[AIB] AIB notizie 20 (2008), n. 10-11
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Una rete per l’apprendimento e la formazione di respiro europeo
Le biblioteche italiane verso Madrid, sulla rotta dell’ICERI 2008

Patrizia Lùperi

In Italia le biblioteche non contribuiscono continuativamente alla ricerca e allo studio sulla vasta rete dell’apprendimento, ma si limitano saltuariamente a organizzare convegni su questo tema specifico, come “Biblioteche e formazione”, svoltosi a Milano nel marzo 2006, mentre altri congressi come “La biblioteca apprende”, il cui terzo appuntamento si è svolto a Innsbruck nel settembre 2007, si portano dietro un titolo che ha molteplici significati e significanti ma non è centrato specificamente sulla biblioteca come ambiente formativo.
In Spagna invece le biblioteche sono direttamente inserite nel contesto delle tecnologie dell’educazione, tema che viene affrontato a tutto campo, con grande dispendio di mezzi e di energie dall’International Association for Tecnology, Education and Development (IATED), un’associazione di vaste dimensioni che si occupa attivamente, a livello internazionale, di espandere la ricerca educativa nei campi della tecnologia e della scienza.
Scorrendo velocemente le pagine del sito IATED veniamo a sapere che «the objective of ICERI 2008 is to share your experiences in the fields of education, research, technology and international collaboration. It is an international forum for lecturers, researchers, professors, engineers, educational scientists and technologists”.
La situazione italiana è profondamente differente, in quanto le suddette categorie di professionisti comunicano selettivamente e a fatica, con registri linguistici incomprensibili gli uni agli altri, e difficilmente ci imbattiamo in seminari comuni, nel corso dei quali lavorare insieme alla costruzione di un “ponte di comunicazione” tra lo statico mondo della scuola e quello più dinamico della ricerca, la variegata realtà delle biblioteche e l’isolato universo dei musei.
Nella penisola iberica queste occasioni sono più frequenti e si svolgono con una cadenza regolare: lo IATED infatti ha organizzato a Valencia (3-5 marzo 2008) una manifestazione di considerevole rilevanza, denominata “International Technology, Education and Development Conference” (INTED), il cui obiettivo generale è stato quello di creare un momento di discussione e di confronto sul valore aggiunto che le risorse virtuali, opportunamente integrate nei processi cognitivi, possono apportare in campo educativo e sulla sfera sempre più ampia di figure professionali, non più solo insegnanti, impegnate nel mondo della formazione permanente.

Nella città catalana si sono incontrati 650 esperti di 71 paesi diversi, che hanno presentato 630 relazioni in rappresentanza di più di 100 università; la sottoscritta ha partecipato alla sezione “Pedagogical and didactical innovations”, presentando una relazione su New libraries in the learning society e ha potuto così toccare con mano la differenza di impostazione organizzativa di questa iniziativa che è andata oltre la singola categoria professionale e il singolo ruolo ricoperto dai partecipanti, realizzando un forum ad ampio raggio in cui ognuno ha potuto mettere in campo le proprie competenze, integrandole sinergicamente con quelle degli altri.
Per coloro che non hanno potuto essere a Valencia in primavera, lo IATED ha organizzato a Madrid dal 17 al 19 novembre 2008 un ulteriore incontro di grande portata denominato “International Conference of Education Research” (ICERI), che ha per oggetto gli artefatti cognitivi in relazione a quella che viene ormai comunemente definita “società della conoscenza”.
L’obiettivo generale che questa conferenza si pone è quello di promuovere una maggiore collaborazione e cooperazione mondiale in tutti i campi che riguardano l’educazione, la ricerca e la didattica, in quanto la Comunità europea si è data come obiettivo prioritario quello di trasfromare l’Europa, entro il 2010, in una knowledge based society.
Questa sfida ci spinge a interrogarci sulla natura del sapere e sulle risorse virtuali e digitali all’avanguardia che lo sostengono, orientandoci verso una prospettiva sociale e costruttivista dei processi di apprendimento, in cui assumono un ruolo di estrema rilevanza sia gli elementi apparentemente extra-tecnologici come la fisicità, che altri fattori come la territorialità e la testualità dei saperi che risultano essere incorporati nei contesti e nei codici linguistici.

A Madrid numerose categorie saranno chiamate a discutere e a confrontarsi: docenti e insegnanti, ricercatori e accademici, educatori, esperti di e-learning, pedagogisti e formatori, studenti e dottorandi, staff tecnici, professionisti dell’informazione, progettisti di contenuti multimediali, specialisti in open learning, circoli di lettori e (sorpresa!) bibliotecari, a pari titolo con gli altri partecipanti, ma anche «any interested in education, research and innovation».
La realtà spagnola dovrebbe diventare un modello per noi e dovremmo essere in grado, come categoria professionale, di contribuire fattivamente all’odierno dibattito sulla formazione. Proprio in un paese come l’Italia, in cui la costruzione di un sistema di lifelong learning è più lento rispetto ad altre realtà, le numerose biblioteche, presenti in maniera capillare sul territorio nazionale, rappresentano una risorsa di vitale importanza nell’attuazione del processo di information literacy.
Questo fenomeno di diffusione potrebbe avvalersi dell’incremento dei corsi in modalità e-learning, che permetterebbe alla biblioteca di raggiungere un numero impensabile di utenti e contribuire alla crescita di un “alfabetismo informativo” tra i cittadini, che consentirebbe loro di costruirsi un percorso educativo autonomo, dentro e fuori dalla biblioteca.
Per far fronte a questo radicale mutamento, i nuovi professionisti dell’informazione devono padroneggiare una formazione specifica, che non può prescindere dalla conoscenza delle tecnologie dell’educazione, delle teorie e delle tecniche della comunicazione, oltre ad approfondite conoscenze informatiche e biblioteconomiche, sempre orientate al soddisfacimento se non addirittura all’anticipazione e alla segmentazione dei bisogni delle variegate tipologie di utente.

luperi@rom.unipi.it


LÙPERI, Patrizia. Una rete per l’apprendimento e la formazione di respiro europee. Le biblioteche italiane verso Madrid, sulla rotta dell’ICERI 2008. «AIB notizie», 20 (2008), n. 10-11, p. 26.

Copyright AIB 2008-12, ultimo aggiornamento 2008-12-04 a cura di Zaira Maroccia
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