[AIB]AIB Notizie 11/2003
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Biblioteche d’autore: pubblico, identità, istituzioni

Giuliana Zagra

Non è la prima volta che in questi anni si è affrontato il tema delle raccolte librarie e archivistiche appartenute a intellettuali e artisti della cultura contemporanea, ma con questa sessione, che si è svolta all’interno del 50° Congresso AIB nella mattinata del 30 ottobre, si è puntato a un approccio specifico, cercando di evidenziare in particolare gli aspetti legati alla acquisizione delle biblioteche d’autore da parte di istituzioni, università o biblioteche pubbliche, non specializzate nella conservazione di questo genere di raccolte, e dalle problematiche che scaturiscono nel momento in cui le raccolte stesse diventano parte di progetti biblioteconomici di ampio respiro.
Le recenti importanti donazioni avvenute negli ultimi due anni di ingenti biblioteche private appartenute ad autorevoli personalità del Novecento italiano come Carlo Bo e Walter Binni hanno reso particolarmente attuale il convegno fornendo con esso un utile terreno di riflessione e di confronto di esperienze.
Chi infatti in questi anni ha dovuto affrontare nel suo insieme, il compito di accogliere, trattare e gestire una biblioteca d’autore all’interno di strutture che forniscono servizi di pubblica lettura, si è trovato spesso di fronte a problemi complessi e a scelte impegnative per le quali non sempre era possibile trovare risposte dirette e univoche: la letteratura sull’argomento scarseggia, soprattutto sotto il profilo del trattamento e della conservazione di fondi d’autore. In linea generale si sconta la poca sensibilità nei confronti del patrimonio documentario moderno, che è quello a maggior rischio di dispersione proprio perchè appiattito da un concetto di raro che non sempre è sufficientemente storicizzato.
A Mauro Caproni (Università di Udine), che negli ultimi anni ha affrontato più volte i temi connessi alle biblioteche private in modo organico e puntuale, è spettato il compito di fornire il quadro di riferimento teorico con una relazione – Biblioteche d’autore: definizioni, caratteristiche, specificità; – che ha delineato il concetto di biblioteca d’autore, tratteggiandone i caratteri peculiari, propri di una raccolta privata del Novecento, e gettando così le basi per le trattazioni successive.
Giovanni di Domenico (La Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo per la letteratura europea moderna e contemporanea) ha illustrato la straordinaria esperienza che si sta svolgendo presso l’Università di Urbino, dove, nell’arco di meno di due anni, la vastissima biblioteca personale di Carlo Bo, oltre centomila tra volumi opuscoli e periodici e un archivio altrettanto ingente, si sta configurando, attraverso l’istituto della Fondazione, in una biblioteca che potrà essere aperta al pubblico degli studiosi e degli studenti nella primavera del 2004. La relazione ha messo a fuoco i diversi aspetti che si sono dovuti affrontare, dai criteri adottati per il trattamento catalografico, all’ordinamento e alla conservazione del materiale, fino all’illustrazione dei progetti futuri e alle prospettive di sviluppo delle raccolte.
Dalla Biblioteca nazionale elvetica Annetta Ganzoni ha portato l’esempio di come le biblioteche e gli archivi degli scrittori possano in qualche modo diventare la mission anche di una grande biblioteca “generalista”. Infatti gli Archivi della letteratura svizzera (ASL), istituiti all’interno della biblioteca bernese a partire dalla donazione del Fondo Durrenmatt avvenuta nel 1988, possono considerarsi il cuore dell’istituto andandosi ad arricchire nel corso dell’ultimo ventennio di raccolte che documentano la letteratura svizzera contemporanea nelle quattro lingue nazionali, francese italiano, tedesco e romancio.
La relazione di Anna Manfron (Il fondo speciale Riccardo Bacchelli dell’Archiginnasio di Bologna. Percorsi e problematiche descrittive della raccolta) ha permesso di ripercorrere l’itinerario di un fondo che per le sue caratteristiche può considerarsi emblematico. Sono così state affrontate alcune delle problematiche specifiche di una biblioteca d’autore soprattutto dal punto di vista del trattamento dei documenti: dalla salvaguardia dell’identità originale della raccolta, fino alla descrizione di volumi che il più delle volte presentano caratteristiche intrinseche, dediche, postille, note di lettura che li rendono copie uniche, e dei materiali in essi contenuti o ad essi connessi, spesso di confine tra il documentario e il bibliografico come le lettere, i ritagli, i biglietti, gli estratti ecc.
La donazione della biblioteca di Walter Binni fatta dalla famiglia alla Regione Umbria perchè venisse collocata presso la Biblioteca civica della città natale dell’illustre critico letterario è stato il tema della relazione di Claudia Parmeggiani ( Il Fondo Walter Binni e la Biblioteca Augusta di Perugia ): una biblioteca personale di circa 15.000 volumi messa insieme dallo studioso a partire dagli anni Trenta, del quale riflette il percorso degli studi e gli interessi, in un arco che si estende da Dante al Novecento.
L’arrivo del Fondo Binni alla biblioteca Augusta oltre all’acquisizione di una raccolta culturalmente prestigiosa assume anche. come l’Assessorato alla cultura di Perugia ha voluto sottolineare con varie iniziative, il valore testimoniale di un impegno civile.
Conclusa con le cinque relazioni la prima parte del convegno si è aperta all’interno una sezione denominata “Racconti brevi”.
Aderendo a un “lancio” fatto attraverso AIB-CUR e «AIB notizie», con il quale si chiedeva di dare notizie brevi, anche telegrafiche su acquisizioni recenti, progetti in corso, realtà poco conosciute, sei rappresentanti di istituzioni pubbliche hanno contribuito ad arricchire il quadro fin qui delineato. La varietà delle tipologie di biblioteche che sono emerse in questa seconda parte del convegno – dalle biblioteche di musicisti, a quelle di attori, di artisti, pittori e architetti e l’ampio spettro territoriale in cui sono comprese le esperienze di cui è stato dato conto, dalla Provincia di Trento alla Provincia di Agrigento – hanno costituito una riprova della attualità dell’argomento e della sua vitalità. Anche la semplice elencazione dei titoli degli interventi può dare la misura della varietà e della ricchezza dei temi toccati.
In questa sezione sono intervenuti nell’ordine: Federica Riva sulle Biblioteche di Arrigo Boito e Arturo Toscanini nel Museo storico del Conservatorio "A. Boito" di Parma; Roberto Antolini con una comunicazione sui Fondi personali di artisti, critici ed architetti nella Biblioteca del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; Cristina Brauzzi per l’Istituzione Biblioteche del Comune di Roma – Biblioteca Villino Corsini ha illustrato il fondo di Carmelo Bene e di altri artisti romani nella relazione Tanti autori per una nuova biblioteca delle arti a Roma; dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma Marina Battaglini ha raccontato della storica biblioteca degli emigrati russi a Roma a partire dagli anni Venti: La Biblioteca Gogol alla Biblioteca nazionale di Roma; Daniela Di Donato Ebner ha annunciato la prossima inaugurazione della Biblioteca di Leonardo Sciascia a Racalmuto dove la biblioteca del grande scrittore siciliano rappresenta l’unico presidio culturale; infine dall’Università di Padova, Dipartimento di Filosofia, Cristina Capodaglio ha illustrato Il progetto di Recupero dei Fondi Bodrero e Troilo, le biblioteche di due professori che hanno voluto lasciare i propri libri agli studenti dell’università.
In conclusione, il convegno ha avuto il merito di portare in evidenza un tema che sempre più sta occupando un suo spazio specifico nella biblioteconomia e allo stesso tempo ha mostrato una realtà che sta uscendo dalla dimensione chiusa che tendeva piuttosto ad assimilare le biblioteche d’autore alle “case-museo” di scrittori e artisti, aprendosi invece al territorio e a un’utenza più allargata.
zagra.g@aib.it


ZAGRA, Giuliana. Biblioteche d’autore: pubblico, identità, istituzioni. «AIB Notizie», 15 (2003), n. 11, p. II-III.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2003-12-31 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n15/03-11zagra.2htm

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