La richiesta di un collega di conoscere le possibilità esistenti per quanto riguarda i servizi destinati a ciechi o ipovedenti ha ottenuto un buon numero di risposte, ognuna ricca di indirizzi relativi a ditte che vendono ausili per non vedenti e di informazioni sui programmi disponibili (videoingranditori, programmi di sintesi vocale,
screen reader, scanner con
text voice, browser solo testo per Internet).
È impossibile in questa sede rendere conto di tutti i messaggi e si rimanda quindi alla consultazione dell'archivio di AIB-CUR (nel periodo dal 6 al 9 luglio 2001).
Tra le varie iniziative proposte, citiamo a titolo esemplificativo la Fondazione Galiano (
http://www.galiano.it), che mette a disposizione dei non vedenti una collezione di circa mille testi (in formato compresso) e una rassegna di articoli tratti da quotidiani e periodici, adattati per essere letti attraverso tavolette collegate al computer che utilizzano il metodo Braille oppure attraverso sistemi elettronici di sintesi vocale.
Qualche settimana più tardi, alcuni messaggi hanno fatto riferimento agli audiolibri, uno strumento tanto prezioso per gli ipovedenti quanto poco diffuso nelle biblioteche italiane. Si tratta di audiocassette su cui vengono registrati testi di saggistica e di narrativa, letti o recitati da narratori, scrittori e attori di teatro.
Tra le varie associazioni culturali che si occupano della registrazione di audiolibri vengono citate il Centro del libro parlato di Feltre (
http://www.disabili.com/artisti/libro_parlato.htm) e l'Associazione culturale Il narratore di Vicenza (
http://www.ilnarratore.com), che tra l'altro sta collaborando al progetto internazionale Digital Sound Archive, che coinvolge la Northwest University di Chicago e vari partner europei per produrre archivi audio disponibili gratuitamente in Internet.
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Un bibliotecario gira alla lista di discussione una citazione divertente e provocatoria, tratta dal libro di Clifford Stoll
Confessioni di un eretico high tech (Garzanti, 2001, p. 116): «Informazione è potere. È la parola d'ordine dell'era informatica. Il potere appartiene a coloro che hanno rapido accesso alle informazioni. [...] Boh. Questi cliché ritriti mi lasciano perplesso [...] Su internet passano tonnellate di informazione, ma di sicuro nessuno ne trae il minimo potere. L'informazione non è potere. Nella vostra comunità chi dispone di maggiore informazione? I bibliotecari, che notoriamente non possiedono alcun potere. E chi detiene il maggior potere? I politici, ovviamente: e si sa che di solito sono male informati».
PONZANI, Vittorio.
Clamore e silenzio in AIB-CUR. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 9, p. 18-19.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-11-05 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-09ponzani.htm