[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 1
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Professione e lavoro

Lello De Magistris

Negli ultimi mesi l’AIB si è impegnata in modo intenso, anche se forse poco visibile, nel settore della professione e lavoro. Tre le aree prioritarie di intervento:

  • un’azione dalla prevalente dimensione “politica”, svolta in vari contesti, a favore del riconoscimento e della tutela della professione;
  • un’attività di supporto agli associati mediante forme dirette di assistenza, consulenza e informazione su aspetti e situazioni concrete;
  • un’attività di monitoraggio, studio e ricerca su temi specifici.

  • Per presidiare fattivamente queste aree si è resa innanzitutto necessaria una riorganizzazione più funzionale ed efficace delle strutture operative di riferimento, dando in particolare un nuovo assetto all’Osservatorio lavoro e professione (OLAVeP) e ridefinendo la rappresentanza AIB all’interno del CoLAP (Coordinamento libere associazioni professionali). Si è trattato, come si può intuire, di un processo non semplice, tutt’ora in corso, che si configura per tanti versi come un work in progress.
    Diamo di seguito un sintetico ragguaglio sia delle principali novità organizzative sia dei settori di intervento e delle iniziative di cui l’AIB è stata protagonista.

    Osservatorio Lavoro e Professione (OLAVeP)

    L’obiettivo più immediato è stato quello di rafforzare la capacità operativa di OLAVeP (incrementando il numero dei componenti ed esplicitando meglio le competenze di ognuno) e, tramite esso, di rinsaldare il legame con il territorio. Non c’è dubbio infatti che un elemento decisivo di successo consista nel coinvolgimento delle Sezioni regionali, così da assicurare una capillare ramificazione dei flussi informativi (comunicazioni agli associati e da parte degli associati).
    Oggi l’OLAVeP propriamente detto è composto da una struttura centrale, che si avvale della collaborazione di referenti regionali, designati dalle rispettive Sezioni. Alcuni membri attuali della struttura centrale sono stati in precedenza referenti regionali. Questo “travaso” testimonia come OLAVeP intenda costituire un organismo flessibile e “aperto”: alle idee, alle persone, al contributo di tutti.
    A partire dalla riunione di Firenze del 30 ottobre scorso, OLAVeP è articolato, al proprio interno, in tre settori di attività.
    1) Servizio di consulenza e assistenza diretta (agli associati ma anche ai non associati). Ambito di attività storico di OLAVeP, presenta risvolti a volte estremamente delicati, specie in materia di privacy e di questioni di pertinenza più propriamente sindacale o di contenzioso legale.
    Pertanto si è deciso di rispondere soltanto a richieste fatte direttamente all’OLAVeP: la risposta ufficiale viene firmata dal coordinatore con l’indicazione di coloro che hanno effettuato la ricerca e curato l’istruttoria.
    Per razionalizzare meglio compiti e procedure, sono stati formati due sotto-gruppi, ciascuno dei quali con un responsabile che individua il referente o i referenti competenti per la risposta e ne coordina il lavoro: sotto-gruppo “Enti locali, MiBAC e altri ministeri, università, biblioteche scolastiche” e “Atipici e servizi in outsourcing”. Negli ultimi quattro mesi OLAVeP ha risposto a diversi quesiti relativi alla congruità del concorso indetto dal MiBAC, al bando di altri concorsi (Università del Salento, Comune di Pistoia, Comune di Arquata ecc.) e ad argomenti quali il riconoscimento dei titoli professionali, le mansioni dell’aiuto bibliotecario nell’ente locale, la quantificazione di compensi per prestazioni professionali ecc.
    2) Servizio di “sportello informativo” . Prevede essenzialmente il monitoraggio costante di eventi, situazioni, emanazione di norme a livello nazionale, regionale o locale, per informare gli associati o predisporre, all’occorrenza, la documentazione necessaria per interventi e prese di posizione dell’Associazione.
    3) Servizio di studio e ricerca. È finalizzato alla produzione di report, linee guida ecc. su tematiche di grande interesse e rilevanza per l’Associazione. A Firenze si è messa in agenda l’elaborazione di un documento sui profili professionali. Si ipotizza di concludere i lavori entro un anno circa. Contiamo di attivare nei prossimi mesi un altro gruppo di lavoro sul tema dell’outsourcing, per proseguire e aggiornare l’esperienza maturata nel volume Linee guida sui requisiti di qualificazione dei gestori in esterno di attività dei servizi bibliotecari (Roma: AIB, 2004).
    Importanza strategica attribuiamo alla creazione di un legame identitario tra OLAVeP e le varie strutture regionali. Da questo punto di vista uno strumento fondamentale può diventare la realizzazione, su indicazione delle Sezioni, di periodici momenti informativi. Già in questi mesi la Campania, la Sardegna, la Basilicata e il Piemonte hanno organizzato incontri con rappresentanti di OLAVeP su temi specifici. Ci si augura, per il futuro, di riuscire a pianificare un vero e proprio calendario degli interventi.

    La rappresentanza nel CoLAP

    L’elezione, a settembre, della nostra rappresentante in seno al CoLAP nel Consiglio direttivo del CoLAP stesso segna, a nostro avviso, un lusinghiero risultato, che testimonia e premia la coerenza delle scelte effettuate dall’AIB nel portare avanti, pur tra difficoltà e ostacoli, la battaglia per il riconoscimento delle associazioni nazionali rappresentative.
    Oltre che per potenziare la nostra presenza nel CoLAP, ci stiamo fortemente adoperando anche per diffondere all’interno dell’AIB i programmi e le iniziative del CoLAP, raccordandoli sempre più con le nostre attività e strutture. Al riguardo lo strumento, il “braccio” operativo sul quale puntiamo è una rete di referenti regionali AIB che interagiscano con i Coordinamenti regionali del CoLAP; quasi sempre (ad eccezione che per la Toscana) i referenti sono gli stessi referenti di OLAVeP, per garantire linee d’azione omogenee.
    Tra le varie attività scientifico-professionali a cui, tramite il CoLAP, partecipiamo va ricordata PoiLab, un laboratorio di tesi, ricerca e formazione del Corso di laurea specialistica in Comunicazione della conoscenza per le imprese e le organizzazioni dell’Università Sapienza di Roma, costruito con l’obiettivo di sviluppare un nuovo modo di fare ricerca e di produrre nuova conoscenza sui temi del cambiamento e dell’innovazione nei mondi professionali e organizzativi. Lungo questo percorso PoiLab ha stabilito rapporti di partnership con associazioni, reti e organizzazioni professionali.

    Iniziative per il riconoscimento e la tutela della professione

    In questo ambito stiamo portando avanti una serie di iniziative, su diversi fronti.

    Il riconoscimento delle associazioni nazionali rappresentative delle professioni non regolamentate

    Il riconoscimento dell’AIB quale associazione nazionale rappresentativa della professione costituisce – è superfluo rimarcarlo – un punto cruciale del nostro impegno.
    Lavorando in stretta collaborazione col CoLAP, a dicembre abbiamo ripresentato (a seguito del surreale smarrimento di tutti gli incartamenti da parte degli uffici ministeriali…) la documentazione prevista a norma del decreto del Ministro della giustizia del 28 aprile Requisiti per la individuazione e l’annotazione degli enti di cui all’articolo 26 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, nell’elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate per le quali non esistono ordini, albi o collegi, nonché dei servizi non intellettuali e delle professioni non regolamentate.
    Procedimento per la valutazione delle istanze e per la annotazione nell’elenco. Procedimento per la revisione e gestione dell’elenco.

    Il decreto, che è stato ed è tutt’ora al centro di travagliate vicende, anche giudiziarie (il ricorso di merito e la richiesta di sospensiva avanzati dagli ordini dei dottori commercialisti, ingegneri, periti industriali), in sintesi detta norme di due tipi: a) sui criteri di valutazione della rappresentatività a livello nazionale delle associazioni per poter essere indicate tra i possibili partecipanti alle conferenze dei servizi insediate dai ministeri competenti in vista dei tavoli tecnici trasnazionali (le “piattaforme comuni” di cui al d. lgs. n. 206/2007); b) sulle modalità di adozione e di revoca del decreto di nomina.
    Per quanto, dunque, si sia ancora distanti da un provvedimento legislativo a tutto tondo sulla “Regolamentazione delle libere associazioni professionali”, come quelli invocati dal CoLAP in questi anni, il riconoscimento ai sensi del decreto 28 aprile può essere considerato una pietra miliare di fondamentale importanza per il futuro. Approntare correttamente la documentazione è stato tutt’altro che semplice, data la tipologia delle richieste. Ed è significativo che il CoLAP ne abbia apprezzata la puntualità e organicità. Tuttavia, a scanso di facili ottimismi, non possiamo dare per scontato il superamento del giudizio, a causa di possibili fattori critici allo stato non modificabili (ad esempio la previsione che lo Statuto assicuri «l’obbligo degli appartenenti di procedere all’aggiornamento professionale costante e la predisposizione di strumenti idonei ad accertare l’effettivo assolvimento di tale obbligo»).

    La proposta di legge n. 1614

    In collaborazione con le altre associazioni di settore abbiamo partecipato attivamente alla discussione e alla stesura della proposta di legge n. 1614 di iniziativa dei deputati Madia, Samperi, Ferranti, Tenaglia, che, nel rispetto delle indicazioni comunitarie, vuole costituire un primo passo per il riconoscimento dei requisiti delle professionalità impegnate nella tutela e nella fruizione dei beni culturali. La proposta tende a modificare il Codice “Urbani” dei beni culturali (d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), introducendo, tra le figure professionali “riconosciute”, quella, tra le altre, dei “bibliotecari”. Non solo: si propone l’istituzione, presso il MiBAC, di appositi registri nazionali, con funzione ricognitiva, dei professionisti idonei alle funzioni di tutela e fruizione dei beni culturali.
    Da sottolineare il ruolo rilevante rivestito dalle associazioni, che diventerebbero interlocutori del MiBAC nell’individuazione dei requisiti per l’iscrizione ai registri, tra cui è espressamente prevista la certificazione delle associazioni stesse. Presentata il 5 agosto, la proposta è assegnata, dal 27 ottobre, in sede referente, alla VII Commissione Cultura. La proposta di legge n. 1614 è stata al centro della tavola rotonda “Le professioni dei beni culturali: alla ricerca di regolamentazione e diritti”, tenuta a Paestum il 15 ottobre scorso, cui ha preso parte anche l’AIB.

    Nuovo regolamento di organizzazione del MiBAC

    È in corso l’approvazione del d.P.R. di modifica al d.P.R. 26 novembre 2007, n. 233 Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, a norma dell’articolo 1, comma 404, della l. 27 dicembre 2006, n. 296, che ha avuto un iter complesso.
    A prescindere da tutta una serie di perplessità e polemiche che il testo di riforma ha suscitato nel mondo professionale e scientifico, qui ci limitiamo a sottolineare come l’AIB e l’ANAI si siano ufficialmente schierate contro la proposta avanzata dalla CGIL BAC di fondere le attuali direzioni generali per gli archivi e per i beni librari in un’unica direzione generale per la “documentazione archivistica e libraria”, chiedendo congiuntamente, in una nota ufficiale, di ritirare la proposta in quanto l’ipotesi di accorpamento non solo non teneva conto delle differenze tecnico-scientifiche tra le due professioni e le due tipologie di istituti, ma sarebbe risultata, oggi, particolarmente punitiva verso i due comparti del Ministero già relativamente più indeboliti ed emarginati dalle recenti politiche di tagli e ridimensionamenti. Stando all’ultima versione del d.P.R., la proposta non è passata.

    Il confronto tra le associazioni di settore

    In alcune recenti occasioni di incontro, dalla stessa tavola rotonda di Paestum, alla giornata di confronto “Allarme beni culturali” promossa a Roma il 17 novembre dall’Associazione Bianchi Bandinelli, che pure ha visto la partecipazione dell’AIB, è stata tra l’altro avanzata la proposta di dar vita a un tavolo permanente di consultazione e confronto tra i soggetti operanti nel settore. Una prospettiva, questa, che pare ineludibile.
    La battaglia per il riconoscimento professionale può essere vinta soprattutto promuovendo azioni di lobbying comuni, senza lasciarsi frenare dalle diversità che pure esistono. Da solo, quasi certamente, nessuno andrà troppo lontano. E l’AIB, su questo terreno, ha da sempre manifestato la massima disponibilità.


    OLAVeP
    Struttura centrale: Raffaele De Magistris (coordinatore), Nerio Agostini, Dorella Apa, Silvia Arena, Rachele Arena, Vanni Bertini, Silvia Bruni, Francesca Cadeddu, Piera Colarusso, Anna Della Fornace, Maria Iannotti, Luisa Marquardt, Fabio Tassone
    Referenti regionali: Elpidia Marimpietri (Abruzzo), Angela Scandiffio (Basilicata), Marianella Pucci (Campania), Gioia Malavasi (Emilia-Romagna), Cristiana Nardini (Liguria), Ilario Ruocco (Lombardia), Anna Perotti (Piemonte), Veronica Cappello (Sicilia), Zanetta Pistelli (Toscana), Jolanda Cristalli (Trentino-Alto Adige), Paola Attanasio (Umbria), Sabrina Brunodet (Valle d’Aosta), Roberto Ghiotto (Veneto)
    Sotto-gruppo “Enti locali, MiBAC e ministeri, università, biblioteche scolastiche”: Rachele Arena (responsabile), Nerio Agostini, Silvia Arena, Raffaele De Magistris, Maria Iannotti, Luisa Marquardt Sotto-gruppo “Atipici e servizi in outsourcing”: Silvia Bruni (responsabile), Dorella Apa, Vanni Bertini, Francesca Cadeddu, Piera Colarusso
    Sportello informativo: Nerio Agostini, Silvia Bruni, Piera Colarusso, Maria Iannotti
    L’attività di studio e ricerca sui profili professionali è coordinata da Anna Della Fornace

    CoLAP
    Rappresentante AIB: Piera Colarusso (anche nel Consiglio direttivo)
    Referenti regionali: gli stessi di OLAVeP (tranne la Toscana: Massimo Rolle)
    PoiLab: referente Piera Colarusso, con la collaborazione di Luisa Marquardt
    Sono gradite richieste e sollecitazioni: olav@aib.it


    DE MAGISTRIS, Lello. Professione e lavoro. «AIB notizie», 21 (2009), n. 1, p. 4-5

    Copyright AIB 2009-02, ultimo aggiornamento 2009-02-27 a cura di Zaira Maroccia
    URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n21/0104.htm3

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