[AIB]AIB Notizie 9/2002
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La Biblioteca di Economia dell’Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Silvia Girometti

Nel gennaio scorso l'Area sociale dell’Università di Bologna, secondo un programma di formazione per bibliotecari basato sul confronto con altre realtà, ha organizzato una visita alla Biblioteca di Economia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Da gennaio a oggi il profilo della struttura modenese presenta un'evoluzione costante, e di recente una delle colleghe di Modena, Maria Cristina Belloi, che era stata anche la nostra guida, me ne ha illustrato gli sviluppi.

La Biblioteca di Economia "Sebastiano Brusco", intitolata a uno dei suoi padri fondatori recentemente scomparso, ha sede a Modena, nel Palazzo del Foro Boario, che nel 1834 l'architetto Vandelli aveva fatto erigere su commissione del duca Francesco IV per accogliere il mercato del bestiame. L'assetto attuale della biblioteca risale al 1993, dopo il trasferimento di tutta la facoltà da altra sede. La moderna ristrutturazione è avvenuta a opera dell'architetto Franca Stagi, con sapiente rispetto dei grandi volumi e della struttura originale. Il palazzo è situato lungo uno dei viali di circonvallazione che racchiudono il centro storico modenese, a poca distanza da monumenti e musei.
Il professor Marco Biagi aveva il proprio ufficio adiacente a quelli della biblioteca e spesso interagiva con i bibliotecari, che lo ricordano con sincero affetto; a lui è dedicata la pagina Web http://www.economia.unimo.it/biagi/biagi.html.
La superficie totale occupata dalla biblioteca è pari a 2150 metri quadri, ossia l’intero piano terreno di un edificio nei cui livelli superiori si trovano laboratori e aule di lezione.
Superata una zona “guardaroba”, dove sono sistemati gli armadietti per le borse, il primo impatto all’ingresso rende istintiva la similitudine con una cattedrale: effetto voluto dall’architetto, secondo cui ogni angolo di osservazione doveva costituire un punto di fuga. La struttura ricorda in parte quella della biblioteca del Trinity College di Dublino, proprio per tale effetto prospettico. È notevole come Franca Stagi abbia lavorato insieme a bibliotecari e docenti per ideare una disposizione degli spazi consona alle esigenze reali. Anche l’illuminazione, che si aggiunge all’abbondante luce naturale, e gli arredi, studiati su misura, sono stati concordati insieme all’architetto, che ha pure collaborato con una bibliotecaria esperta di grafica per realizzare la mappa della biblioteca, attraverso cui viene descritta la disposizione del materiale. Quest’ultima segue un criterio anche estetico, oltre che funzionale: quella che si potrebbe definire come la “navata centrale” è occupata interamente dall’emeroteca, con i 250 metri dell’espositore dei fascicoli correnti in mezzo ai 5550 metri di scaffali in cui, nella parte superiore, sono custoditi i bei volumi rilegati delle annate precedenti, per un totale di oltre 3000 titoli. Nell’espositore si notano cartellini che informano, all’occorrenza, sullo stato amministrativo del periodico.
Nelle “navate laterali”, suddivise in campate numerate, sono custodite le monografie, a propria volta suddivise per disciplina. Tavoli e sedie per la consultazione sono distribuiti lungo tutto il perimetro della biblioteca, talvolta racchiusi in vere e proprie nicchie ricavate all’interno degli scaffali, per un totale di 320 posti a sedere. Il problema dell’eventuale sovraffollamento viene risolto da una vicina sala di studio, ma la biblioteca è aperta a tutte le tipologie di utenti – docenti, studenti, esterni – ciascuna delle quali utilizza un badge per accedere: gli universitari usufruiscono del badge di ateneo, mentre agli esterni viene rilasciata una tessera giornaliera oppure un pass da richiedere al banco d’accoglienza. Qui sono disponibili pieghevoli informativi su orari di apertura e dei servizi, sulle modalità di accesso, sui referenti dei vari settori con i relativi recapiti, sulle possibili sanzioni per chi non rispetta il regolamento della biblioteca, del quale vengono riassunti i punti principali.
Trattandosi della biblioteca centrale della facoltà di economia dell’Università di Modena e Reggio, è totalmente assente la parcellizzazione fra piccole biblioteche di dipartimento in cui si suddivide ad esempio la situazione bolognese; ciò rende possibile la concentrazione sia economica sia politica delle risorse, con i pregi e i difetti inevitabilmente connessi. Di sicuro tale concentrazione evita il proliferare dei doppi almeno nella stessa facoltà, anche se non nel medesimo ateneo; l’ampiezza più che notevole degli spazi, unita al paziente lavoro di selezione da parte dei bibliotecari e al considerevole budget a disposizione, permette un’attenta specializzazione delle collezioni relative alle varie discipline. L'accurato lavoro di scarto fatto dai bibliotecari è reso necessario anche dalla mancanza di un deposito: riorganizzare il posseduto è fondamentale, considerando la crescita costante del patrimonio e la graduale sostituzione del materiale cartaceo con quello su supporto elettronico. Parte del materiale scaricato dalla biblioteca è stato anche oggetto di donazione in Kossovo, tramite organizzazioni umanitarie.
Il patrimonio librario comprende oltre 150.000 volumi tra monografie e working papers, tutti sistemati a scaffale aperto.
Per quanto riguarda i libri di testo, i bibliotecari mantengono scrupolosamente aggiornato un database in Access relativo ai testi utilizzati per i docenti nei vari corsi: una sorta di guida elettronica interna dello studente. I libri di testo sono acquistati in duplice copia, sulla base dei programmi dei vari docenti; dopo tre anni in cui rimangono presso il banco d’ingresso per la sola consultazione, viene loro cambiata la collocazione e vengono inclusi nel servizio di prestito.
Per quest'ultimo sono applicate regole differenti a seconda della categoria di utenti: tre libri per un mese è la durata media, che si protrae per laureandi e docenti, cui spetta pure un numero superiore di volumi. Si calcola all’incirca un volume di prestiti compreso fra i 14.000 ed i 16.000 annui, anche se, per il momento, non vengono effettuate statistiche dei servizi.
Il prestito esterno è curato dal personale di contatto all’ingresso, che fornisce anche le tessere per l’utilizzo di fotocopiatrici e stampanti di tutta la facoltà, oltre naturalmente alle informazioni; per queste ultime, all'occorrenza, gli utenti possono anche rivolgersi direttamente ai bibliotecari, i cui uffici sono aperti al pubblico.
La formazione del personale è fra i compiti del CISAB, il centro interbibliotecario, che un programma di riorganizzazione di Ateneo dovrebbe sostituire in futuro con i centri informatici di facoltà. Attualmente i bibliotecari portano avanti spesso anche autonomamente la propria formazione.
Le unità di personale strutturato ammontano in tutto a dieci, a cui si aggiungono una cooperativa per l’apertura e il servizio di prestito pomeridiani, alcuni studenti part time che riordinano i libri nelle prime ore del mattino, e un gruppo di anziani volontari che si occupa della sorveglianza degli accessi e del comportamento nelle sale di lettura, garantendo la continuità dell'apertura durante la pausa pranzo. L'orario di apertura, che inizia alle 8,30 del mattino, è stato protratto dal 4 febbraio al 31 luglio 2002 fino alle ore 23,00, grazie a una cooperativa di studenti, debitamente istruita e affiancata soltanto all’inizio da un bibliotecario, che garantiva tutti i servizi a esclusione del prestito. L'esperimento si è dimostrato positivo, anche se non è stato registrato un afflusso massiccio di utenti; l'auspicio è che, alla ripresa delle lezioni, le condizioni economiche e organizzative consentano di ripetere l'esperienza.
Nella dirigenza della biblioteca manca un responsabile tecnico: il direttore e il responsabile scientifico appartengono al personale docente; l'amministrazione è curata dal segretario di dipartimento a tempo parziale, condiviso con altre strutture, e da un amministrativo permanentemente in servizio nella biblioteca, mentre i bibliotecari, a prescindere dalla qualifica, sono responsabili ciascuno di uno dei settori nei quali è suddivisa l'organizzazione del lavoro: libri italiani, libri stranieri, working papers e così via. Prestito interbibliotecario e document delivery vengono invece svolti indipendentemente dal settore di appartenenza del bibliotecario. Ogni settore cura inoltre l’acquisto del proprio materiale.
Sempre nell’ambito delle acquisizioni, le banche dati vengono sovvenzionate da ciascuna struttura, suddivise per titoli in rapporto alle varie discipline, ma messe in rete e rese disponibili per la libera consultazione da tutte le postazioni dell’intero ateneo, tramite numero IP.
Vari terminali sono disponibili in biblioteca per la consultazione del catalogo in linea e per le ricerche libere su banche dati e su Internet; eventuale assistenza viene fornita su richiesta dagli operatori del prestito oppure dal personale degli uffici. La biblioteca gestisce il materiale multimediale dei laboratori per lo studio delle lingue straniere, al quale è dedicata una piccola aula al piano superiore. Vengono inoltre tenuti corsi di alfabetizzazione per Internet e per l’OPAC dai bibliotecari stessi, che hanno prodotto una guida apposita. Quest’ultima si aggiunge alle varie pubblicazioni della biblioteca, fra le quali vi sono ad esempio una guida per le ricerche bibliografiche e per le tesi, una guida per le bibliografie su determinati argomenti pregnanti, come Adam Smith, e i cataloghi, anche on line, dei working papers, di cui la biblioteca è estremamente ricca.
Il bollettino quadrimestrale delle nuove accessioni monografiche è da poco online; deriva dallo scarico in Access del catalogo principale e consente interrogazioni per titolo, autore, collocazione, collana. Pure online è il catalogo dei working papers, e lo schema di classificazione interna, con possibilità di ricerca per parole chiave nell’intero settore e di browsing in ordine di collocazione. Non vengono utilizzate la classificazione Dewey né la catalogazione semantica.
La catalogazione descrittiva avviene tramite Dobis, le cui limitazioni verranno presto superate dal passaggio ad Amicus, per il quale i bibliotecari hanno frequentato recentemente impegnativi corsi di formazione. La biblioteca, pur essendo stata a lungo una biblioteca pilota sia per l'automazione sia per la catalogazione del pregresso, avvenute circa vent’anni fa, non cataloga in SBN; esiste comunque un catalogo unico d’ateneo su Web. La lunga abitudine all'automazione ha reso notevolmente autonomi gli studenti nella ricerca del materiale.
Uno dei fiori all’occhiello della biblioteca è il catalogo elettronico (su CD e on line) dei periodici, che integra le informazioni amministrative contenute in un database di Access con quelle bibliografiche e con i titoli dei periodici elettronici, con cui esiste link diretto. In totale vengono fornite informazioni su 9000 titoli, dei quali parte in full text nel formato elettronico senza il corrispondente cartaceo. Tramite Business source première, fornito dalla Ebsco, il catalogo consente il collegamento interattivo fra un titolo e l’altro, corredato con la descrizione del periodico stesso e dell’eventuale posseduto su carta della biblioteca, con relative informazioni e mappa per il reperimento fisico. Il Business source première fornisce anche una serie di spogli online, che semplificano il lavoro dei bibliotecari. Nel catalogo generale on line, infine, si trovano anche banche dati, monografie e working papers, con link diretti ai siti degli editori.
Il Sistema bibliotecario dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha aderito al CIPE, il consorzio interuniversitario per i periodici elettronici del quale fa parte anche lo SBA bolognese; il CIPE è responsabile della conduzione di trattative consortili per l’acquisizione di periodici elettronici. Il consorzio si prefigge vari obiettivi, fra i quali l’ottimizzazione del potere contrattuale rispetto alla frammentazione della domanda accademica, la razionalizzazione degli acquisti e la maggiore diffusione delle risorse informative.
Il sito Web della Biblioteca di Economia di Modena (http://biblioteca.economia.unimo.it) contiene molte informazioni su quanto esposto e i link ai cataloghi e alle risorse in rete; in futuro esso verrà trasformato in un vero e proprio portale digitale per le informazioni e le risorse economiche, in base a uno dei numerosi progetti che, grazie al nuovo direttore Sergio Paba, sono stati recentemente varati dai bibliotecari, che assumeranno la responsabilità ciascuno del proprio.
Un altro di tali progetti riguarda il servizio di reference, di cui era stata rimarcata l'assenza durante la visita alla biblioteca: il servizio dovrebbe venire articolato su più livelli – dal quick reference al reference tematico in relazione alle materie della facoltà – in un'apposita "isola" ricavata nella sala di lettura; ancora sono in programma una nuova sala di consultazione, ricavata da un'aula adiacente alla biblioteca, con dodici postazioni per le banche dati statistiche ed economiche, il rinnovamento di tutti i PC della sala di lettura, l'allestimento di una comoda emeroteca dotata di poltroncine per la lettura dei quotidiani, e infine nuove acquisizioni di materiale relativo a temi di attualità o di interesse per l'attività didattica e di ricerca. Ultimo, ma non meno importante, è il progetto che consentirà una maggiore attenzione al monitoraggio e alla valutazione dei servizi.
Altri programmi, a livello di ateneo, di cui già si ventilava nel gennaio scorso, sono di più complessa e meno immediata realizzazione, e riguardano il rinnovamento del Sistema bibliotecario e la nascita di una nuova biblioteca virtuale. Un collegamento tramite navetta per il servizio di prestito gratuito, infine, dovrebbe collegare la Biblioteca di Modena con quella di Scienze della comunicazione di Reggio Emilia, in cui si è trasferita da Modena una sezione economica.

girometti@cirfid.unibo.it

GIROMETTI, Silvia. La Biblioteca di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. «AIB Notizie», 14 (2002), n. 9, p. 14-15.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2002-09-11 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-09girometti.htm

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