[AIB] AIB notizie 20 (2008), n. 6-7
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Una riforma in cerca d’autore

Rosa Maiello

Ora che il nuovo Governo Berlusconi è ufficialmente insediato, si attendono i suoi orientamenti sui temi di maggiore interesse per le biblioteche, come quello relativo alla riforma della legge 22 aprile 1941, n. 633.
Si tratta di una riforma richiesta da ben due deleghe legislative conferite al Governo nel corso degli ultimi sei anni: l’art. 10 comma 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137, relativo all’armonizzazione delle norme riguardanti opere digitali e multimediali e software «ai principi generali cui s’ispira l’Unione Europea in materia di diritto d’autore e altri diritti connessi»; il combinato disposto degli art. 14 e 15 della legge 28 novembre 2005, n. 246 sulla semplificazione (cosiddetta “taglia-leggi”), riguardante il riassetto con appositi decreti legislativi di tutte le norme statali anteriori al 1970, anche se modificate con provvedimenti successivi, delle quali si ritiene indispensabile la permanenza in vigore.
Deleghe legislative a parte, dopo tante riforme parziali, volte esclusivamente a rafforzare i diritti dei produttori anche oltre le prescrizioni dell’Unione Europea, è da tempo evidente l’esigenza di sottoporre la legge del 1941 non solo a un restyling ma a una revisione che consenta l’effettivo bilanciamento tra interessi diversi, tutti riconosciuti dalla Costituzione italiana e da numerose risoluzioni e raccomandazioni della stessa Unione Europea.
Dal nostro punto di vista, è necessario adeguare il regime delle libere utilizzazioni, in modo che il nuovo contesto tecnologico non debba costituire causa di restrizione ed esclusione rispetto agli usi non lucrativi considerati liberi e meritevoli di riconoscimento per opere su supporto analogico – posto che l’interesse dell’utente riguarda l’opera e non il supporto.
Si ricorderà l’esito di un primo tentativo di revisione, attuato nel 2005 e noto come “bozza Corasaniti”, dal nome del suo estensore, il magistrato che allora presiedeva il Comitato consultivo per il diritto d’autore presso il Ministero per i beni e le attività culturali: il Segretario generale alla Presidenza del Consiglio dell’epoca, prof. Mauro Masi, comunicò parere negativo “nel merito e nel metodo”, rivendicando alla Presidenza del Consiglio le competenze del caso.
Una nuova istruttoria per la revisione è quindi cominciata nel 2007, dopo la nomina del nuovo Comitato consultivo, presieduto dal prof. Alberto Maria Gambino e, mentre scriviamo queste note, risulta essere tuttora in corso. Diversamente dal passato, tale istruttoria ha visto il coinvolgimento attivo dell’AIB e di associazioni di utenti. Numerose e dettagliate sono le proposte di riforma elaborate – anche in contraddittorio tra loro – da un totale di 105 esperti, in parte chiamati in causa nella loro qualità di giuristi indipendenti, in parte quali esponenti delle categorie interessate alla materia.
L’Associazione italiana biblioteche ha partecipato, con una delegazione rappresentativa delle principali componenti del mondo bibliotecario (stato, enti territoriali, università e ricerca), alla stesura delle proposte e al relativo dibattito: un dibattito stimolante, come lo è sempre l’occasione di approfondire le questioni misurandosi con gli “altri da sé”, che ha permesso a tutti di esprimersi e di precisare le rispettive posizioni.
Si può onestamente affermare che mai istruttoria è stata così approfondita e trasparente, e perciò confidiamo che il nuovo Governo sappia metterla a frutto.
Dopo la consegna delle proposte, avvenuta il 18 dicembre 2007, il presidente Gambino ha istituito un gruppo tecnico ristretto, incaricato di operare una sintesi tra i diversi interessi e giungere a un testo omogeneo e più agile da sottoporre al Governo. Durante questa seconda fase, nel febbraio scorso, si è svolto un incontro a Napoli tra rappresentanti AIB e rappresentanti dell’Associazione italiana editori, promosso dall’avv. Ferdinando Tozzi, esperto delegato dal prof. Gambino, allo scopo di individuare possibili punti di equilibrio tra le rispettive richieste.
Al di là delle concordanze e delle dissonanze emerse in tale circostanza, entrambe le Associazioni hanno espresso interesse alla prosecuzione del dialogo e alla ricerca di soluzioni condivise.

Queste le principali proposte dell’AIB:
consentire la riproduzione delle opere in qualsiasi formato a scopo di salvaguardia;
consentire la messa a disposizione della copia di sicurezza al posto dell’originale;
rendere gratuite (non soggette a compenso alla SIAE) le attività di promozione culturale, quali letture e presentazioni di opere in biblioteca, oppure la riproduzione negli OPAC di indici, copertine ed elementi paratestuali utili all’identificazione dell’opera;
prevedere accordi di categoria per la comunicazione al pubblico di opere orfane o fuori commercio;
consentire da parte di terzi (ad esempio le biblioteche) la conversione delle opere in formati accessibili anche a distanza, per l’uso esclusivo da parte di portatori di handicap;
elevare il limite della proporzione ragionevole delle riproduzioni per uso personale, attualmente fissato al 15% del volume o del fascicolo;
riconoscere la legittimità dello scambio interbibliotecario di opere o parti di opere, anche riprodotte in formato digitale;
identificare la figura del prestito con la messa a disposizione di un’opera a un utente per volta, anche se si tratti di opera non fissata su supporto (tale ipotesi potrebbe ad esempio valere per le opere online oggetto di deposito legale, da rendere accessibili almeno all’interno della rete delle biblioteche depositarie);
riconoscere a tutti il diritto di accesso alle opere prodotte nell’ambito di attività finanziate con fondi pubblici;
consentire il facile reperimento delle informazioni sul regime dei diritti per ciascuna opera e sui relativi titolari, mediante l’attivazione di un database pubblicamente accessibile tramite Internet, interoperabile con analoghi registri internazionali, oltre che con SBN e con i principali sistemi di documentazione bibliografica;
rivedere la composizione del Comitato consultivo, in modo da renderlo rappresentativo di tutti gli interessi in gioco;
rivedere il regime del mandato alla SIAE, in modo che tutti i diritti siano sempre disponibili da parte dei titolari.

rosa_maiello@virgilio.it


MAIELLO, Rosa. Una riforma in cerca d’autore. «AIB notizie», 20 (2008), n. 6-7, p. 3-4

Copyright AIB 2008-07, ultimo aggiornamento 2008-07-22 a cura di Zaira Maroccia
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n20/0603.htm3

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