[AIB]AIB Notizie 7/2003
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Biblioteche che chiudono: l’affaire della biblioteca SSPAL

Lucia Antonelli

Alcune biblioteche nascono, altre crescono, altre ancora migliorano, ma talvolta le biblioteche chiudono. È questo il caso della Biblioteca della Scuola superiore della pubblica amministrazione locale (SSPAL), ente pubblico che cura la formazione e la specializzazione di segretari comunali e provinciali e di dirigenti degli enti locali.

A seguito di un provvedimento emanato dalla nuova dirigenza della Scuola superiore della pubblica amministrazione locale, l’attuale assetto organizzativo della scuola non prevede più, a partire dal 15 maggio 2003, una biblioteca a uso di corsisti, docenti, segretari comunali e provinciali, personale interno e studenti universitari quanto piuttosto un semplice luogo di raccolta del materiale didattico prodotto dalla scuola. Purtroppo non è una novità constatare che, in mancanza di fondi, le biblioteche siano penalizzate, soprattutto quando si tratta di realtà di piccole dimensioni o specializzate; tuttavia, un conto è esercitare tagli o ridurre al minimo il budget a disposizione, un altro è depennare tout court dall’organigramma il servizio bibliotecario e il personale qualificato addetto.
La Biblioteca SSPAL è stata fondata poco più di un anno fa e si configura come un centro specializzato nel settore relativo all’ordinamento e alla gestione degli enti locali; la sua nascita è stata salutata favorevolmente anche dalle pagine di «AIB notizie» (n. 1/2003) in un articolo di Alessandra Cornero dedicato alle biblioteche delle scuole di formazione della pubblica amministrazione. Nei primi mesi del 2002, dopo una fase di pianificazione e programmazione delle attività e dei servizi, la biblioteca ha cominciato a prendere forma. È stato raccolto, ordinato e catalogato tutto il materiale didattico prodotto dalla SSPAL, nonché tutte le pubblicazioni della medesima scuola, riuscendo finalmente a dare un quadro completo dell’attività pubblicistica dell’ente, spesso indefinita, confusa e nota solo agli attori dei singoli progetti editoriali. Si è provveduto all’acquisto di monografie, enciclopedie, dizionari e sono stati attivati abbonamenti a riviste specializzate, procedendo contemporaneamente con l’inventariazione e la catalogazione del materiale bibliografico. I documenti sono stati collocati a scaffale aperto nella sala di consultazione della biblioteca, favorendo nell’utente un approccio diretto e amichevole con il patrimonio librario, collocato seguendo la notazione Dewey. La biblioteca è entrata a far parte del Catalogo nazionale dei periodici (ACNP) e ha aderito al progetto ESSPER, base dati di spogli di articoli di riviste di economia e diritto, a cui ha contribuito con lo spoglio di due testate, strettamente legate all’attività e al carattere della scuola. Sono stati attivati i servizi di base per l’utenza: consultazione, prestito, reference e informazioni bibliografiche, document delivery. Tra i diversi progetti in corso prima della chiusura, va ricordato che a breve la Biblioteca SSPAL avrebbe partecipato a SBN, tramite l’adesione al polo RML.
In sintesi, la biblioteca ha tentato di fornire sin dai primi mesi di attività un servizio utile alla propria utenza, si è impegnata per integrarsi nelle attività dell’ente di appartenenza valorizzandone i contenuti, e, non da ultimo, si è aperta all’interazione e alla collaborazione con altre biblioteche, sia quelle appartenenti alle altre scuole di formazione della pubblica amministrazione, in particolare il Formez, sia quelle pubbliche, universitarie o di altro tipo.
Tutto ciò è stato possibile poiché la SSPAL, ente pubblico di recente istituzione, ha espresso un iniziale impulso propositivo volto alla realizzazione di strutture metodologiche e tecnologiche all’avanguardia nel settore della formazione pubblica e ha compreso fin da subito, soprattutto grazie alla sensibilità morale e culturale del responsabile della biblioteca, Dante Santucci, l’importanza dell’istituzione di un servizio bibliotecario non solo destinato ai propri corsisti ma anche ad altre tipologie di utenti. Anche se oggi, per cause dipendenti da fattori economici, la biblioteca non esiste più, è proprio in virtù di quella azione propositiva iniziale che rimane la speranza che tutto il lavoro svolto nel corso di appena un anno e mezzo non rimanga vano e che un giorno non troppo lontano la biblioteca venga “riabilitata” e ricominci a svolgere la propria attività. Ci si augura quindi che la SSPAL provveda a trovare soluzioni alternative che consentano alla biblioteca di non gravare troppo sul bilancio dell’ente – magari con una temporanea riduzione dei servizi – che si premuri, nell’immediato, di salvaguardare il patrimonio bibliografico da possibili furti o deterioramenti e che sia consapevole della leggerezza dimostrata nella scelta di chiudere, improvvisamente, l’unica biblioteca dell’istituto.
In conclusione, sebbene una situazione del genere possa condurre in un primo momento allo sconforto e alla frustrazione, un incoraggiamento forte viene dalla rilettura delle parole di Michael Gorman sui “nostri valori” e, conseguentemente, dalla consapevolezza di esserne allo stesso tempo detentori e destinatari: nel caso particolare della chiusura della Biblioteca SSPAL hanno quindi prevalso solo due dei tre valori – citati da Gorman – che Lee W. Finks considera “rivali” rispetto alla biblioteconomia, ossia la burocrazia e l’anti-intellettualismo; il terzo, il nichilismo, inteso qui come la perdita di fiducia da parte del bibliotecario nel futuro delle biblioteche e nei valori della biblioteconomia, per fortuna non ha trovato spazio.

lu.antonelli@libero.it



ANTONELLI, Lucia. Biblioteche che chiudono: l'affaire della biblioteca SSPAL. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 7, p. 17.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-07-26 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-07antonelli.htm

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