[AIB]AIB Notizie 10/2001
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AIDA a Bibliocom 2001: Euroguida I&D, seconda puntata


di Domenico Bogliolo


Bibliocom 2000 ospitò un seminario AIDA (Associazione italiana per la documentazione avanzata) di presentazione della traduzione ufficiale italiana della pubblicazione finale dei lavori di un progetto ECIA (European Council of Information Associations) - finanziato dall'UE e tuttora in corso - per la descrizione delle professioni europee dell'informazione-documentazione (I&D), occasione nella quale nacque anche una lista di discussione aperta a tutti i partecipanti e agli interessati. Proseguendo il proprio impegno pluriennale sull'argomento, AIDA ha presentato a Bibliocom 2001 un "portale" Web sul tema (http://www.aidaweb.it/euroguida), nel tentativo di fornire uno strumento italiano avanzato per seguire (e contribuire a) l'evoluzione dei lavori europei sulla professione, anche compilando online, per chi è interessato, il modulo d'iscrizione alla lista di discussione europea sul tema, rinviato dal portale stesso. Informazioni sui lavori preparatori del progetto e dell'opera sono pubblicate, oltre che su diversi fascicoli di «AIDA informazioni», anche sul «Bollettino AIB» e sono disponibili sul sito Web dell'Associazione.
All'incontro, che si è svolto lo scorso 3 ottobre in forma di tavola rotonda, hanno partecipato, per parte AIDA, membri del direttivo, insieme con Augusta Franco che ha curato il servizio Web e che coordina un gruppo di studio dei soci AIDA sul medesimo argomento. Il testo integrale dell'incontro e della discussione che è seguita sarà pubblicato nel prossimo numero di «AIDA informazioni», ragion per cui se ne dà qui solo un veloce sunto.
Paolo Bisogno (commemorato dal CNR proprio nella medesima mattinata, a un anno dalla scomparsa) assegnava, ha ricordato Anna Baldazzi (chair dell'incontro), al professionista dell'I&D funzioni di raccordo fra la scienza e la tecnologia, da un lato, e i prodotti e servizi messi in opera dalle organizzazioni, dall'altro. Questa funzione sociale, oltre che conoscitiva, non è scemata in questi ultimi anni, ma si è invece accresciuta e complicata di fronte ad un crescere della quota di scienza e tecnologia incorporate in ciascun prodotto o servizio. Alla miniaturizzazione di questi ultimi e alla conseguente crescente complessità tecnologica si accompagnano, così, nuove e più complesse icone, soggettive e oggettive, del professionista del settore, che non può più esercitare competenze "semplici", ma deve continuamente aggiornare e dimostrare le sue "capacitazioni" in uno spettro crescente di ambiti materiali e simbolici. Parallelamente, da una concezione orizzontale della stessa informazione, come valore aggiunto incorporato in sistemi informativi, si sta oggi affermando il valore della conoscenza come elemento-chiave per il vantaggio competitivo tra le organizzazioni, per cui la professione del documentalista (in quanto "lavoratore della conoscenza") è letteralmente "esplosa" in altrettante parcellizzazioni e miniaturizzazioni di competenze. In questa situazione, i risultati pubblicati nell'Euroguida I&D e le risorse contenute nel portale possono sicuramente rappresentare, oltre che nuovi strumenti di dibattito e di lavoro, un elemento di chiarezza per la riappropriazione proattiva di un'immagine professionale in tumultuosa (e appassionante) trasformazione.
Per Ferruccio Diozzi (rappresentante AIDA presso ECIA insieme con Carla Basili) le associazioni professionali della nostra area si stanno scontrando con tre difficoltà rappresentate, la prima, da un'area, ancora ristretta, che riguarda strutture dedicate all'I&D, ancóra troppo poche non solo nel settore pubblico, ma anche - e clamorosamente - anche in quello privato nel quale ottusi tagli di bilancio stanno accecando le possibilità conoscitive di molte imprese; una seconda area, in evoluzione, nella quale le caratteristiche gestionali del professionista stanno sopravanzando quelle tecniche; e una terza area, di debolezza, nel dover supplire a carenze formative istituzionali, università comprese. In questa situazione, una costante attenzione e uno sforzo congiunto delle associazioni professionali europee possono costituire un serbatoio d'intelligenza e d'azione a vantaggio non solo delle loro strategie politiche, ma anche delle stesse figure professionali, oggi ancora poco definite in tutta l'Unione e, soprattutto, non certificate, specialmente in un momento nel quale ancora si discute, spesso con toni apocalittici, di disintermediazione.
Successivamente, strutture e contenuti, rispettivamente, della pubblicazione Euroguida I&D e del portale Euroguida, sono state presentate e discusse da Maria Pia Carosella e da Augusta Franco. Per una loro presentazione analitica e completa rinviamo, come già detto, al prossimo fascicolo di «AIDA informazioni» e, specialmente per quanto riguarda l'intervento della Franco, anche alla navigazione che potete far da voi nel portale stesso, anche come test del servizio, comunicando le osservazioni direttamente alla Franco.
Il susseguente dibattito è stato aperto da Giliola Negrini (ISRDS-CNR) che ha chiesto conto dell'interessante e, a quanto le risulta, piuttosto inedito nel mondo Web, ricorso alle categorie PMEST di Ranganathan, qui utilizzate non per descrivere relazioni sintattiche ma per reggere la struttura stessa del portale, suggerendo che un loro allargamento anche a sotto-categorie coerenti potrebbe aumentare le possibilità d'accesso degli utenti, mediante la moltiplicazione delle faccette semantiche.
Chi scrive è poi intervenuto per caratterizzare il "movimento" Euroguida come un'occasione per rafforzare l'autocoscienza e l'immagine esterna dei documentalisti in quanto lavoratori dell'intelletto che si trovano oggi, proprio in quanto tali, a costituire un vero e proprio e nuovo o emergente ceto sociale. Ad esso, però, ancora le legislazioni nazionali (e, con queste, i contratti collettivi, fermi a una filosofia tayloristica dell'organizzazione) non sanno o vogliono riconoscere, sul piano giuridico oltre che economico, quelle funzioni-chiave di intermediazione razionale che essi ormai svolgono correntemente fra la proprietà dei mezzi di produzione (Stato compreso) e gli stessi mezzi di produzione. Ciò sembra tanto più grave quanto più, e sempre di più, appare evidente la necessità (crescente in modo quasi esponenziale) che hanno le organizzazioni di ricorrere a professionisti-intermediari che sappiano interpretare e applicare la scienza e la tecnologia per la creazione e la distribuzione di beni e servizi.
Nell'intervento successivo Lucia Maffei (presidente AIDA) ha tra l'altro commentato alcuni risultati di una recente indagine dell'OCSE sull'utilizzabilità dei nuovi strumenti d'informazione tra la popolazione del cosiddetto primo mondo: pare che solo un quarto di questa popolazione sia in grado di saper decodificare documenti semplici come moduli o bandi pubblici. Si tratta di uno jato profondo fra le competenze necessarie e ciò che è messo a disposizione dal complesso delle attività formative. In questa forbice inaccettabile, che si apre fra competenze diffuse e competenze richieste, s'inseriscono anche le trasformazioni che stanno vivendo gli stessi professionisti, le cui competenze di tipo cognitivo vengono sempre di più ad essere integrate da competenze di tipo relazionale, come capacità di leadership, di lavoro in gruppo, di auto-promozione, e simili.
Maria Pia Carosella, infine, ha ricordato le necessarie caratteristiche di continuo work in progress dell'Euroguida I&D e come la seconda edizione sia già in cantiere, per cui ha invitato i professionisti interessati... al proprio futuro a contribuire ai lavori attraverso il membro italiano dell'ECIA: AIDA, appunto.


BOGLIOLO, Domenico. AIDA a Bibliocom 2001: Euriguida I&D, seconda puntata. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 10, p. 15-16.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-12-04 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-10bogliolo.htm

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