[AIB]AIB Notizie 8/2002
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Il progetto BDI (Biblioteca digitale italiana) entra nelle biblioteche

Fabio Di Giammarco

Il progetto "Biblioteca digitale italiana", promosso e finanziato dalla Direzione generale beni librari e dell'editoria e presentato in occasione della III Conferenza nazionale delle biblioteche tenutasi a Padova dal 14 al 16 febbraio 2001, esaurito il preavvio con la costituzione del “comitato guida” (varato con decreto ministeriale del 30 aprile 2001) e con l’enunciazione dei principi fondanti, è passato alla fase operativa entrando, concretamente, nelle biblioteche con il programma di digitalizzazione dei cataloghi manoscritti.
La decisione di dar l’avvio al progetto con questo tipo di scansione è del “comitato guida”, motivata dal fatto d'essere un obiettivo concreto, perseguibile in tempi brevi e a costi ridotti, si è anche potuta avvalere dei risultati di uno studio ricognitivo in Rete, effettuato dall’OPIB, sulle digitalizzazioni già realizzate, sia a livello nazionale sia internazionale, dei cataloghi manoscritti.
Una volta poi formalizzata, a questa proposta d’inizio d’attività della "Biblioteca digitale italiana", hanno risposto positivamente 29 biblioteche, di cui 25 statali e le restanti 4 afferenti ad altre realtà. Gruppo di cui è parte anche l’ICCU, ma con un doppio ruolo: da un lato come ente digitalizzatore con il suo cospicuo patrimonio, in microfiches, di cataloghi manoscritti (che da solo corrisponde a più della metà di tutto il materiale da digitalizzare), dall’altro con la responsabilità, affidatagli dal comitato guida, di monitorare lo stato d’avanzamento del programma tramite un questionario analitico compilabile online presso il sito dell'Istituto: www.iccu.sbn.it/bidigit.htm.
Il programma “cataloghi manoscritti” si articola attraverso cinque tappe: stesura del capitolato, gara in corso, gara espletata, realizzazione in corso e progetto concluso. Come risulta dal rilevamento ICCU, tutte le biblioteche interessate hanno già ricevuto lo schema generale di capitolato tecnico inviatogli dalla Direzione generale beni librari. Di queste, 18 sono ancora impegnate nella stesura del proprio specifico capitolato cui dovrà poi attenersi la ditta che si aggiudicherà il lavoro di digitalizzazione.
Le restanti dieci si trovano invece nella tappa successiva, vale a dire sono alle prese con le operazioni di gara tra le ditte concorrenti per valutazione delle varie offerte presentate. Grazie alla più che ventennale attività di SBN con il suo modello vincente basato sulla cooperazione e integrazione, nel rispetto dei diversi ruoli, tra centro e istituti periferici, il progetto nazionale BDI può avvalersi di questa preziosa esperienza. Pertanto, anche nel programma di digitalizzazione dei cataloghi manoscritti, i compiti sono stati ripartiti tra amministrazione centrale e biblioteche. Alla prima sono andate la promozione, il coordinamento, la fornitura del software per la gestione dei database, nonché l’implementazione del sito Web per la consultazione delle immagini via Internet. Alle seconde, invece, la scelta del materiale da scansionare, la sua indicizzazione e la gestione dei rapporti di outsourcing.
Per quel che poi riguarda la sempre difficile questione dei finanziamenti quando si tratta di progetti che coinvolgono il mondo delle biblioteche, questa volta, e almeno all'avvio, grosse difficoltà non dovrebbero esserci. La digitalizzazione dei “cataloghi manoscritti” può, infatti, contare su un budget, messo a disposizione dalla Direzione generale dei beni librari, di circa 2 miliardi e 250 milioni di vecchie lire, somma proveniente da uno stanziamento, stornato dai proventi del lotto, disponibile sui fondi iscritti al bilancio 2001-2003 della stessa Direzione generale per l’avvio e lo sviluppo del progetto BDI.
Va, infatti, tenuto presente che l'iniziativa in corso è soltanto uno degli obiettivi che un progetto complesso come BDI persegue. Numerose sono le altre attività in preparazione riguardanti sia la digitalizzazione d'altri tipi di documenti (musicali, periodici ecc. ) sia, e soprattutto, la realizzazione, intorno a un portale Web, di una vera e propria community BDI online ( presto una sezione tutta dedicata alla Biblioteca digitale italiana" sarà disponibile sul portale superDante www.superdante.it) per lo scambio d'informazioni, l'indicazione e condivisione degli standard, e l'accesso alle nuove risorse digitali create. Ed è proprio all'interno di quest'ambiente prossimamente condivisibile in Rete che s'inserisce lo scopo fondamentale del programma appena avviato: rendere fruibili via Internet i cataloghi manoscritti e/o a stampa di alcune tra le più importanti biblioteche italiane. Si tratta di un primo, ma decisivo passo, verso quella conversione e diffusione del patrimonio culturale mediante supporti elettronici da realizzare non più nelle forme scoordinate e occasionali praticate finora, ma attraverso una politica del digitale nazionale e, nello stesso tempo, inserita nella cornice dell’information society technologies europea.

DI GIAMMARCO, Fabio. Il progetto BDI (Biblioteca digitale italiana) entra nelle biblioteche. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 8, p. 22.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-09-25 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-08digiammarco.htm

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