[AIB]AIB Notizie 4/2003
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Una legge che viene da lontano

Dario D’alessandro

La Costituzione italiana nel 1948 con l’articolo 117 aveva attribuito alla Regione la potestà legislativa in tema di biblioteche di enti locali. Il disposto, immediatamente attuabile per le regioni a statuto speciale, è divenuto, di fatto, eseguibile solo a partire dal d.P.R. 14 gennaio 1972, n. 3, col quale è stato stabilito il trasferimento delle funzioni amministrative statali sulle biblioteche degli enti locali alle 15 regioni a statuto ordinario.
Il 1972 rappresenta, quindi, lo spartiacque definitivo tra il sistema delle norme statali che aveva governato per oltre cento anni tutte le biblioteche italiane e quello delle norme regionali alle quali da trent’anni le biblioteche degli enti locali fanno riferimento.
Fino al 1972 vi era stata, in campo bibliotecario, una coerenza di indirizzi generali, almeno sul piano formale, per il tramite delle Soprintendenze bibliografiche che facevano capo all’allora Direzione generale Accademie e biblioteche presso il Ministero della pubblica istruzione. Col passaggio delle competenze alle regioni, mentre da un lato si è data attuazione ad un disposto costituzionale dall’altro non ci si è preoccupati di gestire la transizione con una norma-traghetto che si raffigurasse come una legge-quadro sulle biblioteche.
Questo vuoto legislativo è stato in più di un’occasione oggetto di attenzioni da parte dell’AIB che ha anche redatto, fin dal 1998, un’ipotesi di legge-quadro sulle biblioteche e sui servizi di accesso alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all'informazione.
Oggi, con le modifiche apportate al Titolo V della Costituzione dalla L. Cost. 18 ottobre 2001, n. 3, cadono i presupposti per sostenere la percorribilità di una legge-quadro sulle biblioteche mentre invece il nuovo articolo 117 Cost. prevede l’Accordo in conferenza unificata tra le varie componenti pubbliche (Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane) in concertazione col Governo.
Ed è in questa direzione che gli enti locali hanno rivolto la propria attenzione quando, nel novembre scorso, hanno costituito un gruppo di lavoro ANCI-UPI-Regioni col compito di redigere un documento che fungerà da base per un confronto con il Governo sull’annoso problema di una norma di riferimento nazionale per le biblioteche. L'obiettivo degli enti locali è quello di pervenire, nei tempi brevi, all'approvazione di un accordo Stato-autonomie, da ratificare in Conferenza unificata, possibilmente recepito anche in un DPCM ai sensi dell'art. 9, comma 2, lett. c) del D.L. 28 agosto 1997, n. 281.
I lavori del gruppo – licenziati in un appunto finale in cui sono contenute le linee di politica bibliotecaria per le autonomie e pubblicati in http://www.anci.it/sezionihp-det.cfm?nomefile=10_febbraio_biblioteche_documento.htm&titolov=0&NoParam=0 – sono stati presentati in un recente incontro con la Direzione per i beni librari alla quale partecipava anche l’AIB.
Se non vi saranno incidenti di percorso (honny soit qui mal y pense) questa è forse la volta buona in cui il tormentone principale del mondo bibliotecario degli ultimi trent’anni vedrà il traguardo e le biblioteche pubbliche italiane avranno, finalmente, una norma di riferimento comune.

biblioteca@provincia.pescara.it

D'ALESSANDRO, Dario. Una legge che viene da lontano. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 4, p. 17.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-05-01 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-04dalessandro.htm

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