[AIB]AIB Notizie 6/2001
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Quattro domande a Livia Borghetti, direttrice della Biblioteca nazionale centrale di Roma


Il 26 marzo scorso la Biblioteca nazionale centrale di Roma ha riaperto al pubblico tutte le sale e i servizi, dopo anni di lavori di ristrutturazione. Venerdì 30 marzo il Ministro per i beni e le attività culturali Giovanna Melandri ha visitato la Biblioteca e tenuto, di fronte alle autorità, agli studiosi e ai frequentatori riuniti nella Sala Conferenze dell'Istituto, un breve discorso augurale felicitandosi per i risultati raggiunti. Nei due giorni successivi sono state organizzate dalla Biblioteca diverse manifestazioni aperte a tutti i cittadini: un concerto di musica classica della "Piccola orchestra del '900" diretta da Simone Veccia; brani del repertorio popolare italiano e mediterraneo eseguiti dalla Banda della Scuola popolare di musica di Testaccio, diretta da Silverio Cortesi e uno spettacolo di danze popolari italiane del gruppo "L'albero di maggio" diretto da Paola Della Camera, nel nuovo Teatro all'aperto sul piazzale della Biblioteca. Ogni evento è stato seguito da visite guidate all'Istituto, molto apprezzate da utenti e da semplici cittadini.
A due mesi di distanza dall'inaugurazione abbiamo posto quattro domande alla Direttrice della Biblioteca, Livia Borghetti, per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle prospettive future del più grande istituto bibliotecario nazionale.

D.: Per quanto tempo la Biblioteca nazionale centrale di Roma è stata interessata da lavori che ne hanno impedito il normale funzionamento?
R.: Complessivamente per circa tre anni e mezzo. In effetti per circa un anno dalla mia nomina a direttore dell'Istituto, avvenuta nell'estate del 1997, abbiamo dovuto portare a termine i lavori di bonifica ambientale, allo scopo di rimuovere l'amianto presente in alcune strutture delle sale di lettura. Ciò ha comportato una prima fase di disagio per il personale e per gli utenti. Contemporaneamente, essendo in atto la gara per l'adeguamento degli impianti e delle strutture in osservanza alle norme di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro, è stata indetta un'altra gara per un progetto di riqualificazione degli spazi e dei servizi, che è stato vinta dallo Studio Passarelli. Nel lungo periodo in cui si sono svolti tutti i lavori citati, la Biblioteca non è stata mai chiusa al pubblico, ha sempre funzionato sia pure con servizi ridotti. La realizzazione del progetto, che coinvolgeva l'intera area destinata al pubblico, di circa 20.000 mq, ha infatti reso necessari numerosi trasferimenti di uffici, volumi e arredi da un lato all'altro della galleria, a seconda del procedere dei lavori. Solo dal febbraio, per completare l'ultima fase della riconsegna di tutti i locali e per il totale riallestimento di tutta l'area abbiamo chiuso al pubblico per un mese.
D.: Quale è stato l'impegno economico dello Stato per realizzare il rinnovamento della Biblioteca?
R.: Il costo totale è stato di circa 28 miliardi, in gran parte provenienti dai fondi del gioco del lotto.
D.: Quali sono le novità introdotte dai lavori di ristrutturazione e riqualificazione degli spazi e dei servizi?
R.: Il principale obiettivo è stato quello di un migliore sfruttamento degli spazi prima sottoutilizzati, come il grande atrio e la galleria (che con la loro imponenza e per il fatto di essere solo punti di passaggio privi di ambienti comuni provocavano sugli utenti un senso di totale straniamento, se non di incertezza e confusione). Su questi grandi spazi di marmo e vetro si è fondata a lungo la leggenda che vede nella Biblioteca nazionale un edificio pubblico "respingente", non amichevole nei confronti dei cittadini, che pure accoglie con una media di poco inferiore ai 2000 al giorno.
Per attenuare il senso di vuoto e di freddo degli ambienti preesistenti sono state ripensate in particolare le aree verdi all'esterno e all'interno della Biblioteca (con giardini a tema); è stato costruito sul piazzale un teatro all'aperto e sono state realizzate nell'edificio delle strutture ondulate colorate di azzurro, che rappresentano il segno dei cambiamenti avvenuti sulla struttura originale. Nell'atrio sono stati realizzati un'ampia libreria a due piani, il guardaroba e due nuove sale per riunioni; nella galleria hanno trovato posto tutti i cataloghi cartacei e postazioni differenziate (in piedi per la consultazione veloce, seduti per le ricerche più estese) del catalogo in linea.
La nuova organizzazione ha permesso di creare 7 diversi punti di distribuzione dei volumi conservati nei magazzini con la possibilità di richiedere sia i libri che i periodici da ognuna delle aree destinate alla lettura. La distribuzione avviene quindi secondo una suddivisione per materie e non più per tipologia di documenti.
Dopo aver ottenuto la tessera magnetica (stampata in tempo reale con fotografia scattata contestualmente da una camera digitale), ogni utente può scegliere un tavolo che ha un numero identificativo ed è dotato di un segnale luminoso che si accende per avvertire dell'arrivo del materiale richiesto al punto di distribuzione.
È stato anche effettuato l'adeguamento delle infrastrutture al progresso tecnologico, con la realizzazione di una rete locale che consente la connessione di oltre 700 punti terminali, la creazione di una sala multimediale, con adiacente una sala riunioni divisibile ed insonorizzata e la disseminazione di oltre 150 PC in rete per il pubblico. I lettori possono consultare le basi dati bibliografiche in Internet, attraverso il sito Web della Biblioteca (http://www.bncrm.librari.beniculturali.it) che recentemente ha vinto, come sito di qualità, il premio Moebius, promosso dalla città di Lugano e dalla Comunità europea.
In linea con quanto sta avvenendo nelle principali biblioteche di ricerca generale è stata realizzata un'area dedicata alle scienze e alla tecnologia ed è stato ampliato il settore relativo allo spettacolo, allo sport e al cinema.
L'ampliamento disciplinare ha comportato il raddoppiamento delle opere in libera consultazione, che sono ora circa 200.000 per un totale di 7 Km di scaffali.
Naturalmente è stato necessario anche il rinnovamento degli arredi: oltre all'inserimento in ogni sala di mobili antichi provenienti dal Collegio Romano, e per l'occasione restaurati, abbiamo dotato tutte le aree destinate alla lettura di tavoli moderni e sedie ergonomiche, di scaffalature illuminate e di punti di assistenza e informazione.
Questo generale ripensamento degli spazi ha comportato anche la realizzazione di una nuova segnaletica adeguata all'ampiezza degli ambienti e la redazione di una serie di fogli illustrativi dei servizi disponibili e delle collezioni, per guidare gli utenti all'uso della Biblioteca.
D.: Tanto è stato fatto: cosa, invece, rimane da fare e quali saranno gli sviluppi futuri della Biblioteca?
R.: Mancano ancora tante cose da fare. In questi due mesi è stato avviato il monitoraggio di tutti i servizi al pubblico, per valutare l'adeguatezza delle scelte fatte, alla luce delle esigenze degli utenti. È un lavoro complesso e delicato, che richiede tempo e disponibilità al cambiamento, sia da parte del personale che da parte dei nostri lettori.
Il primo obiettivo è la riduzione dei tempi di attesa per ricevere i libri che provengono dai magazzini. La nuova struttura è stata pensata anche a tale fine, ma è necessario un periodo di tempo per giungere ad una ottimizzazione delle procedure, che dovranno in ogni caso consentire un tempo d'attesa non superiore alla mezz'ora.
Inoltre è necessario e urgente incrementare i servizi, attraverso il pieno utilizzo della rete che porterà all'automazione di tutte le procedure legate al percorso dell'utente.

Quattro domande a Livia Borghetti, direttrice della Biblioteca nazionale centrale di Roma. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 6, p. 5-6.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-07-01 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-06borghetti.htm

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