[AIB]AIB Notizie 8/2005
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Rare Books and Manuscripts

Il programma generale con molte relazioni a testo completo è disponibile in rete: http://www.ifla.org/IV/ifla71/Programme.htm.

Quest’anno la Sezione ha organizzato una pre-conferenza tematica a Copenaghen, “Responsible Stewardship towards Cultural Heritage Mater”, l’11 e 12 agosto. Siamo stati ospiti della Biblioteca Reale nella sua magnifica ala nuova, Den Sorte Diamant, il Diamante nero, inaugurato nel 1999, opera degli architetti Schmidt, Hammer & Lassen.
Il programma completo si trova alla pagina: http://www.ifla.org/IV/ifla71/satellite10prg.htm.
Il tema della “cura responsabile” dell’eredità culturale è stato affrontato da molteplici punti di vista quali la responsabilità della proprietà culturale in particolare in caso di guerre e terrorismo, gli aspetti legali, la sicurezza, la condivisione delle collezioni tramite la digitalizzazione, database in cooperazione e portali. L’indubbio successo della conferenza è dovuto sicuramente alla qualità dei relatori ma anche e soprattutto alla presenza di figure professionali esterne alla biblioteconomia tradizionale come avvocati, rappresentanti di case d’aste, dell’Unesco, e responsabili della sicurezza.
Ognuno ha affrontato quindi dal proprio punto di vista, puntando sulla trasversalità e le molteplici reciproche influenze, questioni sia più teoriche, come la scelta di ciò che fa parte dell’eredità culturale, sia più tecniche o concrete come il problema dei furti, della necessità di avere liste comuni di libri rubati o di come si comportano le diverse legislazioni statali riguardo al traffico di oggetti rubati e incautamente acquistati.
Per quanto riguarda la condivisione delle collezioni, particolarmente interessanti sono stati gli interventi di Krister Ostlund dell’Università di Uppsala che ha presentato il progetto della collezione Walzer sulla storia della medicina e della scienza: http://www.ub.uu.se/arv/waller/esamling.cfm, e di Youssef Ziedan direttore del Centro per i manoscritti della Biblioteca Alexandrina che sta facendo un enorme lavoro di trasmissione anche grazie alla traduzione dei manoscritti arabi (http://www.manuscriptcenter.org/center/).
La conferenza si è chiusa con una visita alla casa d’aste Bruun Rasmussen, una delle 10 più grandi nel mondo
http://www.bruun-rasmussen.dk/vfs/articles/1.1/about/index.html.
L’attività della Sezione a Oslo è stata come sempre scandita dalla Open Session del 15 agosto, dalle due riunioni plenarie dello Standing Committee, e da qualche riunione di sottogruppi. Il focus della Open Session (“Embracing the flood. Managing the 20th century as the past: 20th century materials – selection, preservation and access”) era centrato sulle collezioni speciali dello scorso secolo attraverso la chiave di lettura della loro conservazione che sembra stia diventando l’argomento principe di tutti coloro che si occupano di eredità culturale, che si sono resi conto ormai di quanto sarà più difficile trasmettere la produzione intellettuale contemporanea di quella passata.
L’intervento di Richard Landon, dell’Università di Toronto, Canada (Modern and Postmodern: evidence of the Twentieth Century in special collections), è stato una riflessione sul significato delle collezioni speciali, definite come documenti in qualsiasi supporto relativi ad uno specifico soggetto che costituiscono un insieme di conoscenze approfondite. La responsabilità curatoriale del bibliotecario in questo senso riguarda vari aspetti: instaurare relazioni con tutti coloro che possano avere conoscenze specifiche nei vari settori o particolarità del soggetto; conoscere le collezioni private spesso ricche di rarità in modo da sapere dove sono conservate altre porzioni della collezione; restrizioni e questioni di copyright; scelta e scarto del materiale da raccogliere e conservare. Quest’ultimo problema è decisamente importante specialmente per quanto riguarda una sorta di censura preventiva o morale e per quanto riguarda la previsione di ciò che potrà essere importante per gli studiosi di domani.
Marcia Reed, del Getty Research Institute, Los Angeles, USA, nell’intervento 20th century artists' books, ha presentato una lunga serie di slide per documentare come esempio di arte contemporanea una raccolta di Libri senza parole di autori quali Ruscha con il suo Connections, quadro fatto di libri veri. Si può vedere qualcosa alla URL http://www.getty.edu/research/institute/current_exhibitions.html. Sono state affrontate le particolarità e difficoltà della conservazione e trasmissione di questo tipo di documentazione artistica.
Christiane Caemmerer, della Staatsbibliothek zu Berlin, Preussischer Kulturbesitz, Germany), nell’intervento European history in a nutshell. Propaganda leaflets of the twentieth century in the collection of single-sheet materials of the Staatsbibliothek zu Berlin. Selection, Preservation and Access, ha presentato la collezione di fogli volanti di propaganda bellica provenienti da tutti i paesi coinvolti che furono pubblicati in massa nel XX secolo sia per la I che per la II guerra mondiale. Fanno parte della Collezione di Guerra che la biblioteca iniziò fin dal 1913 e che continuò fino a inglobare anche materiali della guerra fredda ritenuti ora importanti per la ricerca storica e giornalistica. Tutti i 50.000 pezzi sono stati catalogati e se ne sta proseguendo la pubblicazione in volumi mentre si prevede di concludere l’indicizzazione elettronica in uno specifico database che sarà presto disponibile in Internet, entro due anni. Stanno anche pensando alla digitalizzazione dei pezzi che dovessero essere più richiesti anche se non ci sono particolari problemi di conservazione dato che la qualità della carta, pensata per essere lanciata dagli aerei e resistere in condizioni atmosferiche estreme, è molto buona.
L’ultimo intervento (Embracing the flood - or rather diverting a tributary in order to help prevent future flooding) è stato quello di Elisabeth Eide (National Library of Norway, Oslo, Norvegia), che ha trattato la tematica della digitalizzazione in relazione alle collezioni speciali. Mentre la digitalizzazione non può essere considerata uno strumento di conservazione, (caso mai solo in parte fornisce nuovi strumenti per il restauro virtuale) sicuramente rappresenta un potente mezzo di diffusione per un audience molto più vasta, specialmente se si cura la traduzione delle pagine descrittive. Si aprono quindi nuove possibilità nel creare conoscenza anche dal punto di vista qualitativo tramite meccanismi di serendipità. I costi rimangono ancora alti e anche per questo azioni di massa non sono desiderabili, è indispensabile la scelta e quindi stabilire criteri di selezione, ad esempio tematici o di particolari supporti o forme quali ad esempio manifesti e altro materiale effimero.
Si è confermato quest’anno come già in parte fin dall’anno scorso, il grande interesse che le collezioni speciali con particolare riguardo a quelle del XIX e XX secolo suscitano nella biblioteconomia mondiale anche grazie alle discussioni nate intorno alla conservazione e alla digitalizzazione con le enormi possibilità che ha aperto non ultima quella di cominciare a pensare di trattare in modo strutturato materiale finora ritenuto minore.
Le due riunioni dello Standing Committee e alcune riunioni di sottogruppi ad hoc hanno trattato i seguenti temi:

Da parte italiana è stata avanzata la richiesta per un incontro cosiddetto di mid-term in primavera, in Italia, in occasione di un seminario riguardante probabilmente le novità sulla catalogazione dei libri antichi e di pregio.

Luisa Buson


BUSON, Luisa. Rare books and manuscripts. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 8, p. V-VI.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2005-10-17 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n17/0508buson.htm

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