[AIB]AIB Notizie 4/2002
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Bologna: visita alla Biblioteca del Consiglio regionale della Regione Emilia-Romagna


di Silvia Girometti

Con questa rubrica «AIB notizie» vuole aprire una finestra sulle biblioteche italiane e straniere e dedicare uno spazio ai bibliotecari che desiderano far conoscere la propria struttura. "Biblioteche per viaggiare" può fornire ai lettori l'occasione di avvicinarsi a realtà diverse dalla propria, attraverso il racconto di visite fatte in prima persona o virtualmente da chi scrive o da chi vorrà concedere interviste e inviare materiale illustrativo. A tale scopo invito tutti i colleghi interessati a contattarmi, non senza prima essermi rapidamente presentata: assidua frequentatrice di biblioteche di ogni tipo fin dai tempi dell'università, sono diventata bibliotecaria a mia volta, e ora lavoro resso la piccola biblioteca del Centro di documentazione di informatica giuridica dell'Ateneo di Bologna (CIRSFID), di cui sono responsabile tecnico. Trovo interessantissimo e stimolante il confronto con altre istituzioni e con colleghi di ogni provenienza; grazie all'Associazione italiana biblioteche e alla mia amministrazione ho avuto la possibilità di partecipare negli ultimi anni a viaggi di studio in ambiente anglosassone. Prima di iniziare con la descrizione di un'interessante biblioteca visitata di persona nel gennaio scorso, ricordo nuovamente la possibilità di spedirmi le vostre segnalazioni e di rendervi attivamente partecipi a questa rubrica.

Dedicare l'inizio di questa rubrica a una biblioteca della mia città, neppure tanto lontana da casa, potrebbe sembrare comodo e scontato, eppure confesso che devo a un'iniziativa dell'Area sociale dell'Ateneo felsineo l'occasione per descriverne la visita. Generalmente, infatti, i bolognesi tendono a considerare soprattutto gli uffici della Regione Emilia-Romagna, in parte ospitati nelle imponenti torri adiacenti al Fiera District di Bologna, davanti alle quali capita di mescolarsi alle migliaia di visitatori delle esposizioni che si succedono nel corso dell'anno nei padiglioni della Fiera. La vicinanza di questi ultimi consente del resto a chi non conosca la città di orientarsi facilmente per raggiungere anche la Biblioteca del Consiglio regionale, situata a pochi metri da uno degli accessi alla Fiera stessa. Il Comune ha organizzato comodi servizi pubblici diretti al Fiera District, e chiunque provenga dall'aeroporto, dalla stazione ferroviaria, oppure anche dall'autostrada con mezzi propri, non può sbagliare. Una volta raggiunta la zona fieristica lungo il viale Aldo Moro, sarà sufficiente seguire la segnaletica che puntualmente dirige verso la biblioteca, sullo stesso lato della biglietteria. Il contesto è del tutto moderno, insolito per chi è abituato a pensare alle non lontane strade medioevali del centro storico di Bologna: moderni gli edifici, la struttura della piazza adiacente al viale, moderno il monumento quasi di fronte al quale si trova l'accesso alla biblioteca.
La Biblioteca del Consiglio, nata nel 1987 a supporto dell'attività consiliare, è di tipo giuridico-amministrativo. Nel 1995 si è aperta agli utenti esterni, dalle amministrazioni pubbliche, ai privati cittadini, ai liberi professionisti, che globalmente costituiscono ora il 51% dell'utenza. Vi lavorano dieci bibliotecari di ruolo, ai quali si aggiungono vari collaboratori esterni e gli obiettori di coscienza. La rotazione del personale garantisce l'apertura continuata dal martedì al venerdì dalle 9 alle 16, mentre il lunedì la biblioteca è accessibile soltanto al pomeriggio dalle 13 alle 16. La chiusura del lunedì mattina consente di dedicare alcune ore alla organizzazione interna, attraverso il confronto, la formazione, lo sviluppo di progetti che riguardano tutto il personale strutturato. Nel corso degli anni si è progressivamente prestata una sempre maggiore attenzione ai servizi di reference, per i quali esiste un gruppo di collaboratori appositamente formati. La biblioteca possiede soprattutto testi di diritto pubblico e amministrativo, e documenta tutti gli aspetti di competenza regionale e di politica settoriale, cui si aggiungono scambi con le biblioteche dell'amministrazione regionale, come quelle relative a statistica, sanità, politiche sociali, ambiente: un catalogo condiviso di tutte le collezioni disponibili è consultabile online e vanta un patrimonio
di oltre 33.000 monografie e 2800 periodici con circa 19.000 spogli. Esiste anche una moderna videoteca con 2000 documenti audiovisivi prodotti negli ultimi anni e relativi all'aspetto culturale, sociale ed economico della Regione Emilia-Romagna.
Due fondi particolari e di recente acquisizione esulano dal settore in cui la biblioteca è propriamente specializzata: il fondo archivistico Alberto Manzi (dovuto ad un protocollo d'intesa tra Regione Emilia-Romagna, RAI e Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna), che sarà presto disponibile per la consultazione, e il fondo IRPA (Istituto regionale per l'apprendimento di Bologna), in corso di catalogazione. L'automazione è uno dei punti forti della biblioteca. Oltre al catalogo in linea, condiviso fra le biblioteche dell'amministrazione regionale, e di cui la Biblioteca del Consiglio è stata promotrice e coordinatrice, esiste un software di information retrieval dotato
di operatori booleani e con potenzialità di ricerca notevoli, sia per le leggi regionali sia per altre procedure. Vengono inoltre effettuate ricerche bibliografiche e soprattutto a carattere legislativo su richiesta, anche tramite posta elettronica, mentre uno degli obiettivi degli incontri del lunedì mattina è la formazione dei bibliotecari sull'utilizzo delle banche dati. Queste ultime sono disponibili sia in rete locale, accessibile anche dagli uffici interni del Consiglio sia tramite Web. Nella sala di lettura esistono postazioni al pubblico dedicate esclusivamente alle banche dati, separate da quelle per la navigazione in Internet. Le procedure interne (prestito, gestione amministrativa dei periodici, e così via) vengono gestite tramite ICARO.
Le statistiche, divise fra accessi, ricerche e contatti, sono elaborate in Excel tramite i dati inseriti in Access. Dal 1999, infine, la catalogazione di monografie e periodici avviene rispettivamente in SBN e in ACNP.Per quanto riguarda il cartaceo, periodici e monografie più recenti sono esposti a scaffale aperto nell'emeroteca e nella sala di consultazione, dove i volumi sono collocati in base a uno schema interno. Il materiale in libera consultazione è disposto nei circa 500 metri quadrati in cui si trovano gli uffici e la zona accessibile al pubblico, mentre l'archivio del pregresso è ospitato nel moderno deposito sotterraneo, ampio ben 900 metri quadrati.
Funzionale è il "punto arrivo posta", in cui confluiscono i documenti destinati ad essere smistati.
L'accesso alla biblioteca, la consultazione in sede e il servizio di ricerche bibliografiche, legislative e giurisprudenziali sono liberi a tutti, mentre il prestito è riservato a consiglieri e collaboratori regionali; è attivo il servizio di prestito interbibliotecario ed è possibile fotocopiare il materiale nei limiti delle norme vigenti in materia di diritto d'autore, previo rimborso spese per gli utenti esterni.
La biblioteca pubblica periodicamente raccolte e cataloghi cartacei.
A pochi metri dalla biblioteca, infine, sorge il Centro di documentazione europea, nel quale sono a disposizione del pubblico una ricca scelta di materiale e la competenza del personale. Altre informazioni sul Centro di documentazione europea, circa orari di apertura, cataloghi, collezioni, fondi, banche dati e pubblicazioni della biblioteca e del centro sono facilmente consultabili tramite il sito Web: http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/fr_ser_bibl_er.htm.
Ciò che non troverete descritta sul sito e che mi ha colpito particolarmente è stata l'atmosfera familiare vagamente anglosassone. Chi, come me, abbia avuto la fortuna di visitare le biblioteche inglesi o irlandesi, non può non ricevere le stesse sensazioni positive: l'ambiente è accogliente ma incute rispetto, l'illuminazione risulta efficace ma non invadente, la segnaletica è di grande aiuto ma molto discreta.
A completare quest'impressione il modo in cui il nostro gruppo di bibliotecari dell'università è stato accolto: proprio come durante una delle visite oltre Manica ci siamo accomodati attorno a un tavolo ovale, mentre la nostra guida, Donata Benini, ci informava sull'organizzazione della struttura e dei servizi. Proprio come in Inghilterra ci sono inoltre stati offerti caffè e succo d'arancia per una breve pausa di ristoro. Ciò che appare evidente e apprezzabile è la volontà di compartecipazione dei bibliotecari alle attività della biblioteca: collaborazione e possibilità di interazione con i colleghi esterni, ma anche collaborazione interna, se si pensa che sono previsti uno spazio (lo stesso tavolo ovale attorno al quale ci siamo seduti, nella saletta delle riunioni) e un tempo (la mattina del lunedì) per il confronto tra i membri del personale e per la discussione di problemi e proposte. Personalmente sono convinta che una buona coesione interna giovi anche all'utenza esterna, ed è notevole che i bibliotecari e la loro direzione portino avanti una simile iniziativa. Uno dei risultati di questi momenti di confronto è il progetto qualità: come indicato nell'opuscolo pubblicato dalla biblioteca stessa, si tratta della «sperimentazione in corso» che tiene conto della «volontà diffusa degli operatori di riscontrare un senso al proprio lavoro», e soprattutto sottolinea come «passione per il lavoro, rispetto per se stessi, coscienza del proprio ruolo» spingano «ad una radicale riscrittura di regole di comportamento, attraverso una riflessione sull'attuale modo di operare».
Lo scopo è «costruire un sistema qualità che possa prendere forma in un quadro riconosciuto - quello delle norme UNI EN ISO 9000» che, avvalendosi della collaborazione di una società esperta, sia in grado di migliorare i servizi all'utenza e contemporaneamente di valorizzare la professionalità dei collaboratori.
Una serie di procedure e di questionari valutativi è stata studiata al fine di raggiungere tale scopo, e non se ne può non apprezzare la serietà, la correttezza, l'impegno e il coraggio.
Per concludere, è doveroso citare le altre biblioteche della Regione Emilia-Romagna, cui la Biblioteca del Consiglio va associata e insieme alle quali compone il polo della Regione Emilia-Romagna: la Biblioteca di statistica della Giunta regionale con sede presso la Biblioteca del Consiglio, che pone a disposizione del pubblico la raccolta di pubblicazioni dell'ISTAT e la documentazione statistica di comuni e province dell'Emilia-Romagna e di altre regioni; la Biblioteca Giuseppe Guglielmi dell'Istituto per i beni artistici, che offre una raccolta di circa 25.000 volumi sui beni culturali, nata negli anni Settanta, a supporto dell'attività di ricerca dell'ente e a documentazione dei principali aspetti e tematiche culturali dell'Emilia-Romagna. Conserva inoltre la collezione delle Soprintendenze bibliografiche statali di Modena e Bologna le cui competenze sono esercitate dal 1972 dalla Soprintendenza per i beni librari regionali.

girometti@cirfid.unibo.it


GIROMETTI, Silvia. Bologna: visita alla Biblioteca del Consiglio regionale della Regione Emilia-Romagna. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 4, p. 12-13.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-04-25 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-04girometti.htm

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