[AIB]AIB Notizie 3/2003
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Difendiamo la professione del bibliotecario a garanzia della libertà
di accesso all'informazione: un appello dell'AIB

Nelle biblioteche italiane lavorano circa 20.000 professionisti e almeno altrettanti operatori con compiti amministrativi e di supporto. I dati vengono da stime AIB mancando una statistica ufficiale. Le biblioteche censite recentemente sono circa 15.000, contengono quasi 200 milioni di documenti e acquistano annualmente quasi 7 milioni di volumi. I loro utenti annui sono poco meno di 10 milioni e sono in forte crescita e i prestiti effettuati si aggirano intorno ai 65 milioni. Si ritiene che nel 2001 le spese di funzionamento abbiano superato i 500 milioni di euro, di cui poco più del 10% destinati all'acquisto di libri e documenti.
Le biblioteche sono essenziali per l'università, la ricerca, la scuola, il sistema delle imprese (in particolare quelle a più elevato contenuto tecnologico e innovativo), la diffusione della conoscenza nelle città grandi e piccole e i processi di autoformazione dei cittadini di ogni età.
Per gestire tutto questo, nel quadro di una vorticosa evoluzione tecnologica e di un incremento della qualità della domanda, occorre personale altamente qualificato, con la stabilità del posto di lavoro, con riconoscimento della specificità della professione e della sua autonomia, con una retribuzione dignitosa che gli consenta di aggiornarsi continuamente.
In realtà le dotazioni organiche delle biblioteche, a tutti i livelli e in tutte le tipologie (università, statali, enti locali, scolastiche, sanità, ricerca, privati) sono generalmente sottodimensionate rispetto alle esigenze. Spesso vi è forte ricorso a un uso improprio delle collaborazioni coordinate continuative (Co.Co.Co.) e un crescente utilizzo delle altre forme di lavoro flessibile e non strutturato con conseguente forte precarizzazione e perdita di continuità professionale, di riconoscimento economico e tutela assistenziale oltre che di scadimento della qualità del servizio bibliotecario.
Si assiste poi a una dilagante esternalizzazione di servizi, spesso con la sola logica dequalificante dell'assegnazione in appalto all'offerta economicamente più bassa e conseguente utilizzo di personale sottopagato.
Nel momento in cui è stata finalmente avviata la contrattazione per il rinnovo dei CCNL dei vari comparti pubblici, l'AIB segnala al Sindacato, ai Comitati di settore e all'ARAN con allarmata preoccupazione, i problemi sopraindicati presenti in tutti i comparti.
In particolare si vogliono segnalare le seguenti situazioni:
– l'inammissibile "dismissione" dei bibliotecari scolastici prevista dalla Finanziaria 2003;
– il totale assurdo silenzio normativo e contrattuale sui bibliotecari biomedici;
– la mancanza dei profili professionali specifici nelle declaratorie contrattuali per i bibliotecari degli enti locali disseminati in tutto il territorio nazionale;
– la mancata definizione contrattuale dei bibliotecari nel rapporto di lavoro con i soggetti privati, gestori di servizi o attività affidate in outsourcing.
Questo vuole essere un preoccupato grido di allarme con il quale richiamare l'attenzione delle parti sociali in campo, ma anche dei cittadini e degli operatori in generale affinché siano informati e soprattutto si facciano promotori di azioni di sostegno per una biblioteca pubblica gestita da professionisti formati e riconosciuti, in modo da garantire quel servizio di qualità che la nostra società merita ed esige.
Per ulteriori informazioni si prega di contattare:
Segreteria AIB: tel. 064463532, e mail segreteria@aib.it
Loredana Vaccani, Coordinatrice Osservatorio Lavoro dell'AIB, tel. 3493544605; e mail loredanava@libero.it
Igino Poggiali, Presidente AIB, tel. 3355318353, e mail poggiali@aib.it

Difendiamo la professione del bibliotecario a garanzia della libertà di accesso all'informazione: un appello dell'AIB. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 3, p. 2.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-04-05 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-03appello.htm

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