[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 1
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SPECIALE

55° Congresso nazionale AIB
Servizio bibliotecario nazionale: gli strumenti.
Controllo bibliografico


Il controllo bibliografico

Antonia Ida Fontana

Si pubblica qui l’intervento di apertura di Tommaso Giordano, presidente della sessione introduttiva, a cui sono seguite le relazioni di Claudio Leombroni, Maurizio Fallace, Rossella Caffo, che verranno pubblicati negli atti del Congresso.

Nell’introduzione alla sessione si è sottolineato il ruolo fondamentale della Biblioteca nazionale centrale di Firenze e della BNI nel controllo bibliografico su quanto pubblicato in Italia, con una particolare attenzione agli editori non commerciali.
Il controllo d’autorità e la registrazione bibliografica tempestiva si devono estendere alla sfera del digitale, superando i limiti della “volontarietà” prevista dall’attuale normativa sul deposito legale. In proposito, la BNCF ha già svolto un’intensa sperimentazione di harvesting e da anni collabora all’attività tecnico-scientifica internazionale in materia di selezione e conservazione del digitale.

Patrice Landry ha ricordato come l’IFLA, e in particolare la Division IV of Bibliographic Control, sin dall’introduzione dell’automazione nelle biblioteche nei primi anni ’90, abbia puntato a sviluppare lo scambio di dati bibliografici, tramite la standardizzazione nella costruzione di sistemi per record bibliografici, avviando e aggiornando quegli standard che hanno aiutato la comunità internazionale a creare e condividere i dati bibliografici.
L’intervento ha presentato un’articolata panoramica dei progetti delle quattro divisioni IFLA: una struttura che nel corso del 2009 sarà rinnovata, per un più efficace coordinamento delle risposte alle sfide che abbiamo di fronte.
Si tratterà infatti di sviluppare FRBR, in particolare nel campo del rapporto fra opera e soggetto (FRSAR), di fare il punto sui principi internazionali atti a guidare la catalogazione nel contesto dei nuovi OPAC e dell’interattività del Web 2.0, degli standard di metadati per le risorse digitali, dello sviluppo del multilinguismo e dei thesauri verso l’interoperabilità fra strumenti bibliografici e motori di ricerca, di consolidare le linee guida per le bibliografie nazionali nell’era digitale.
Ma come e quanto la Bibliografia nazionale italiana riesce a svolgere il proprio ruolo nel controllo bibliografico?
Con notevoli disagi e carenze sul piano della copertura e della tempestività, ha esordito Marta Ricci, problemi che si aggravano nel quadro di crescente penuria di risorse pubbliche nel campo culturale, mettendone a rischio la sopravvivenza.
La scarsità di risorse non è un fenomeno che riguarda solo la Bibliografia nazionale italiana, ma essa parte da posizioni di svantaggio cronico rispetto a quella di altri paesi.

Eppure la BNI non è un fantasma, ma una presenza nelle biblioteche, che la interpellano spesso riguardo agli strumenti di lavoro, per consigli su scelte, per informazioni di tipo professionale, per svolgere formazione.
Nell’elaborazione e nella sperimentazione di strumenti di lavoro e di standard si è infatti sempre realizzata la maggiore creatività e vitalità della BNI, come le edizioni italiane della DDC, o ultimo in ordine di tempo, il Nuovo soggettario.
Ma cosa fare per uscire dalla crisi?
Com’è possibile svolgere questo ruolo di “regista” anche sul piano della produzione tempestiva delle registrazioni bibliografiche, a partire dalle due serie maggiormente sofferenti delle Monografie e delle Tesi di dottorato?
Maria Chiara Giunti ha indicato alcune chiavi di volta per un progetto di rilancio, basato sulla costruzione di una rete cooperativa con partner privati e pubblici.
L’Agenzia bibliografica deve essere messa in grado di sperimentare soluzioni innovative, sia nel flusso di lavorazione che nelle forme di pubblicazione e di periodicità dei prodotti bibliografici.
Questo non può essere soltanto compito della Direzione della BNCF, ma richiede un impegno di risorse da parte della Direzione generale per i beni librari, come anche una collaborazione fra ICCU e BNI in materia di controllo d’autorità, nella chiarezza delle proprie rispettive funzioni.
Allargando lo sguardo alle altre bibliografie europee, Lucia Sardo e Agnese Galeffi hanno puntato su quanto realizzato in campo di controllo bibliografico dai paesi più recentemente entrati a far parte dell’Unione Europea, in particolare quelli derivanti dalla disgregazione della Jugoslavia.
La stratificata e multiforme peculiarità linguistica, culturale ed economica di quell’area rende particolarmente interessante osservare come lì nascano (quasi in un big bang) le nuove rispettive bibliografie nazionali.
Tutte in digitale e online, ma soprattutto ben dotate di risorse tali da permetterne il recupero retrospettivo e lo sviluppo, quali efficaci specchi e moltiplicatori della ricostruzione dell’identità culturale dei propri paesi. Infine Gabriella Contardi ci ha riportato in Italia, a esplorare le nuove funzionalità dell’Indice SBN per il controllo bibliografico.
L’evoluzione dell’Indice SBN permette oggi di integrare le basi dati preesistenti (moderno e antico), le funzioni di controllo di autorità con quelle di catalogazione e di ampliare la tipologia di authority file gestiti: non solo autori ma anche marche, luoghi, soggetti e classi.
La catalogazione può essere estesa ad altri materiali. Per consentire una partecipazione ancora più ampia delle biblioteche a SBN, l’Indice si apre agli applicativi commerciali, nel contesto di una nuova possibilità di differenziazione dei livelli di adesione a SBN.
La nuova flessibilità dell’Indice nei confronti dei sistemi locali consente oggi di riconsiderare gli aspetti organizzativi della cooperazione, soprattutto nell’ottica del controllo bibliografico, oltre che a fini di governo di una rete sempre più diffusa.


FONTANA, Antonia Ida. Il controllo bibliografico. «AIB notizie», 21 (2009), n. 1, p. 11-12

Copyright AIB 2009-03, ultimo aggiornamento 2009-03-04 a cura di Zaira Maroccia
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n21/0111.htm3

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