[AIB]AIB Notizie 1/2003
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Legislazione bibliotecaria in Trentino-Alto Adige-Südtirol


Tra le regioni italiane, il Trentino-Alto Adige vanta il più antico provvedimento legislativo regionale per la promozione della pubblica lettura, risalente al periodo dell'illuminata amministrazione austro-ungarica, quando queste valli erano aggregate al Land Tirol und Vorarlberg. Si tratta della legge 2 agosto 1825, n. 116, sulla costituzione di librerie parrocchiali e decanali, che ne favorì la diffusione nelle comunità più isolate, accompagnando lo sforzo di alfabetizzazione perseguito attraverso scuole parrocchiali e comunali. L'abitudine alla lettura e la capillare diffusione di biblioteche locali caratterizzano ancor oggi l'ambiente culturale sudtirolese e trentino.
Forti di questa tradizione, grazie alle competenze accordate dallo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670) dapprima la Provincia di Trento, poi quella di Bolzano, hanno legiferato a più riprese per favorire lo sviluppo delle biblioteche. La delega alle due province delle competenze sulle biblioteche, prevista genericamente dallo Statuto, venne precisata da norme di attuazione dello statuto, come quelle sulla tutela del patrimonio culturale (d.P.R. 1° novembre 1973, n. 690) e sulle istituzioni culturali (d.P.R. 1° novembre 1973, n. 691), che citano espressamente le biblioteche popolari e i centri di pubblica lettura degli enti locali. Altre norme d'attuazione garantiscono alle due province risorse finanziarie adeguate, assegnando loro gran parte del gettito fiscale riscosso dallo Stato sul loro territorio.
In Trentino la tutela provinciale dei beni librari antichi venne garantita già nel 1975 dalla l.p. 55/75, poi integrata e sostituita da altre norme specifiche. La pubblica lettura venne invece promossa e finanziata nell'ambito di interventi per lo sviluppo di istituzioni culturali decentrate sul territorio, grazie alla l.p. 17/77, Norme ed interventi per lo sviluppo delle biblioteche e dei musei aventi carattere provinciale, sostituita poi dalla l.p. 12/1987, Programmazione e sviluppo delle attività culturali del Trentino.
Su queste basi normative si è sviluppato un modello organizzativo imperniato sulla suddivisione di competenze tra Provincia e gestori di biblioteche. Ai Comuni trentini restano proprietà e gestione delle biblioteche locali, mentre quelle specialistiche dipendono generalmente da enti funzionali della Provincia e da associazioni. La Provincia eroga ai gestori contributi per investimenti e funzionamento, riservandosi funzioni di indirizzo, coordinamento, promozione e controllo, funzioni esercitate attraverso l'Ufficio per il sistema bibliotecario trentino e, limitatamente al patrimonio storico, il Servizio beni librari e archivistici. A caratterizzare la cooperazione coordinata dalla Provincia venne istituito, con l.p. 16/81, il Catalogo bibliografico trentino.
Rispetto agli amministratori trentini, quelli altoatesini hanno tardato a occuparsi di biblioteche. Mentre i politici espressi dalla comunità italiana trascuravano il settore, quelli sudtirolesi assegnavano priorità all'impegnativo rilancio della scuola tedesca e ladina e al sostegno dell'associazionismo, fondamentale per l'identità etnica. Solo nel 1983, grazie all'apporto decisivo dell'associazione Bibliotheksverband Südtirol fu elaborata una legge organica, la l.p. 41/83, Per la disciplina dell'educazione permanente e del sistema di biblioteche pubbliche.
Questa legge prevede l'articolazione dei sistemi bibliotecari italiano, tedesco e ladino nelle diverse tipologie, dalle biblioteche settoriali a quelle centro di sistema, scendendo in dettagli come la redazione di cataloghi secondo le regole italiane RICA o tedesche RAK. Ispirata al principio della sussidiarietà, tipico della legislazione provinciale altoatesina, la l.p. 41/83 valorizza l'associazionismo e il volontariato, tradizionalmente attivissimo nell'area mitteleuropea, a cui viene espressamente delegata la gestione di servizi altrove gestiti da enti pubblici. I gestori di biblioteche che rispondono ai requisiti prescritti hanno diritto a cospicui finanziamenti annuali per arredamento, attrezzature, acquisto di libri e media, spese gestionali e di personale. Contributi sono previsti alle associazioni, come l'AIB, che organizzano l'aggiornamento professionale e la promozione della lettura oppure offrono servizi di supporto alle biblioteche (catalogazione...).
Sempre con legge provinciale sono state istituite la biblioteca provinciale tedesca "F. Tessmann" nel 1982, e italiana "Claudia Augusta" nel 1999.
In Italia la Provincia di Bolzano è l'unica a disporre di una legge sulle biblioteche scolastiche, la l.p. 17/90, la cui attuazione è stata accelerata dalla provincializzazione della scuola nel 2000. In queste condizioni le biblioteche scolastiche altoatesine stanno sviluppandosi con risultati invidiati in Italia e nell'area tedesca.

Legislazione bibliotecaria in Trentino-Alto Adige-Südtirol. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 1, p. II.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-02-10 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-01legislazione.htm

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