[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 7-8
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Da IFLA 2006 a IFLA 2009

Maria Cristina Di Martino

Il 24 agosto, a conclusione dei lavori del 72° World Library and Information Congress (WLIC) dell’IFLA a Seoul è stato dato l’annuncio ufficiale della scelta di Milano come sede ospitante del Congresso 2009.
Un annuncio che ha rispettato i riti e le forme dell’IFLA: la presenza del vice-ambasciatore d’Italia e del direttore dell’Istituto italiano di cultura, lo sventolio di bandiere, l’emozione della delegazione italiana e di Mauro Guerrini, che, per questo risultato ha speso energia e passione.
Il discorso del presidente ha ripreso e sintetizzato i contenuti dell’agreement presentato lo scorso autunno a supporto della candidatura italiana: tra questi, la centralità geografica nel Mediterraneo e la vocazione multiculturale dell’Italia, luogo d’incontro di popoli, di culture e tradizioni diverse e quindi spazio privilegiato per dibattere intorno ai valori di libertà e di uguaglianza di accesso all’informazione, valori fondanti dell’IFLA.

Alle immagini di Seoul, si sovrappongono fotogrammi di altri WLIC, frammenti di un passato più o meno recente che fissano altrettante tappe di un percorso compiuto dall’AIB e da quanti hanno, nel tempo, creduto e lavorato per questo progetto. Glasgow e poi Berlino, e poi Buenos Aires e infine Oslo: tra un appuntamento congressuale e l’altro l’impegno associativo si è tradotto in molteplici linee d’intervento con un duplice obiettivo: da un lato far convergere sull’Italia l’attenzione e l’interesse degli organi di governo dell’IFLA , dall’altro, migliorare la percezione dell’IFLA nella comunità professionale italiana e presso i diversi enti e istituzioni cui afferiscono le varie tipologie di biblioteche.

Impossibile citare tutti i contatti, le visite, gli incontri, che sono state altrettante occasioni di scambio di esperienze e di confronto professionale. Voglio solo ricordare il viaggio studio compiuto da Mme Christine Deschamps, allora presidente IFLA, attraverso le realtà bibliotecarie del nostro Mezzogiorno e l’incontro a Buenos Aires con le delegazioni cubana, argentina e spagnola. L’attività dei delegati italiani all’interno degli standing committees, la cresciuta rappresentanza nazionale in occasione degli appuntamenti congressuali, l’ospitalità alle sessioni di lavoro di alcuni Comitati – ad esempio il midterm meeting del Management of Library Association (MLAS) a Roma nel 2004 – hanno rafforzato nel tempo la percezione di un solido tessuto professionale e istituzionale, in ambito IFLA, ma, più in generale, nei diversi contesti comunitari e internazionali.
Nel contempo l’AIB si è impegnata per migliorare la visibilità dell’IFLA, dei suoi molteplici settori di interesse e di intervento e agevolare l’informazione sull’attività svolta dai suoi delegati all’interno degli standing committees, offrendo ai soci un’informazione tempestiva e strutturata accessibile dal Web e attraverso la stampa associativa.
Un ventaglio di iniziative non solo, evidentemente, realizzate nella prospettiva di un WLIC in Italia. L’occasione congressuale, infatti, riesce ad avere efficace forza di impatto sulla realtà bibliotecaria del paese ospitante solo se già è attiva la presenza sulla scena internazionale, e vivace la partecipazione al dibattito tecnico-professionale
A partire da oggi la strada da percorrere è altrettanto impegnativa: l’organizzazione del Congresso IFLA, per la sua complessità strutturale – basti pensare al numero delle sessioni parallele – per il considerevole impegno di risorse, per il numero di presenze, richiede e impone la convergenza progettuale e gestionale di molti soggetti pubblici e privati che, in un prossimo futuro, dovranno formalizzare le modalità di partecipazione e di intervento: il Ministero per i beni e le attività culturali, che ha sostenuto la candidatura italiana, la Regione Lombardia e gli altri enti territoriali, l’università ecc. Interessanti sinergie potranno essere realizzate con i consueti interlocutori delle professioni dell’informazione; anzi,per la rilevanza dell’evento e data la centralità di Milano nei contesti finanziari e commerciali, si dovrà lavorare per ampliare e diversificare la presenza dell’imprenditoria e della finanza.

Tra i compiti dell’AIB, portare avanti il paziente lavoro di mediazione nella costituenda partnership e agevolarne sinergie programmatiche e di intervento, anche attraverso il coinvolgimento scientifico e operativo delle altre associazioni professionali di categoria. Con quest’ultime occorre proseguire sulla traccia di collaborazioni già avviate, che, nella prospettiva congressuale, dovranno rafforzarsi nella consapevolezza dell’intersettorialità di molte tematiche.

Il dopo Seoul è già iniziato: gli incontri già avvenuti e quelli in programma nel prossimo futuro sono propedeutici alla formazione del Comitato organizzativo nazionale (NOC), che, in raccordo con gli organi di governo IFLA e con la segreteria congressuale, definirà l’architettura del congresso e degli appuntamenti pre e post congressuali. In concomitanza con Bibliocom, è fissata la prima riunione dei delegati italiani per definire le tappe di un percorso che si preannuncia denso di impegni, un vero e proprio banco di prova in cui l’associazione dovrà dimostrare ancora una volta continuità di lavoro e affidabilità.

mcdimartino@yahoo.it


DI MARTINO, Maria Cristina. Da IFLA 2006 a IFLA 2009. «AIB notizie», 18 (2006), n. 7-8, p. 5.

Copyright AIB 2006-10, ultimo aggiornamento 2006-10-16 a cura di Zaira Maroccia
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