In AIB-CUR viene data la notizia che il 10 aprile 2002, a Pisa, si è costituita l’Associazione dei Bibliotecari documentalisti della sanità (BDS). Tra le principali ragioni che hanno portato un gruppo di bibliotecari a creare questa nuova associazione c’è l’esigenza, fortemente sentita soprattutto nell’ambito del Servizio sanitario nazionale (SSN), di vedere riconosciuta la figura professionale del bibliotecario biomedico, finora non prevista nel Contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto della sanità. La costruzione di un sistema informativo efficace, in grado di offrire un reale sostegno alla ricerca scientifica e alla pratica clinica, non può prescindere dalla presenza di bibliotecari qualificati che, d’altra parte, hanno il diritto di vedere riconosciuta la loro professionalità.
In un messaggio alla lista, la presidente della nuova associazione, Gaetana Cognetti, sottolinea come il bibliotecario biomedico lavori in un settore «in cui l’informazione è
vitale nel senso pieno della parola: una buona informazione può salvare vite umane». Vengono riportati infatti i risultati di un’indagine citata negli «Annals of internal medicine» del 2000, secondo cui il lavoro di documentazione svolto dai bibliotecari presso le strutture sanitarie di Rochester, in Inghilterra, ha permesso di evitare la morte dei pazienti nel 19,2% dei casi, con effetti positivi sulla certezza della diagnosi e della terapia.
Viene tuttavia sollevato un dubbio, da parte di una bibliotecaria di grande esperienza in campo biomedico, sull’opportunità di creare una nuova associazione professionale di bibliotecari al di fuori dell’AIB, invece di perseguire i medesimi scopi all’interno dell’AIB stessa. Il rischio di frammentazione e di dispersione delle energie è grande – prosegue il messaggio – mentre sarebbe meglio unire le forze all’interno dell’AIB per portare avanti un’efficace azione di
lobbying a sostegno delle biblioteche e per la tutela della figura e della professionalità dei bibliotecari. Ad esempio, i bibliotecari biomedici inglesi, invece di creare una nuova associazione, hanno costituito l’Health Libraries Group all’interno della Library Association.
In risposta a questa obiezione, alcuni responsabili del BDS ribadiscono con forza che la nascita di una nuova associazione non vuole essere assolutamente un allontanamento dall’AIB, che viene invece considerata come l’“associazione madre”, con la quale collaborare e confrontarsi continuamente al fine di un arricchimento reciproco. I BDS, infatti, già dalla loro prima formazione come gruppo all’inizio del 2000, hanno partecipato alle iniziative dell’AIB, facendo parte dell’Osservatorio lavoro e intendendo partecipare sempre di più, con il loro contributo, alla vita dell’AIB. È tuttavia necessario, secondi i BDS, garantire una struttura organizzativa specifica che consenta di coordinare le iniziative dei bibliotecari biomedici per lo sviluppo di una rete nazionale di strutture bibliotecarie del Servizio sanitario nazionale a cui siano garantiti finanziamenti adeguati e che siano dotati di personale qualificato. Occorre dunque abbandonare l’idea un po’ provinciale che sia sufficiente la buona volontà dei bibliotecari per garantire servizi di qualità: è invece necessario valorizzare le competenze di chi opera nelle biblioteche e nei centri di documentazione del SSN, ottenendo il riconoscimento giuridico della loro professionalità. Questo è particolarmente importante, dal momento che la considerazione in cui vengono tenute le biblioteche, sia da parte degli amministrativi che degli utenti, è un elemento decisivo per garantire un servizio efficace e utile per i cittadini.
ponzani@aib.it
L'archivio storico di tutti i contributi inviati in AIB-CUR è consultabile, da parte degli iscritti alla lista, a partire dall'indirizzo
https://www.aib.it/aib/aibcur/aibcur.htm3
PONZANI, Vittorio.
. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 7, p. 6.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-07-27 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-07ponzani.htm