[AIB]AIB Notizie 3/2001
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CASTELLI ROMANI: LE BIBLIOTECHE IN VETRINA




Finalmente si vedono, meglio si stravedono: guai a chi ci dovesse ancora dire che le biblioteche castellane peccano di poca visibilità: è il BitBus ad imporne la presenza su tutta l'area, a trasportarne immagine e contenuti, con il colore (rosso), le dimensioni (4 metri di altezza per 10 di lunghezza), il disegno lungo le fiancate, la scritta, che già da sola, è un programma: "Il BitBus. La biblioteca dei Castelli romani".
Quella parolina "Bit", che come molti o pochi sanno designa l'unità elementare che sta alla base dell'elaborazione elettronica dell'informazione, è stata messa a bella posta dai promotori per sottolineare la valenza, sotto molti aspetti nuova, di servizio informativo che le biblioteche hanno assunto negli anni più recenti: servizio informativo che cerca di utilizzare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e che sperimenta procedure in grado di fare da battistrada ad altri importanti servizi cittadini. Nel programma del Consorzio SBCR, infatti, sono già avviati processi che intrecciano la struttura di rete telematica delle biblioteche a quella dell'Urp ed è allo studio un percorso possibile per collegare archivi e musei.
Il BitBus, dunque, riassume e promuove tutto ciò che le biblioteche contengono, è la loro vetrina, lo spazio mobile che ne espande i servizi e li fa conoscere a un pubblico sempre più vasto, a chi per molto tempo le ha ignorate, o comunque non le ha considerate rispondenti ai propri specifici bisogni culturali, professionali o semplicemente informativi. Il bus viene dall'Inghilterra, la patria della public library, modello al quale per lungo tempo le nostre biblioteche si sono riferite, ma che certamente è stato reinventato, calato nelle nostre peculiari realtà locali. Anche il BitBus, che pure potrebbe trovare nelle biblioteche circolanti di stampo anglosassone una lontanissima comunanza di origini e funzioni, è cosa del tutto diversa e ci restituisce un'immagine del servizio di pubblica lettura che non ha niente a che vedere con quella che compare oggi sui nostri schermi nel bel film di Stephen Daldry, Billy Elliot, ambientato nell'Inghilterra tatcheriana, anno 1986, dove il protagonista è costretto a rubare il libro che gli interessa, perché sprovvisto della tessera adeguata a quel genere di prestito! Auspichiamo nei nostri lettori quella passione che ci indurrebbe persino a giustificare il furto, ma se è vero - e ci sarebbe comunque da indagare più a fondo - che di tali lettori ostinati non ne contiamo molti, la strada che abbiamo intrapreso credo sia quella giusta per il più vasto pubblico: una biblioteca che si organizza a più livelli, dentro le proprie sedi e fuori di sé, che cura con particolare attenzione le modalità in cui fa le sue proposte, le strategie di vendita, diremmo in termine di mercato, anche se il prodotto rimane squisitamente culturale.

ESTER DOMINICI


Il BITBUS è stato realizzato grazie al contributo della Provincia di Roma, che ne ha totalmente finanziato la realizzazione e ha partecipato con proprio personale all'elaborazione del progetto.

Per chi volesse saperne di più:
Diego Cesaroni
tel/fax 06/93958063
e-mail bicom.genzano@tiscalinet.it

Ester Dominici
tel. 06/67665241 fax 06/67665306
e-mail ester.dominici@libero.it




DOMINICI, Ester. Castelli romani: le biblioteche in vetrina. «AIB notizie», 13 (2001), n. 3, p. 19.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-04-01 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-03dominici.htm

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