[AIB]AIB Notizie 04/2004
AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 04/2004


Non pago di leggere

Alfredo Romano

Una riflessione sul prestito a pagamento dalla Biblioteca di Civita Castellana.

Un fulmine a ciel sereno! Una direttiva europea stabilisce che per ogni libro preso in prestito in biblioteca, si debba pagare un ticket. Dopo i ticket sulla salute, sulle autostrade, nei parcheggi, al mare, in montagna (fra poco anche per fare all'amore), eccoti quello sul prestito dei libri. Si tratta di una vecchia direttiva che il governo italiano aveva già recepito nel '96, stabilendo però di escludere dal ticket le 12 mila biblioteche statali e comunali su 15 mila presenti in Italia. Ma si dà il caso che la Corte di Giustizia comunitaria sia tornata sull'argomento e abbia deciso che non ci sono eccezioni: tutte le biblioteche, anche quella nostra di Civita Castellana quindi, dovranno far pagare il ticket sul prestito dei libri.
Pagheranno gli utenti singolarmente, oppure direttamente l'Ente locale? Nel primo caso la conseguenza sarà una diminuzione drastica del prestito, nel secondo il ticket graverà sul bilancio del Comune, che si vedrà costretto a ridurre il budget destinato alla biblioteca.
E dire che noi bibliotecari facciamo di tutto per invogliare i cittadini alla lettura, soprattutto i ragazzi, col dire che leggere significa avventurarsi in un viaggio meraviglioso e fantastico che, oltre al piacere, ci dona l'esperienza creativa dell'autore, la sua visione del mondo, il suo patrimonio di conoscenze, il suo linguaggio, il suo stile. Leggere significa informarsi sulle cose del mondo e di quel che ci accade intorno, diventare cittadini consapevoli dei nostri diritti e dei nostri doveri, stimolare la nostra partecipazione alla vita pubblica, alle relazioni sociali, significa formarsi un patrimonio di idee che ci porti a pensare con la propria testa, per non essere succubi di nessuno, per essere uomini liberi.
Chi saranno le vittime di questa odiosa tassa, paragonabile solo a quella sul macinato di vecchia memoria?: le categorie sociali più deboli, e cioè i ragazzi, gli studenti e gli anziani.
La cultura di base si deve pagare quindi? No, la cultura di base, quella che la biblioteca maggiormente offre, non si deve pagare: significherebbe negare un diritto democratico sancito dall'articolo 3 della Costituzione. E, per rinfrescare la memoria ai più, scriviamolo questo benedetto articolo: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Si deve sapere poi che i proventi del ticket andranno agli autori e agli editori. Strana questa loro pretesa, dal momento che sono proprio le biblioteche a tenere in vita molte case editrici, visto che ogni anno acquistano in media sette milioni di libri. Non basta. Quante volte un lettore, proprio in seguito alla scoperta di un autore in biblioteca, decide di passare all'acquisto delle sue opere in libreria? In conclusione: le biblioteche, non solo fanno guadagnare autori ed editori con i loro acquisti, ma, proprio perché diffondono la conoscenza degli autori, incrementano complessivamente le vendite librarie.
Noi bibliotecari siamo in subbuglio, ma, dovesse passare il ticket, invitiamo tutti i cittadini a far sentire la propria voce al grido di NON PAGO DI LEGGERE, dove quel "pago" ha ambiguamente il significato di NON SAZIO DI LEGGERE!

affretu@libero.it


ROMANO, Alfredo. Non pago di leggere «AIB Notizie», 16 (2004), n. 4, p. 8.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2004-05-18 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n16/0404romano.htm

AIB-WEB | AIB Notizie | Sommario fascicolo 04/2004