[AIB]AIB Notizie 3/2003
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Per una professione riconosciuta e valorizzata

Loredana Vaccani

L'Associazione italiana biblioteche non può non prendere atto dello stato di inadeguatezza in cui versano spesso nel nostro paese i servizi bibliotecari, in forte contrasto con il crescente bisogno informativo dei cittadini e del grave pericolo cui versa la professione bibliotecaria, minata da scarso riconoscimento, forte precarietà e bassi investimenti.

Purtroppo le biblioteche in Italia, pressoché a tutti i livelli, non sono considerate come un servizio primario per i cittadini, nonostante il diritto all'informazione sia sancito anche dal Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche, né come un'organizzazione di professionisti, come stabilito anche dalle recenti Linee guida IFLA.
Le scelte generali degli enti e delle istituzioni (salvo dignitose eccezioni) non dimostrano particolare attenzione alla qualità dei servizi erogati dalla biblioteche pubbliche che dovrebbe invece essere il risultato di adeguati investimenti sulle professionalità specifiche (selezione, riconoscimento dei profili professionali, valorizzazione), in sintonia con i principi del Testo unico sul pubblico impiego D. Lgs. 165/2001 e sulla formazione e aggiornamento permanente previsti dai CCNL dei vari comparti e dalla circolare del Ministro Frattini del dicembre 2001 e ribadita dalla recente legge n. 3/2003.
Da più di un anno, con precisione dal 31 dicembre 2001, sono scaduti i CCNL in tutti i comparti e l’avvio della contrattazione per il loro rinnovo appare quasi ovunque faticoso, insicuro e in alcuni casi privo di copertura.
La Finanziaria 2003 quantifica in 570 milioni di euro le risorse per i contratti delle amministrazioni statali, specificando però all’art. 33, comma 3, che gli oneri per il rinnovo del contratto del personale degli enti locali, al pari di quello della sanità, degli enti pubblici non economici, degli enti di ricerca e delle università, devono essere sostenuti dai singoli enti «nell’ambito delle competenze dei rispettivi bilanci», senza possibilità di finanziamenti aggiuntivi, come era invece successo in precedenti finanziarie.
Si aggiunga poi che le dotazioni organiche delle biblioteche, a tutti i livelli e in tutte le tipologie (università, statali, enti locali, scolastiche, sanità, ricerca, privati) sono generalmente sottodimensionate rispetto alle esigenze, spesso vi è forte ricorso a un uso improprio delle Collaborazioni Coordinate Continuative (Co.Co.Co.) e un crescente utilizzo di altre forme di lavoro flessibile e non strutturato, oltre che una dilagante esternalizzazione di servizi, spesso con la sola logica dequalificante dell’assegnazione in appalto all’offerta economicamente più bassa e conseguente utilizzo di personale mal pagato. Il colpo di grazia viene dato sempre dalla Finanziaria 2003 che con l’art. 34 ripropone il blocco delle assunzioni, lasciando spazio solo a figure non strutturate e alla mobilità di personale a disposizione e da riconvertire. Si aggiunga il caso tragico dei bibliotecari scolastici (art. 35, comma 5) che rischiano di essere espulsi definitivamente dagli istituti.
Di fronte a questa situazione la nostra Associazione non può non lanciare un grido d’allarme preoccupato, anche attraverso le segnalazioni dell’Osservatorio lavoro. Questa struttura, nata nel 1998 come testimonianza di una maggiore attenzione dell’AIB verso i problemi del lavoro e la difesa e la valorizzazione della professionalità, si sta rilevando sempre più strategica, proprio per la grave situazione oggettiva. C’è subito però da sottolineare che l’OL non ha logiche e caratterizzazioni di natura strettamente sindacale, ma effettua soprattutto interventi e attività verso i soci quali seminari esplicativi, consulenze specifiche personalizzate, pareri su norme e contratti; promuove inoltre indagini e azioni di sensibilizzazione e pressione verso interlocutori istituzionali.
Oltre a queste attività, diciamo cosi trasversali e presenti in tutti i comparti, vi sono naturalmente iniziative specifiche proposte e portate avanti dai referenti dei singoli comparti, sempre naturalmente in accordo con gli organi direttivi dell’Associazione.
L’elenco potrebbe essere lungo, mi voglio riferire solo ad alcuni esempi recenti: per il comparto Statali il monitoraggio dei passaggi di categoria, occupandosi dei criteri dei bandi per il riconoscimento della posizione C super; per l’università un’indagine per conoscere le caratteristiche, in realtà molto variegate, del mondo bibliotecario e definire meglio le linee di intervento; per gli enti locali un’indagine sulla valutazione individuale annuale e la partecipazione a un gruppo di lavoro attivato dalla Regione Lombardia per identificare e fornire delle linee guida alle istituzioni sui profili professionali dei bibliotecari; per i comparti Cooperative e privati – Istituzioni e consorzi l’approfondimento delle problematiche dell’esternalizzazione, iniziando con un significativo seminario a Bibliocom su appalti e qualità dei servizi; per il comparto Sanità la battaglia a fianco della neonata BDS (Bibliotecari documentalisti sanità) per il riconoscimento della professionalità; per il comparto Scolastiche contatti con il recentissimo CONBS (Coordinamento nazionale Bibliotecari scolastici) e la proposta-predisposizione di un documento di protesta inviato poi al Ministro.
L’Associazione italiana biblioteche, per denunciare questa grave situazione, ha ritenuto opportuno, raccogliendo anche le indicazioni dell’OL, produrre il comunicato stampa riportato nella pagina a fianco, diffuso capillarmente alla stampa attraverso l’Ansa e distribuito come primo momento al convegno “La biblioteca condivisa”, svoltosi a Milano il 13-14 marzo scorso.
Sicuramente le ragioni dell’economia e della politica potranno essere più forti, ma noi abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di difendere la nostra professione: lo dobbiamo prima di tutto ai nostri soci, ma anche all’intera società civile, perché la biblioteca, ce lo ricorda il Manifesto Unesco «costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza delle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali».

loredana.va@libero.it

VACCANI, Loredana. Per una professione riconosciuta e valorizzata. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 3, p. 3.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-04-05 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-03vaccani.htm

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