[AIB]AIB Notizie 01/2004
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Biblioteche scolastiche: tre esempi tra Padova e Bologna

Silvia Girometti

Dalla visita alle tre biblioteche scolastiche sono emerse alcune caratteristiche in comune: la tipologia del personale, i rapporti con l'amministrazione, il tipo di software utilizzato per la catalogazione, la coincidenza dei periodi di chiusura con quelli delle vacanze scolastiche, il grado di coinvolgimento dell'utenza e l'appartenenza di quest'ultima alla scuola.

La caratteristica che per prima si evidenzia è l'assenza di una figura ben definita del bibliotecario, con formazione e preparazione specifiche: le biblioteche scolastiche sono in genere affidate a responsabili appartenenti al corpo docente, spesso sotto forma di volontariato; la formazione e l'aggiornamento sono parimenti sovente frutto di iniziativa individuale.
Il personale impiegato in biblioteca non segue il tradizionale iter amministrativo del materiale bibliografico; ad esempio l'inventariazione avviene in segreteria, e ciò può costituire un problema nella gestione autonoma del materiale obsoleto, il cui scarto è talvolta perfino impossibile, con conseguenti disagi nella razionalizzazione degli spazi. Per la catalogazione viene per lo più assegnato un numero progressivo d'ingresso interno alla biblioteca, soprattutto nelle strutture in cui è già consolidato l'utilizzo - comunque diffusissimo - del software Winiride. Quest'ultimo, sviluppato per le scuole dalla Biblioteca di Documentazione pedagogica di Firenze, è particolarmente duttile e può essere impiegato anche dagli studenti. Il coinvolgimento della componente studentesca nelle attività della biblioteca è una delle peculiarità delle biblioteche scolastiche, imprescindibili dalla scuola cui appartengono e caratterizzate da una grande interazione con la didattica. E proprio sulla «centralità della biblioteca scolastica multimediale quale strumento per l'innovazione della didattica, parte integrante per l'apprendimento e componente essenziale dell'educazione dei giovani» insiste da tempo la Sezione per le Biblioteche scolastiche dell'IFLA, come ricorda Donatella Lombello nell'articolo Sulle biblioteche («Iter», n. 6/1999, p 4 ss.), in cui l'autrice sottolinea come «il profilo formativo dell'allievo risulta definirsi attraverso forme dell'apprendere che vedono lo studente partecipe e cooperante, in grado di organizzare e combinare insieme conoscenze e competenze» per cui la biblioteca scolastica diviene, «per sua natura epistemologica ed didattica, strumento di cambiamento». Infatti «la biblioteca scolastica è per eccellenza ambiente di "learning community", in cui allievi e docenti affinano strategie di apprendimento e comprensione». Tuttavia «la scuola italiana non è ancora dotata di un'adeguata legislazione»: soltanto da quest'anno le proposte di legge 3084 e 3525 lasciano sperare in un miglioramento della situazione, con l'istituzione della figura professionale del bibliotecario scolastico e con lo sviluppo delle biblioteche scolastiche. «In attesa di una regolamentazione in materia, molte scuole secondarie superiori hanno [...][elaborato] percorsi metodologici che costituiscono anche dei punti di riferimento». Una di queste è il Liceo Cornaro di Padova, in cui ho potuto constatare di persona «la trasversalità dell'educazione all'uso della biblioteca, prevista nella pratica didattica di ciascuna disciplina. [...] L'attività è centrata sullo studente e, in particolar modo, sull'acquisizione delle abilità necessarie per i suoi processi di conoscenza».

Padova: Biblioteca "Franca Ruffatti", Liceo scientifico Alvise Cornaro
L'attività cui fa riferimento l'articolo citato è costituita dai corsi di didattica e di ricerca, un modulo didattico di venti ore di lezione abbinato alla ricerca, articolato sulla suddivisione del monte ore degli studenti approvata dal preside e resa possibile dalla flessibilità dell'orario. La bibliotecaria responsabile e gli insegnanti di classe elaborano un progetto di ricerca su un determinato argomento, quale ad esempio le multinazionali o il Petrarca a Padova. La realizzazione del progetto attraversa una serie di fasi: si parte dal brainstorming per definire l'oggetto esatto della ricerca e i descrittori che lo definiscono, quindi si analizza l'oggetto e infine si elencano e si valutano le fonti bibliografiche utilizzate: l'accento è posto sul percorso di ricerca e non soltanto sull'oggetto in sé. All'interno delle lezioni è compreso l'utilizzo del catalogo e dell'OPAC e spesso vengono coinvolti docenti esterni.
La biblioteca del Liceo Cornaro mette a disposizione spazi gradevolmente arredati per lo svolgimento di attività sia scolastiche sia extrascolastiche: situata al piano terra e illuminata da ampie finestre, essa è dotata di salette per manifestazioni e iniziative; costituisce la sede della redazione di «Alvise», il giornalino della scuola gestito dagli studenti; ospita il laboratorio di restauro; favorisce l'interazione fra studenti e docenti; consente l'approfondimento delle materie scolastiche stimolando la curiosità e la libera iniziativa dei discenti. Su quest'ultimo punto è di particolare interesse il trattamento riservato ai libri di testo: considerati "materiale di passaggio", generalmente acquisiti tramite donazione e catalogati e prestati in maniera informale, essi sono collocati accanto alle monografie di argomento affine, che possono costituire letture di approfondimento. La collocazione per argomento è effettuata tramite l'utilizzo della Classificazione Dewey, estesa a tutto il materiale consultabile in biblioteca a scaffale aperto. Oltre alle monografie sono esposti CD-ROM e materiali cosiddetti "grigi", frutto di ricerche ed esercitazioni effettuate dalle classi su vari argomenti a carattere sociale, quali la condizione femminile o l'antisemitismo. Alla biblioteca appartengono anche videocassette e periodici scientifici, custoditi in laboratori ai piani superiori e gestiti da tecnici appartenenti al personale docente. Tutto il materiale viene concesso in prestito, tramite schede cartacee; per le monografie esiste un registro suddiviso per anni e per classi, che consente anche la formulazione di statistiche: si contano fino a 5000 prestiti all'anno, considerando che nel Liceo Cornaro lavorano 80 insegnanti e sono iscritti 900 studenti. Vengono erogati anche i servizi di document delivery e di prestito interbibliotecario, sia pure in misura ridotta, curati dalla responsabile, che si occupa anche delle acquisizioni e degli scarti. Per le prime, il criterio di selezione segue lo stretto rapporto con la didattica: un esempio è dato dalla narrativa che, non rientrando nei piani di studio, si incrementa soltanto attraverso un attento vaglio delle donazioni e non tramite acquisto diretto. Gli scarti, raccolti in uno scatolone battezzato simpaticamente dèsherbage, vengono messi a disposizione dei frequentatori della scuola. Sempre la responsabile cataloga le notizie nuove, altrimenti derivate dalla BNI; la descrizione del posseduto è visibile sul catalogo elettronico della biblioteca, consultabile sia in rete locale sia su Web (http://www.alvise.org/): sviluppato tramite Winiride, offre la possibilità di ricerca per titolo ed autore, e restituisce dati bibliografici e anche spogli di riviste che i bibliotecari inseriscono grazie a schede dettagliate compilate dagli studenti nel corso di ricerche guidate. Soltanto nella rete locale, invece, sono reperibili i materiali didattici dei docenti; in biblioteca alcuni PC sono a disposizione per la navigazione, e il loro utilizzo è monitorato tramite apposito registro. è in costruzione il sito delle biblioteche del Liceo Cornaro e dell'adiacente Istituto tecnico A. Gramsci, dotato di una grande mediateca, fra le quali esiste un protocollo d'intesa; è stato inoltre richiesto un finanziamento pubblico per la costituzione di un catalogo collettivo delle biblioteche scolastiche di Padova e Provincia.
Nella biblioteca del Liceo Cornaro lavorano soprattutto i docenti, che si alternano nelle ore non impegnate dalla didattica, oltre a genitori volontari; gli studenti sono esplicitamente invitati alla collaborazione, che, certificata tramite un registro, prevede la ricompensa di crediti formativi. Fondamentale, infine, il servizio prestato da stagisti laureandi in biblioteconomia.
La collaborazione con l'utenza è fondamentale e ricercata; all'utenza è pure dedicato un registro cartaceo dei desiderata.
Di recente la biblioteca è divenuta sede di una associazione senza scopo di lucro, fondata da ex insegnanti ed ex studenti e denominata Cornaro vivo, il cui statuto indica la volontà di «compiere, in modo volontario e spontaneo, attività di sostegno al lavoro degli studenti, degli insegnanti, dei genitori del Liceo Cornaro, collaborando con la direzione e l'amministrazione della scuola».

Bologna: Biblioteca della Scuola media statale Guido Reni
Fra le scuole medie bolognesi, la Guido Reni fu la prima ad avere un laboratorio informatico con un tecnico, definito operatore tecnologico, assegnato a tempo pieno, la cui presenza verso la metà degli anni Novanta aveva stimolato progetti quali la produzione di filmati e documentari, e la creazione di un sito della biblioteca. Di quel periodo restano le pagine Web e una eredità portata avanti con sacrificio dalla buona volontà del corpo docente. I primi testi che erano stati catalogati con un programma ideato per l'utilizzo collettivo e collocati con sistema locale sono ora rinchiusi negli armadietti dell'aula polivalente che ospita la vecchia biblioteca a piano terra: ormai obsoleti, congelati, sono inutilizzabili ma non scaricabili.
La scuola è tuttora registrata nel dominio http://www.scuole.bo.it, una rete per le scuole, e partecipa alle interessanti iniziative per la promozione della lettura che sono indicate sul sito.
La nuova biblioteca, situata al primo piano, nasce nel 2002 grazie alla volontà di partecipazione e di ideazione di vari progetti per l'acquisizione di libri, progetti che si avvalgono sia dei finanziamenti di quartiere, sia della collaborazione degli studenti, che hanno contribuito tramite donazioni.
Le monografie di recente acquisizione sono elencate alfabeticamente per autore e per numero progressivo di collocazione su di un catalogo cartaceo; uno dei tanti progetti futuri è la catalogazione tramite Winiride, per la creazione di un catalogo automatizzato in rete. Ancora su base cartacea è anche il servizio di prestito, attualmente ristretto a un libro per un mese per studente, ma destinato a espandersi in previsione dell'incremento del posseduto. I progetti per il futuro sono tanti, mentre il presente vede già attive relazioni e partecipazione degli alunni alle iniziative della Biblioteca della Sala Borsa, e l'organizzazione di iniziative analoghe, quale l'incontro con gli autori come Mino Milani, cui è stata regalata una maglietta con il logo della scuola.

Bologna: Biblioteca "Emilio Visconti", Scuola elementare Clotilde Tambroni
La biblioteca è intitolata a un ex alunno della scuola, morto di leucemia, i cui genitori hanno donato fondi alla scuola con la clausola di destinarli all'acquisto di libri. Prima della donazione, esisteva già un piccolo patrimonio librario, il cui incremento è attualmente dovuto anche alla partecipazione a un progetto, che prevedeva l'acquisto sia di materiale librario, CD e videocassette, sia di mobilio specifico per la biblioteca, sia infine di una postazione dotata di stampante e scanner per la catalogazione dei libri. Quest'ultima avviene tramite il software Winiride in locale e consente la produzione di schede per un catalogo cartaceo in fieri. Un esperto di biblioteconomia offre periodicamente la propria assistenza per la catalogazione, mentre le insegnanti seguono corsi di informatica spesso di propria iniziativa. La scuola è dotata di un'aula informatica con dodici postazioni; gli scolari che hanno maggiore dimestichezza con il computer sono invitati a partecipare all'utilizzo di Winiride.
Lo scarico inventariale del materiale obsoleto o fatiscente è ostacolato da rigide separazioni fra segreteria e biblioteca, e tutti i volumi che non sono più in condizioni adeguate, sia fisiche sia igieniche, per la consultazione dei bambini vengono rinchiusi in un armadio, "congelati", senza poter essere regalati né gettati.
Nell'aula destinata a biblioteca, i libri a scaffale aperto sono suddivisi fra narrativa e libri scientifici, e soltanto i primi possono essere dati in prestito; in un'altra aula si trovano i cosiddetti testi ministeriali, ossia quelli acquistati direttamente con i fondi del Ministero e destinati alla sola consultazione degli insegnanti.
Il prestito viene gestito direttamente dai docenti, che periodicamente prelevano una certa quantità di libri, con l'impegno di stilarne un elenco a uso delle bibliotecarie, e registrano o incaricano gli alunni stessi di registrare i prestiti. Nel periodo estivo, quando la scuola è chiusa, i libri devono rientrare completamente. È in previsione l'apertura della biblioteca anche ai genitori degli alunni.

L'approccio con la realtà bibliotecaria scolastica, con cui non sono generalmente in contatto, ha richiesto uno sforzo di documentazione approfondito, in considerazione anche delle problematiche a essa connesse: la visita a tre biblioteche appartenenti rispettivamente alla scuola media superiore, media inferiore ed elementare è stata integrata con varie ricerche e letture. Desidero ringraziare le responsabili delle biblioteche visitate per la cortesia e la disponibilità dimostratemi, e la prof.ssa Donatella Lombello, docente in letteratura per l'infanzia e biblioteconomia presso il Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università degli Studi di Padova, per i suggerimenti.

girometti@cib.unibo.it


GIROMETTI, Silvia. «AIB Notizie», 16 (2004), n. 1, p. 11-12.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2004-02-11 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n16/0401girometti.htm

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