[AIB]AIB Notizie 9/2005
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WWW come database

Eugenio Gatto

È sempre stata nostra convinzione (fin troppo facile considerarla positivamente verificata, quasi dieci anni dopo) che per veicolare gran parte di quanto professionalmente ci è tipico siano strumenti particolarmente versatili e adatti HTML per l'espressione e HTTP per la comunicazione; anche nelle loro realizzazioni più semplici e "manuali", a cui cerchiamo tuttora di attenerci. Nel periodo di incubazione prima dell'effettiva nascita, vennero in mente tre slogan complementari, o modi diversi di dire la stessa cosa. Nel mestiere di sistemazione e intermediazione documentaria, anche applicato a noi stessi ("WWW da bibliotecari"), da realizzare e fruire a distanza ("WWW"), conveniva che tutto fosse permanente e documentato ("WWW da scrivere"): l'insieme di tecniche prevedibilmente necessarie poteva assimilarsi ad un termine corrente, generico e parzialmente criptico ("WWW come database").
La previsione di un lavoro ampiamente collaborativo (quale in effetti è) ci ha portato a immaginare AIB-WEB in forma "federativa", affidando i diversi rami a specifiche sub-redazioni, con ampia giurisdizione locale: tanto che tecnicamente potrebbe non far differenza se le varie parti risiedessero su server diversi, autonomamente gestiti. Le necessarie convenzioni comuni costituiscono un dialetto locale (una tra infinite possibilità linguisticamente accettabili), ma sono relativamente poche, e praticamente applicabili su qualunque sistema (il server Apache che usiamo è quello più ordinariamente disponibile anche ad installazioni modestissime). Lavorando tutti a distanza e praticamente senza riunioni de visu, dell'infrastruttura sono costituenti indispensabili i numerosi gruppi postali di lavoro, corrispondenti alle sub-redazioni.
Inoltre, fin dall'inizio abbiamo voluto che AIB-WEB fosse completamente visibile: non solo per necessità nostra nell'intrico di reciproche competenze, ma anche, senza pretesa di essere esemplari, per eventuale utilità di colleghi interessati (e chi tecnicamente si interessi alla struttura di un "WWW da bibliotecari" è un collega, o quasi). L'intera struttura è quindi ispezionabile: nella disposizione gerarchica (classificatoria) del materiale, naturale per un sistema UNIX, i cataloghi dei rami sono accessibili agli utenti, costituendo in sé una "mappa" di lavoro utilizzabile, al di là del fatto che ogni ramo si presenti agli utenti con un testo di snodo che ne delinea i contenuti.
Dalla prima ora ci ha preoccupato la labilità tipica delle fonti elettroniche (e spesso anche dei database, che badano alla funzionalità hic et nunc, assai meno alla storicizzazione dei loro contenuti). Tra le nostre convenzioni è quindi importante quella per l'archiviazione del materiale obsoleto, sostituito da nuove versioni. Semplicemente un file non viene mai riscritto: la vecchia versione assume un nuovo nome (che dichiara la data di dismissione), ed il nome consueto viene attribuito alla nuova versione corrente, a garantire stabilità all'URL. Questo (al prezzo, infimo, di spazio su disco) ci consente di avere copia completa di ogni parte di AIB-WEB. L'unità minima archiviabile è anche quella naturale nell'uso, di solito un testo in sé stesso autonomo: dalla tecnica di nomenclatura accennata abbiamo gli estremi cronologici di validità delle successive versioni, potendo quindi pensare di ricostruire quale fosse AIB-WEB in un qualunque momento della sua storia (non conserviamo fotografie complessive scattate man mano, ma piuttosto tutti i fotogrammi necessari per ricomporre correttamente il film).
Questi pochi vincoli pratici (un database è l'insieme di procedure che lo rendono funzionale, prima e più che un insieme di dati) richiedono comunque attenzioni, tenuto conto che valgono per un insieme di migliaia di file, in costante crescita. Disponiamo quindi (dietro le quinte, ma accessibili a chiunque) di strumenti di gestione e verifica, incrementati e migliorati quando sorga la necessità. I testi archiviati costituirebbero un grosso inciampo se indicizzati dai "motori di ricerca", e quindi li trasferiamo ad appositi rami laterali quando cessi la loro utilità immediata; abbiamo cataloghi completi dello stato di AIB-WEB in momenti specifici, e cataloghi focalizzati su novità e modifiche aggiornati quotidianamente; abbiamo indicizzazione meccanica (di servizio, per ora, ma presto disponibile anche agli utenti) dell'intero contenuto corrente; abbiamo sperimentato a lungo, e reintrodurremo, tecniche di indicazione esplicita delle novità, tali da costituire (in una variante dell'ipertesto stesso) una mappa cronologica di AIB-WEB, importante per gli utenti abituali, oltre che per noi stessi; stiamo lavorando ad un "AIB-WEB parallelo" (uno tra molti: una diversa funzione può richiedere quel che in termini di database si chiamerebbe user view) per avere aiuto dalle macchine nel costante e impegnativo lavoro di verifica e aggiornamento dei rinvii ipertestuali (non tanto URL nostri, piuttosto stabili, quanto esterni).
Tutt'altro capitolo, sempre mirando ad una linearità d'uso che sia in diretto potere dei colleghi che lavorano per AIB-WEB (senza per questo smettere d'essere primariamente dei bibliotecari), è la progressiva introduzione di ragionevoli e condivise consuetudini grafiche (con CSS, Cascading Style Sheets) e di semplici applicazioni di tecniche modulari di composizione dei testi (con SSI, Server Side Includes). Ma queste poche parole non possono dare, su carta, altro che indizi di quanto sviluppiamo: rinviamo, com'è naturale, ad una più ampia versione nel ramo "Documentazione" di AIB-WEB, a partire da https://www.aib.it/aw/aw.htm3.


GATTO, Eugenio. WWW come database. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 9, p. V-VI.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2005-11-17 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n17/0509gatto.htm

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