[AIB]AIB Notizie 1/2002
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Hyperion: archivi digitali via Web


di Fabio Di Giammarco

Archiviati i grandi sistemi d'automazione centralizzati in voga negli anni Ottanta, le biblioteche, nel corso dell'ultimo decennio, sono passate a soluzioni più leggere, versatili ed economiche: il personal computer, le applicazioni friendly di Windows, l'architettura client/server. Da ultimo poi, grazie alle reti digitali, alla multimedialità e soprattutto alle tecnologie Internet, si è verificata un'altra brusca accelerazione e le biblioteche, ormai in gran parte automatizzate e informatizzate, hanno ripreso a mutare pelle, questa volta verso il modello di "Biblioteca digitale".
Oggi, infatti, si parla sempre più di sistemi bibliotecari come di ambienti informativi dinamici basati sull'integrazione di molteplici strumenti e risorse quali OPAC, collezioni digitali e siti Web. Ed è una tendenza che ha un'importanza del tutto particolare perché determina una "rivoluzione copernicana" rispetto alla questione cruciale dell'accesso. Le reti digitali consentono appunto di superare le barriere di spazio, tempo e conservazione imposte dal tradizionale accesso "fisico" e convogliare l'utente alla fruizione globale dei documenti mediante l'accesso online agli archivi digitalizzati.
A grandi linee, questa è la via maestra proposta da SIRSI (http://www.sirsi.com), una corporation da più di vent'anni impegnata nel progettare e fornire supporti tecnologici al mondo delle biblioteche che nel caso specifico presenta la soluzione denominata Hyperion (http://www.sirsi.com/Sirsiproducts/hyperion.html). Si tratta di un sistema per l'archiviazione e la gestione di collezioni digitali comprendenti documenti di pregio, foto, documentazioni sonore, filmati ecc. che può facilmente adattarsi alle esigenze di biblioteche, musei e centri di documentazione varia e che, soprattutto, consente un accesso istantaneo alle raccolte via Web.
Hyperion, per ogni tipologia di patrimonio, è in grado d'impostare archivi elettronici facili da utilizzare, in quanto i documenti vengono acquisiti nei principali formati in uso: PDF, WORD, ASCII, HTML, OCR, WAW, MIDI, MPEG, AVI ecc. ed anche facili da gestire e da navigare grazie a un'organizzazione gerarchica e un approccio intuitivo.
Ma il punto forte del sistema è sicuramente rappresentato dalla sua capacità d'integrarsi con gli OPAC delle biblioteche. L'archivio multimediale di Hyperion può, infatti, inserire i suoi hyperlink che puntano agli oggetti digitali all'interno dei record bibliografici permettendo così all'utente di vedere o ascoltare i vari materiali durante la semplice consultazione del catalogo online. Inoltre, alle biblioteche sono date altre possibilità nel trattamento degli oggetti digitali dell'archivio Hyperion: organizzare directory logiche, fornire descrizioni full-text di ogni oggetto, utilizzare i metadati e infine consentire ricerche in linguaggio naturale ricevendo poi i risultati in ordine di rilevanza. E a richiesta è anche possibile usufruire di seminari per addestrare il personale di biblioteche e archivi su come progettare e personalizzare il proprio archivio digitale.
Il sito del progetto presenta anche alcune interessanti descrizioni di biblioteche digitali sorte recentemente grazie a Hyperion. Sono citate a mo' d'esempio le seimila pagine di testo ricche di mappe, fotografie e illustrazioni messe sul Web dalla Brigham Young University dello Utah o i ben ottantamila articoli corredati da documenti vari accessibili online su iniziativa del New South Wales Parliament in Australia.
Tuttavia quello che alla fin fine preme di più nelle comunicazioni dello staff Hyperion è porre l'accento sui grandi vantaggi offerti dal modello d'archivio digitale via Web. In particolare, sono evidenziati due aspetti: l'accesso illimitato e la protezione del materiale raro e di pregio. Un archivio sul Web significa un accesso garantito da ogni luogo 24 ore su 24, in più significa disporre di accurate copie degli originali eliminando così rischi di deterioramento e limiti nella fruizione. In conclusione, oggi Hyperion offre l'interessante opportunità di realizzare un modello di Biblioteca digitale, leggero, flessibile e per di più integrabile con i sistemi automatizzati e/o online già esistenti. Un sofisticato strumento che mettendo insieme tecnologie affidabili e vincenti, standard e formati universali può rappresentare una soluzione in più per accrescere e condividere i patrimoni digitali.


DI GIAMMARCO, Fabio. Hyperion: archivi digitali via Web. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 1, p. 6.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-02-02 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-01digiamma.htm

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