[AIB]AIB Notizie 09/2004
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NpL nella scuola dell'infanzia

Igino Poggiali, rappresentante AIB nel Comitato scientifico MIUR - NPL

Così come il gesto di leggere un libro insieme al proprio bambino avviene da secoli nelle “migliori” famiglie, dove i libri sono disposti in bell’ordine tra le cose importanti della casa, così anche la promozione di questa attività presso i genitori delle scuole dell’infanzia o la realizzazione di piccoli scaffali nelle sezioni delle scuole meglio gestite non nasce da oggi e precede in diverse località il movimento di Nati per leggere .
La sfida di NPL è di far sì che questo accada a tutti i bambini che nasceranno da ora in poi in ogni casa di questo nostro paese. A quelli che nascono dove non ci sono biblioteche, dove i pediatri bisogna cercarli in altre località, anche in case dove i soldi per comprare i libri non ci sono o non si pensa sia importante spenderli.
Abbiamo capito fin dal primo momento che nessuno avrebbe vinto questa sfida da solo e da subito accanto ai bibliotecari e ai pediatri si sono visti, librai, editori, assessori, giornalisti, studiosi di problemi educativi, imprenditori, banchieri, insegnanti delle scuole dell’infanzia ma anche docenti degli istituti medi superiori che preparano all’insegnamento o ai servizi sociali.
L’alleanza strutturale con il sistema scolastico era stata inserita tra gli obiettivi fin dai primi incontri del gruppo dei fondatori e in molte località la scuola dell’infanzia e gli asili nido sono parte integrante dell’infrastruttura che gestisce l’azione sullo specifico territorio e inseriscono anche le azioni di NPL tra le forme di coinvolgimento del genitore nel percorso educativo.
Il 23 febbraio 2004 veniva sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministro Moratti e Nicola D’Andrea, allora presidente dell'Associazione culturale pediatri che firmò a nome del Coordinamento nazionale di NPL.
Il protocollo venne firmato nella stesura proposta dal Ministero senza le modifiche richieste dal Coordinamento. La solidarietà e la stima tra i membri del Coordinamento fece sì che le relazioni col Ministero venissero di fatto portate concordemente su un piano più aderente al quadro dei protagonisti del progetto, con l’intento di pervenire al più presto alla stesura di un nuovo protocollo programmatico.
Veniva intanto nominato il Comitato tecnico-scientifico previsto dal protocollo con l’inserimento di un membro per ciascuna delle organizzazioni promotrici (Igino Poggiali per l’AIB, Nicola d’Andrea per l’ACP e Alessandra Sila per il CSB) e di tre rappresentanti del MIUR (Carmela Russo, Ferdinando Lazzaro e Maria Barberini).
Al di là delle comprensibili irritazioni del mondo bibliotecario per il testo del protocollo (che riusciva ad ignorare nel modo più assoluto la citazione dell’AIB e del ruolo dei bibliotecari) devo dare atto al Ministero che il Comitato è stato messo in condizione di esprimere fino in fondo le proprie proposte e si sta facendo uno sforzo considerevole per mettere la scuola in grado di fare fino in fondo la sua parte nello sviluppo di NPL in tutte le località dove ha sedi aperte e funzionanti.
Nell’ultimo incontro del 31 agosto sono state impostate le modalità di attivazione del programma con una scaletta che il sistema scolastico si sente in grado di rispettare.
Nei prossimi giorni partirà una lettera del Ministro ai Direttori degli Uffici scolastici regionali e si discuterà il progetto in uno dei prossimi incontri di queste figure chiave.
Ogni direttore regionale, attraverso la collaborazione del comitato tecnico-scientifico, darà vita a gruppi di lavoro regionali composti da personale della Direzione e da referenti segnalati da noi, regione per regione. Le scuole poi sulla base di metodologie organizzative già sperimentate si costituiranno in nuclei territoriali che metteranno in pratica il progetto integrandosi con il resto dei protagonisti locali laddove esistano o diventando punti di promozione di NPL laddove bibliotecari o pediatri non siano presenti.
Questo sviluppo del progetto richiederà una forte assunzione di responsabilità da parte delle strutture regionali di AIB e ACP.
Ci siamo dati una prospettiva di diffusione commisurata alle forze e alle risorse che in ogni realtà si potranno attivare. Stiamo verificando anche tutti i canali attraverso i quali il Ministero o altri enti potrebbero destinare risorse mirate direttamente o indirettamente all’attuazione di questo progetto.
Ma il coinvolgimento del sistema scolastico non finisce qui. Abbiamo visto esperienze importanti come quelle di Napoli nel coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti dei licei pedagogici che hanno introdotto lo studio delle pratiche di NPL nel loro programma, hanno fatto attività di volontariato nella lettura di libri ai bambini nelle sale d’attesa di ambulatori o di ospedali pediatrici.
Vi sono poi spazi importanti per l’Università e la ricerca nell’affiancamento alle azioni di NPL con studi statistici, pedagogici, psicologici, clinici. Altri possibili coinvolgimenti riguardano le attività di life long learning, le azioni verso gli stranieri, verso la grande e complessa area dei “diversamente abili” ecc.
Abbiamo aperto la discussione anche sulla questione delle biblioteche scolastiche con l’intento di riconquistare per questa via una riconsiderazione rispetto al pressoché totale disinteresse che questo Ministro ha manifestato per questa importantissima risorsa didattica.
Teniamo conto che la scuola dell’infanzia in Italia è uno dei settori nei quali più forte è la presenza diretta degli enti locali e di organizzazioni private, prevalentemente di ispirazione religiosa.
Si comprende quindi quale enorme potenziale di relazione capillare con la grandissima parte di famiglie con bambini dell’età 0-6 anni si apra davanti a noi. Tutte queste scuole ricevono contributi dal Ministero per il funzionamento e si attengono agli standard organizzativi da questo previsti, integrandoli con miglioramenti qualitativi definiti da norme regionali Si deve sapere che ci occorrerà ancora più flessibilità e pazienza rispetto a quella che già abbiamo speso finora, ma ne varrà la pena.
Insomma, vi sono tutte le condizioni per aprire un altro “ramo d’azienda” nella grande ed entusiasmante impresa di NPL. Ovviamente e rigorosamente no profit.
Di esso dovrà essere data opportuna visibilità nel sito NPL con reciproci rimandi al sito del MIUR ma anche quelli delle Regioni, delle Province e dei Comuni che nel sistema educativo conservano compiti rilevanti di coordinamento e di rappresentanza della domanda sociale.


POGGIALI, Igino. NPL nella scuola dell'infanzia. «AIB Notizie», 16 (2004), n. 9, p. V.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2004-11-18 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n16/0409poggiali.htm

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