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Provincia, Paola Guerci, l'Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Gianni Borgna, per le prestigiose iniziative delle Biblioteche di Roma che ha voluto far confluire in Bibliocom, e il Provveditore agli studi di Roma prof. Paolo Norcia.
Abbiamo ragione di ritenere che questo evento costituisca per la città, per la Provincia e per la Regione una importante occasione di verifica e di confronto delle proprie politiche in questo campo e di sviluppo di relazioni di cooperazione sia sul proprio territorio che col resto del Paese. Voglio ringraziare poi per il loro intervento il Senatore Giuseppe Chiarante, per la cortesia con la quale ha sottolineato il lungo rapporto di collaborazione con l'AIB, il Prof. Francesco Sicilia, Direttore generale dell'Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria di cui ho apprezzato e sottoscrivo molte delle affermazioni e in particolare raccolgo immediatamente la proposta di riaprire il tavolo sul quale riavviare il percorso interrotto della legge quadro sulle biblioteche e sui servizi di accesso all'informazione e alla documentaziione, il Dott. Francesco Piccarreta del Gabinetto del Ministro per le politiche comunitarie, per le cose che ha detto e per gli impegni che ha assunto. Ringrazio il Comitato scientifico di Bibliocom, composto da Luca Bellingeri, Enzo Frustaci che diventa anche responsabile organizzativo di Bibliocom, Gabriele Mazzitelli, Giuliana Zagra e ovviamente la Sezione Lazio dell'AIB e, in particolare, la sua presidente Luisa Marquardt per il grande aiuto fornito all'organizzazione. Essa ha inoltre fatto parte, insieme a Stefania Fabri e Letizia Tarantello, del Comitato scientifico del convegno internazionale "Il lettore dei sentieri incrociati" e del progetto di biblioteca ideale per ragazzi realizzato nella zona espositiva, organizzati in collaborazione tra AIB e Biblioteche di Roma. Grazie a loro, all'Ufficio Tecnico dell'Istituzione e a tutti i suoi operatori e professionisti che hanno lavorato, nel breve tempo a disposizione, con entusiasmo generoso. Un grazie infine alla Segreteria AIB che ha saputo affrontare con la sua collaudata perizia un evento molto nuovo e pieno di problematiche complesse e difficili mettendoci in condizione di aprire questi lavori con ordine e, ne sono certo, con importanti risultati. Grazie a tutti i soci che hanno aiutato la segreteria nell'organizzazione e ai giovani studenti volontari. Ringrazio gli espositori che hanno creduto nella nostra proposta, alla cui definizione hanno partecipato con suggerimenti e con iniziative da loro organizzate direttamente e insieme a loro la Veant che ha gestito l'organizzazione della logistica.
La relazione introduttiva che il Presidente presenta all'inizio di ogni Congresso è frutto della elaborazione di tutto il Comitato Esecutivo e tocca le questioni più rilevanti tra le molte che intrecciano lo sviluppo delle biblioteche e della professione.
Sono certo di interpretare i sentimenti di tutti i presenti se ribadisco che, come organizzazione non governativa e autonoma nella quale si raccolgono professionisti di ogni appartenenza politica e culturale le nostre posizioni, le nostre critiche e i nostri apprezzamenti non sono da confondere con il fiume di parole che inonda già il Paese in vista delle prossime elezioni. Ciò non significa che non abbiamo nostre visioni rispetto alla gestione politica del Paese e al ruolo che possono giocare le scelte di governo nel nostro settore.
Come già in passato crediamo giusto invitare i nostri soci e tutti gli amici che condividono le nostre battaglie, a riconoscere e sostenere, tra i candidati al Parlamento e alle amministrazioni locali, quelli che prenderanno seri impegni per lo sviluppo di servizi e per la valorizzazione di professioni che svolgono un ruolo sempre più strategico per l'affermazione dei diritti fondamentali dei cittadini e per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Ovviamente dovranno partire dal sostegno di quelli che si ricandidano e che già hanno dato prova di affidabilità e serietà nel mantenere in passato gli impegni assunti. Mentre il Parlamento, il Governo e molte amministrazioni locali stanno concludendo i loro mandati le Regioni e gran parte dei Comuni e delle Province sono in condizione di piena operatività. é a loro che si rivolge da questo Congresso e da questa manifestazione l'invito ad accelerare la presa in carico delle questioni che noi da anni andiamo ponendo al mondo politico, imprenditoriale e culturale del Paese. Le nostre proposte nascono da una comunità professionale appassionata al perseguimento di migliori livelli di qualità e benessere sociale, raggiunti attraverso interventi e politiche compatibili con le capacità economiche del Paese e in linea con le sue aspirazioni. Abbiamo imparato a guardare oltre i muri e le finestre delle biblioteche per costruire relazioni con tutto il tessuto delle imprese e delle professioni, col sistema istituzionale e con la società civile.
Più volte la storia ci ha dato ragione e molte scelte sono andate nella direzione da noi indicata. Già nel Congresso di Napoli del 1997 noi avanzavamo proposte che sono entrate in parte nel DPEF del 1999 e del 2000, come gli incentivi all'acquisto di prodotti tecnologici, l'abbattimento delle tariffe per l'accesso a Internet in favore di studenti, insegnanti e servizi bibliotecari.
Il Forum per la società dell'Informazione, avviato da ormai due anni da parte della Presidenza del Consiglio, era già adombrato nella struttura, negli obiettivi e nei documenti che avevamo prodotto in vista della stesura del Piano d'azione Mediateca 2000. Al Forum abbiamo fornito indicazioni e proposte che sono state accolte nei documenti programmatici di sintesi da cui il Governo ha tratto le linee d'azione per la Finanziaria. E potrei continuare, ma non è questa la sede.

Perché abbiamo fatto Bibliocom

È con particolare soddisfazione che mi accingo a svolgere queste brevi considerazioni introduttive all'apertura di un Congresso straordinario che abbiamo voluto convocare per sottolineare l'eccezionale rilevanza che noi attribuiamo alla prima edizione di Bibliocom, la prima rassegna delle professioni, dei prodotti e dei servizi per la gestione dell'informazione e della conoscenza.Essa ospita al suo interno, oltre alla tradizionale Bibliotexpo, esposizione di prodotti e servizi per le biblioteche giunta quest'anno alla sua quattordicesima edizione, una vasta serie di altri eventi, incontri, seminari, organizzati da associazioni, enti, istituzioni, aziende, rappresentativi del variegato e complesso mondo delle professioni del settore. È un evento che mancava nel panorama, peraltro ricco di occasioni e momenti fieristici, del nostro Paese. La sua originalità sta nell'essere concepita e gestita da un'Associazione di professionisti che ha unito gli sforzi con altre organizzazioni similari. Ringrazio per aver accettato di portare iniziative gestite direttamente da loro il GIDIF-RBM (Gruppo Italiano Documentalisti Industria farmaceutica), l'AIDA (Associazione Italiana Documentazione Avanzata), l'ANAI (Associazione Nazionale Archivisti Italiani), il CNBA (Coordinamento Nazionale Biblioteche di Architettura) , il BDS (Bibliotecari Documentalisti Sanità). Ringrazio ovviamente anche le numerose imprese che hanno scelto Bibliocom per presentare le loro ultime novità ai professionisti di riferimento.
L'obiettivo fondamentale è quello di portare a visibilità l'importanza e la centralità della persona nei processi di innovazione e di sviluppo ad ogni livello. Ciò sia che si tratti del professionista, bibliotecario, documentalista, archivista, educatore, produttore e gestore di contenuti di servizi ad alto contenuto tecnologico nella gestione e nella logistica della conoscenza, sia che si tratti del cittadino utente, dello studente, dell'imprenditore che attinge ai servizi di questa area crescente di professionalità sempre più complesse e se ne avvale per crescere sia come persona che come produttore di ricchezza, per sé e per la comunità. Bibliocom, nel rilanciare il ruolo dei servizi di biblioteca e informazione al servizio di tutte le aggregazioni sociali, delle strutture educative, delle organizzazioni di impresa vuole rompere definitivamente il diaframma che ha escluso fino a qualche tempo fa questi servizi dal novero delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo.Le organizzazioni professionali, le istituzioni e le imprese che raccolgono i professionisti dell'informazione e i lavoratori della conoscenza si incontrano dunque a Bibliocom per condividere un percorso verso lo sviluppo del Paese e dell'Europa che ponga al suo centro la persona sia come protagonista che come destinataria del frutto di tale impegno.
Già a maggio a Torino ravvisavamo nella Conferenza delle Regioni e nella rete delle autonomia locali, nella CRUI per quanto attiene al sistema universitario, nella Commissione europea e nelle reti informative dell'Unione operanti in tutte le regioni del nostro Paese gli interlocutori fondamentali delle politiche di infrastrutturazione di base nel nostro settore. Il dibattito che ha accompagnato i primi mesi di attività dei nuovi Governatori ha confermato questa nostra visione. Noi condividiamo la prospettiva di una divisione di compiti secondo il principio della sussidiarietà che riservi allo Stato le funzioni alte di fissazione delle regole e dei principi, della garanzia di pari opportunità e quindi di riequilibrio delle disparità ma che affidi alla responsabilità locale la gestione delle strutture e il loro sviluppo.
Consentitemi di ringraziare in particolare a questo proposito il Dottor Giampiero Leo, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte. Grazie al suo sostegno abbiamo potuto celebrare il nostro XLVI Congresso annuale presso la Fiera del Libro di Torino del maggio scorso e abbiamo posto le basi per un rapporto che continuerà negli anni a venire.
Noi ci poniamo in un orizzonte che vede il consolidamento definitivo della Fiera come massimo evento nazionale dell'editoria e della produzione dei contenuti e di Bibliocom come massimo evento nazionale delle professioni dell'informazione, dei lavoratori della conoscenza, delle imprese, degli utenti professionali dei nostri servizi e cioè del sistema scolastico e universitario, delle amministrazioni locali e dei gestori di percorsi di accesso alla conoscenza, sia profit che no profit. È evidente che i due mondi si parlano in maniera crescente e che i due eventi saranno sempre più interconnessi anche dal punto di vista delle modalità di interazione con i propri utenti. Sia la Fiera che Bibliocom, al di là dell'evento, continuano sulla rete ad intrattenere rapporti con i loro utenti, siano essi espositori o visitatori, durante tutto l'anno.I due eventi hanno una forte capacità di costituire occasione di confronto e di scambio a livello internazionale, opzione che la Fiera ha già giocato con ampiezza e che Bibliocom svilupperà nei prossimi anni oltre i primi spunti promettenti di questo numero zero ospitando rappresentanze di imprese, di organizzazioni e di istituzioni bibliotecarie straniere e focalizzandosi come punto di incontro degli operatori in un orizzonte euromediterraneo.
Il patrocinio dell'IFLA, la Federazione mondiale delle associazioni e delle istituzioni bibliotecarie, concesso già a questa prima edizione, costituisce per noi un incitamento a giocare fino in fondo il ruolo che l'Italia può ricoprire in questo settore. Per dare un saggio di questa potenzialità mi fa piacere ricordare qui che l'IFLA ha chiesto all'AIB di designare un suo rappresentante per un nuovo organismo denominato "G8 ombra" e che in forma ufficiale seguirà i lavori del G8 istituzionale al fine di consentire alla comunità degli operatori del settore di tutto il mondo di portare la loro voce e di prendere posizione tempestiva rispetto alle decisioni prese in quella sede che toccano sempre più spesso questioni riguardanti il libero accesso alle infrastrutture della conoscenza, agli strumenti di comunicazione a scala globale.Il G8 in un documento denominato Carta di Okinawa sulla Società globale dell'informazione ha riconosciuto alle organizzazioni della società civile un ruolo fondamentale nella correzione delle distorsioni già in essere e soprattutto prevedibili rispetto alle pari opportunità di accesso alle risorse digitali. L'IFLA e quindi l'AIB intendono questo ruolo non come supporto alle strategie economiche e finanziarie ma come presidio e tutela dei valori fondamentali e dei diritti umani sanciti dai trattati e dalle carte fondamentali che pongono i limiti necessari e le regole entro cui lo sviluppo delle imprese e del mercato deve mantenersi. Più che in altri settori della vita economica e sociale delle comunità nazionali le linee di sviluppo e le politiche prendono forma a livello di organizzazioni internazionali come appunto il G8, il WTO, l'Unione Europea, oltre che come tutti ben sappiamo nella rete globale dei mercati finanziari. Bibliocom si pone quindi anche come servizio di aggiornamento permanente sui principali sviluppi delle politiche, delle strategie economiche, delle buone pratiche in campo educativo e formativo, del corretto uso delle tecnologie e dei contenuti, dell'educazione dei consumatori. Con la collaborazione dei ministeri interessati e degli istituti di ricerca statistica come ISTAT e ISFOL intendiamo presentare ogni anno un rapporto che dia conto dell'evoluzione dei fenomeni e delle attività che in Bibliocom vedono il loro appuntamento annuale e cioè sviluppo della rete dei servizi, comportamenti degli utenti, dinamica dell'attività delle imprese coinvolte a vario titolo in questo settore.Una prima ricerca molto importante e originale per i risultati che ci darà è stata avviata da Gruppo Pubblicazioni ufficiali dell'AIB con la collaborazione dell'Università di Perugia e dell'ISTAT. L'indagine sta entrando nella fase operativa alla quale le Sezioni regionali dell'AIB daranno tutto il supporto possibile. Lo scopo è rilevare la diffusione e le forme di utilizzo delle fonti di informazione pubblica nelle biblioteche di tutto il territorio nazionale.
Non posso chiudere questo punto senza sottolineare che Bibliocom è un evento autofinanziato per la massima parte e non ha potuto investire risorse nella scenografia e nella comunicazione e, nel complesso, appare connotato da semplicità e sobrietà. Caratteri che si addicono in ogni caso alle nostre professioni. La nostra autonomia fa sé che questo luogo, sia uno spazio libero e indipendente, libero da ogni condizionamento.

I nostri rapporti col sistema istituzionale

Abbiamo fatto il punto sui nostri rapporti col Governo, col sistema universitario e con le autonomie locali nel maggio scorso a Torino e non vi sono grosse novità da registrare in così breve tempo. Apprezziamo il molto che è stato fatto in questi anni nel consolidamento della stabilità economica e finanziaria e del prestigio internazionale del Paese. Registriamo una crescente iniziativa della Conferenza delle Regioni che appare confermata come il soggetto politico più nuovo e deciso a giocare un ruolo di propulsione all'innovazione istituzionale. Confermiamo ad essa la nostra disponibilità a sostenere iniziative di riforma legislativa a livello regionale nella direzione che hanno già imboccato la Toscana, l'Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia e il Lazio.
Dobbiamo registrare un rinnovato interesse alla collaborazione con l'AIB da parte del Ministero per i beni culturali e in particolare da parte del Direttore generale dell'Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria Prof. Francesco Sicilia, in collaborazione col quale abbiamo perseguito e ottenuto anche l'inserimento nel collegato alla finanziaria di benefici fiscali per le donazioni alle biblioteche comunali oltre che a quelle scolastiche e carcerarie. In sintonia con quella Direzione stiamo cercando di attenuare al massimo l'impatto della legge sul copyright nelle biblioteche e soprattutto vorremmo avviare la messa a punto di emendamenti nei collegati alla finanziaria che di fatto consolidino le eccezioni in favore delle biblioteche e dei centri di documentazione che basano la loro attività sulla gestione di documenti e informazioni. Col Ministero condividiamo tuttora gli sviluppi del Piano d'Azione Mediateca 2000 al quale abbiamo aderito fin dal 1997. Abbiamo dato più volte le nostre valutazioni sulla gestione del Piano e sulle sue incongruenze. Abbiamo soprattutto segnalato la lentezza dell'azione rispetto alla velocità dei fenomeni che il Piano aveva addirittura l'ambizione di innescare. Lentezza che non dipende peraltro da quel Ministero. La prova di quanto diciamo è che la prima mediateca figlia di quel Piano è stata inaugurata ad Eboli (città fatale) il 12 ottobre scorso. E ciò grazie all'ostinazione di una delle cooperative nate dai corsi di Italia Lavoro ma su fondi propri del Comune. Un massiccio flusso di finanziamenti europei si sta rendendo disponibile e molti dei POR regionali (Piani per l'orientamento degli investimenti da effettuare con tali fondi) prevedono la destinazione di consistenti risorse a progetti di biblioteche e centri culturali, in linea con gli auspici di Mediateca 2000. Raccomandiamo al Governo di concertare con le Regioni linee strategiche coe-renti che consentano di spendere bene queste risorse per strutture in linea con gli standard internazionali. È una grande occasione che si gioca nei prossimi mesi. Per quanto ci riguarda, come sempre, siamo a disposizione per dare il nostro supporto alle iniziative di innovazione e modernizzazione dei servizi.
Col Ministro della pubblica istruzione, Tullio de Mauro, abbiamo sottoscritto il 28 agosto un protocollo d'intesa per lo sviluppo delle biblioteche scolastiche con la piena adesione di quel Ministero e della sua rete di istituzioni scolastiche alle linee guida internazionali in materia di biblioteche scolastiche elaborate dall'IFLA, che l'AIB ha il compito di far conoscere nel nostro Paese. Nella cornice di quel protocollo diverse amministrazioni locali stanno sottoscrivendo accordi con i provveditorati o con singoli istituti al fine di dare consistenza alla rete di servizi sul territorio che dovrà integrare in modo organico anche quel tipo di biblioteche. Nell'ambito del sistema universitario dobbiamo registrare il notevole dinamismo della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI) che sta sviluppando una forte iniziativa per l'innovazione dei servizi di biblioteca delle università e per la loro apertura al territorio.Il ÒCentro nazionale di informazione e documentazione europeaÓ, recentemente istituito (legge 23 giugno 2000, n. 178) dal Governo italiano d'intesa con la Commissione europea, ispirato alla trasparenza come principio performante delle attività delle istituzioni comunitarie, e che dovrà realizzare anche con il supporto delle nuove tecnologie programmi e azioni di diffusione dell'informazione e della documentazione ai cittadini sia direttamente sia attraverso sportelli decentrati, fa intravedere grandi novità nel panorama di un sistema informativo integrato verso il quale tutte le attività e le idealità della nostra Associazione sono da sempre indirizzate.
Continuiamo però a rilevare che molte delle innovazioni e delle riforme alle quali noi teniamo particolarmente sono state affrontate con scarso coraggio e con respiro corto:- abbiamo preso sul serio l'impegno dei tre governi che si sono succeduti in questa legislatura per la riforma dell'esercizio delle professioni anticipando già nel 1998 l'istituzione dell'Albo professionale italiano dei bibliotecari gestito privatamente dall'Associazione secondo quanto dettato dalle direttive europee in questo campo. Altre Associazioni come l'ANAI stanno seguendo il nostro esempio confermando la maturità e la capacita del settore di cogliere le occasioni di innovazione. Sembra però che la legge non passerà
- abbiamo guardato con fiducia alle riforme effettuate come quella del Ministero per i beni e le attività culturali, al suo regolamento applicativo ma pur apprezzando alcuni innegabili risultati non possiamo nascondere la delusione rispetto alle attese che erano state indotte in molti di noi e soprattutto al freno che la scarsa portata innovativa frappone al miglioramento della qualità dei servizi in un settore strategico come il nostro;
- abbiamo guardato con interesse a quelle in corso di discussione come la riforma dei servizi pubblici degli enti locali ai quali appartiene il più alto numero di strutture bibliotecarie nel Paese; ne abbiamo illustrato i contenuti e sostenuto e condiviso le ragioni anche segnalando i punti deboli e le ambiguità contenute nel disegno di legge, ma anche qui pare che la legge non vedrà mai la luce;
- abbiamo subito l'offesa intollerabile di vedere le biblioteche e quindi i professionisti che vi operano inserite in una legge per la repressione delle attività criminali e contro le riproduzioni clandestine di opere dell'ingegno, la 248/2000, invece che affrontare la materia nell'ambito di una legislazione specifica per l'esercizio dei servizi di accesso all'informazione e alla conoscenza come l'AIB propone da anni, naturalmente inascoltata. Nonostante questo giudizio negativo sul percorso che ha portato alla approvazione della legge noi ci siamo adoperati fin da subito mettendoci a disposizione della SIAE in accordo con altre associazioni del settore come AIDA e GIDIF-RBM al fine di ottenere che l'applicazione della legge avesse l'impatto più leggero possibile sulle strutture e sugli operatori. Non posso fare a meno di sottolineare qui l'assenza di molti che avrebbero potuto sostenere le nostre ragioni nei mesi in cui la legge 248 veniva di-scussa: nonostante i nostri appelli ripetuti non abbiamo visto prese di posizione né da parte dell'ANCI, dell'UPI e della Conferenza delle Regioni, né del Ministero dell'Università né da parte di altre organizzazioni e enti gestori di biblioteche e centri di documentazione;
- registriamo infine una persistente incapacità di tutta la pubblica amministrazione a riconoscere la professione in sede di negoziazione dei contratti del pubblico impiego che trova la sua espressione nell'atteggiamento dell'ARAN, al punto che all'alba del terzo millennio dobbiamo ancora combattere con una percezione del nostro lavoro assolutamente inadeguata e penalizzante persino per gli interessi delle stesse amministrazioni. Con l'Osservatorio per il Lavoro l'AIB sta monitorando questo vitale interesse dei suoi associati e ha intrapreso nuove iniziative di sollecitazione alla revisione delle posizioni registrate finora.

L'AIB, un'organizzazione di professionisti per lo sviluppo del Paese

La ripresa dell'attività dopo la tornata elettorale del giugno scorso ha trovato sul suo cammino la ripida salita costituita dall'organizzazione di Bibliocom. Un'impresa che comincia ora ma che raccoglierà i frutti desiderati solo se sapremo gestire la ricaduta positiva delle relazioni aperte in questi giorni. Una delle più importanti sarà proprio la gestione dei rapporti con le professioni che hanno condiviso con noi queste giornate per costruire insieme un'aggregazione che consenta di ampliare il nostro peso nei rapporti con le istituzioni e col sistema produttivo.
La professione è investita da un turbine di innovazioni mai viste prima e l'Associazione diventa ogni giorno di più il punto di arrivo delle richieste più disparate. Ciò significa che nonostante gli errori, le inadeguatezze, le difficoltà oggettive che dipendono dalla nostra struttura leggera, basata sul volontariato, essa rappresenta il punto di riferimento di tutti coloro, e sono sempre di più, che intendono vivere il proprio lavoro come una professione, non come un impiego.
Il nuovo CEN, rinnovato con quattro nuovi membri su sette, di cui tre donne, intende affrontare con determinazione la sfida che ha accettato candidandosi. Ogni membro si è preso incarichi specifici che verranno consolidati in tempi brevi al fine di dare più efficienza e produttività ai nostri lavori. Per quanto riguarda il Consiglio nazionale dei presidenti regionali si è assistito a un analogo rinnovamento della composizione e anche qui, già nella prima seduta, si è registrata una forte determinazione ad un rapporto di collaborazione col CEN pur nella distinzione dei ruoli.
Come era scritto nel programma col quale questo CEN si è candidato alla guida dell'Associazione il ruolo delle Sezioni regionali e del loro organo di rappresentanza, il CNPR, dovrà crescere se si intende sviluppare una azione capillare che sappia mettere al servizio dei soci tutta la forza e le risorse che l'Associazione può mobilitare.
Questa crescita è comunque condizionata da un allargamento forte del numero dei soci che prestano la loro opera per gli obiettivi dell'Associazione. La proposta di riformulazione della struttura di Commissioni e Gruppi vede appunto l'individuazione di referenti regionali per ogni specifica struttura. Tale allargamento della base operativa dell'AIB è anche una buona strategia per creare le condizioni per un più fluido ricambio delle figure che occupano posizioni di responsabilità che dia spazio ai soci più impegnati e preparati di cui sia stata sperimentata l'affidabilità. Abbiamo voluto sottolineare l'importanza dell'impegno dei singoli soci con una cerimonia che all'interno dell'Assemblea Generale vedrà la premiazione dei numerosi soci che hanno trascorso trent'anni e oltre al servizio dell'Associazione. Ancora una volta si sottolinea che l'AIB è prima di tutto ciascuno di noi, poi vengono le strutture organizzative! La seconda linea strategica, coerente con la precedente, riguarda la messa in atto di iniziative di dimensione nazionale in cui tutti i soci possano riconoscersi e che possano scatenare il coinvolgimento delle realtà locali su obiettivi di forte impatto. Tra queste si annovera certamente l'operazione "Nati per Leggere" della quale sono state avviate le prime sperimentazioni campione al fine di definire meglio le modalità operative e le capacità di reazione che vengono richieste concretamente una volta lanciata l'iniziativa in una città. In parallelo credo necessario sviluppare una particolare attenzione alla concreta attuazione del protocollo d'intesa col Ministero della pubblica istruzione attraverso il coinvolgimento delle biblioteche civiche intese come referente territoriale delle reti locali di servizio bibliotecario. Allo stesso modo credo che si dovrà sviluppare un'attenzione ai rapporti tra sistemi bibliotecari di ateneo, biblioteche civiche del territorio e reti informative in Italia dell'Unione europea.
Lo sviluppo dei servizi al cittadino passa infatti sempre più e comunque prima di ogni altra cosa dalla messa in rete di risorse locali. E questo è certamente un campo sul quale la convergenza dell'iniziativa dell'Associazione con quella dei responsabili delle strutture può mettere in atto processi che comunque sono coerenti con l'obiettivo dello sviluppo di servizi di qualità crescente. Per quanto riguarda i servizi ai Soci non posso che confermare l'intenzione di rafforzare le attività di formazione e aggiornamento anche con l'utilizzo di sistemi di formazione a distanza, con iniziative speciali dirette ai soci che hanno ottenuto l'iscrizione all'Albo. La piena operatività di tutta la macchina organizzativa consente ora di gestire anche forme di mobilitazione mirata su alcuni obiettivi che da tempo sono stati individuati sia per la valorizzazione della professionalità (formazione, contratti, retribuzioni, carriere) sia per lo sviluppo e l'innovazione nei servizi (incentivi agli investimenti, cooperazione, particolari condizioni tariffarie nei servizi e nelle forniture, sgravi fiscali) a partire dalla gestione dell'impatto della legge sul copyright.
Questo genere di iniziative dovrebbe essere rilevante al fine di catalizzare l'adesione all'AIB degli enti che gestiscono le biblioteche e i servizi di accesso all'informazione e alla documentazione.


POGGIALI, Igino, Relazione introduttiva del Presidente. «AIB Notizie», 12 (2000), n. 10, p. 2-9.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2000-12-08 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n12/00-10poggiali.htm

AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 10/2000