[AIB]AIB Notizie 4/2002
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Le biblioteche nella programmazione regionale.
Incontro con Paola Bertolucci

Riportiamo di seguito il resoconto di una chiacchierata con Paola Bertolucci, Direttore del Servizio beni librari e documentari, editoria e informazione della Regione Sardegna, che si è svolta tra l'altro in un ambiente stimolante come quello delle Stelline, in occasione dell'ultimo Convegno.
Le abbiamo chiesto di focalizzare l'attenzione sui progetti della Regione, sul vuoto legislativo, sulla formazione professionale.
«Anzitutto» esordisce Paola Bertolucci «desidero fare una premessa: come Servizio beni librari abbiamo sempre cercato di progettare delle attività per lo sviluppo delle biblioteche in Sardegna in un'ottica unitaria, anche perché il numero ridotto degli abitanti, 1.600.000 in tutto, permette di pensare alla nostra regione come ad una città. Tra l'altro oggi le reti, la multimedialità consentono di realizzare questa prospettiva.
SBN, @jò, la digitalizzazione, progetti nei quali la Regione sta investendo da anni o è in procinto di investire, sono legati da un filo rosso, da una strategia unica: si pensa in pratica ad una rete civica regionale che renda ai cittadini servizi di vario genere, ibridi, e su questo si sta lavorando con Claudio Leombroni, Responsabile dell'Unità Operativa Biblioteche della Provincia di Ravenna.
Prospettive reali: partiamo da @jò. Anzitutto il rapporto tra @jò e Mediateca 2000 ci vede inseriti in Mediateca 2000 con l'elaborazione di un progetto ad hoc per la Sardegna, con sviluppo integrato con quello nazionale. Per realizzare il progetto, già esecutivo (per il quale, tra l'altro, ci siamo avvalsi della consulenza di esperte professionalità come quelle di Pasquale Mascia, Claudio Leombroni, Giovanni Solimine, Riccardo Ridi e Salvatore Pinna) occorre un forte partenariato con gli enti locali, con società e operatori professionali e questa è la parte del progetto in costruzione. La grande risorsa finanziaria che adesso abbiamo è il POR (Programma operativo regionale 2000-2006) che ci consente di intervenire fino al 2007 e che per la prima volta (e forse ultima) interviene sui beni culturali. Importante sottolineare che il POR inserisce il tema della innovazione tecnologica non nel comparto Beni culturali ma nel comparto Società dell'informazione. A questo proposito il documento base per la Società dell'informazione, elaborato dalla Regione Sardegna e ora consultabile online in forma di bozza, in attesa di approvazione da parte della Convention conclusiva del Forum, pone le biblioteche come punto nodale di sviluppo. Questo libererà nuove risorse finanziarie. Intanto, in questo primo anno, la Regione ha stanziato 12 miliardi sui fondi POR. Essi riguardano appunto SBN, la digitalizzazione di fondi, le biblioteche multimediali.
Due parole su SBN: intanto in Sardegna è attivo un unico Polo cui aderiscono circa 50 biblioteche.
È inoltre imminente l'adesione di altre biblioteche come la Comunale di Alghero e le biblioteche della Soprintendenza archeologica e di quella archivistica di Sassari. Principio cardine è sempre stato quello di non comprimere l'autonomia delle singole biblioteche ma di realizzare il più possibile l'integrazione tra mondo SBN e mondo non SBN. La nostra speranza ora è che SBN diventi lo standard alla portata di tutti, il più duttile possibile: entro giugno si dovrebbe giungere alla soluzione client/server attraverso Sebina SBN. A oggi il Polo ha quasi 400.000 titoli; altro risultato positivo la massiccia opera di recupero del retrospettivo. In definitiva il bilancio di questi primi dieci anni di SBN è positivo, certo occorre rinnovarsi perché tutto ciò che si è fatto finora non vada perso.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, il Servizio beni librari sta per presentare programmi di intervento individuando anzitutto fondi e priorità: si partirà dai Quinque Libri (registri parrocchiali contenenti atti di battesimo, cresime, matrimoni, morte, stati delle anime che coprono un periodo che va dalla fine del '400 fino alla istituzione dell'anagrafe civile, agli inizi del '900 ) e dal materiale di pregio. Anche qui la Regione si inserisce nel progetto nazionale di Biblioteca digitale.
Per quanto riguarda le mediateche ci sono pervenuti una cinquantina di progetti di enti locali che stiamo esaminando. Entro maggio avremo i risultati. Nel rispetto di un principio cui abbiamo sempre tenuto fede, cercheremo di coniugare autonomia e integrazione, sia Regione-Ministero sia Regione-Enti locali all'interno di linee condivise».
Progetti importanti dunque, solidi ed anche, come nel caso di SBN, da tempo operativi: ma cosa ha comportato per il Servizio beni librari operare senza una legge?
«In questi anni» continua la Bertolucci «abbiamo cercato di operare come se la legge ci fosse, individuando pratiche e strategie che avessero a monte i principi che una legge dovrebbe prevedere. Comunque c'è da dire che la legge da sola non cambia la situazione, certo tutto dipende da come è fatta. Oggi come oggi la legge ha tre valori fondamentali: ancora lo sviluppo delle biblioteche sarde nel quadro delle realtà avanzate; tira fuori le biblioteche dalla tappezzeria e le rende più visibili rispetto alla sensibilità dei politici; dà alcune certezze del diritto che vanno conquistate ogni volta: per esempio quella relativa alla professionalità.
Qui si innesta il discorso della formazione: a parte l'esperienza degli anni Ottanta durante i quali, anche in collaborazione con l'AIB, si è fatto molto, negli ultimi anni la formazione è stata svolta in forma frammentaria, non vi è stata una strategia regionale. Molto è dipeso da una mancanza di comunicazione con l'Assessorato alla formazione professionale che, nel predisporre il piano annuale, non ha quasi mai interpellato l'Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
Oggi si fa molto affidamento sul POR visto che la realizzabilità di un determinato progetto con i fondi strutturali è legata alla possibilità di disporre delle professionalità adeguate: diventa così quasi obbligatorio e comunque naturale formarle utilizzando appunto le risorse finanziarie nell'ambito del POR. La stessa operazione sarà possibile a livello occupazionale, secondo quanto previsto dalle Misure 3.6 e 3.12 dell'Asse 3. Insomma la possibilità di disporre di questi finanziamenti deve essere sfruttata per far compiere alla Sardegna un salto di qualità, per porre quelle basi solide che le consentano di camminare in futuro con maggiore sicurezza, in una situazione appunto finalmente consolidata».


Le biblioteche nella programmazione regionale: incontro con Paola Bertolucci. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 4, p. V.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-04-20 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-04bertolucci.htm

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