[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 4
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La commissione nazionale biblioteche scolastiche

Roberto Tommasi

La Commissione nazionale biblioteche scolastiche e centri risorse educative (CNBS) [1] esprime una rappresentatività estesa e una diversificata composizione professionale, caratteristiche che ne favoriscono l’operatività, anche se gli incontri “face to face” ne soffrono.

Va detto innanzitutto che la CNBS si occupa soprattutto della divulgazione teorica. Sul piano della ricerca operativa, vi sono oggettive difficoltà ad affiancare alla teoria una dimensione pratico-operativa che serva a misurare sul campo l’efficacia degli studi. La traduzione in pratica delle linee operative presuppone in primo luogo un interscambio di competenze, esperienze e riflessioni con docenti e bibliotecari scolastici. Ma immaginiamo un progetto di monitoraggio: dovrebbe coinvolgere i soggetti che si occupano istituzionalmente di scuola e di biblioteca, per programmare un’azione coordinata di interventi che permetta di rispondere alle esigenze di formazione e di servizio bibliotecario nelle scuole e di progetti di promozione alla lettura. In secondo luogo, il ragionamento dovrebbe essere condotto proprio sulla biblioteca scolastica, intesa come luogo centrale degli istituti scolastici, repertorio culturale e progetto di educazione alla lettura capace di formare i giovani cittadini e di orientarli e prepararli alla ricerca e alla relazione con le biblioteche pubbliche. La ricerca e la progettualità della CNBS, in particolare lo storico appuntamento dello IASL [2] che si sta preparando per il prossimo settembre, e del Gruppo di lavoro sulle biblioteche scolastiche [3], che sta sperimentando un percorso organico sull’editoria per l’infanzia e la promozione alla lettura, meriteranno cronache dedicate e attente.
Tuttavia, la prima difficoltà permane proprio in quel condizionale – dovrebbe – usato nei vari convegni e incontri promossi anche nel contesto delle assemblee dell’AIB. La criticità, determinata dall’assenza di normativa in merito, si acutizza quando cerchiamo degli interlocutori. È raro intercettare il bibliotecario scolastico quale interlocutore, perché istituzionalmente tale figura non è prevista. È anche difficile proporre quel ragionamento, di cui si parlava qualche riga più su, a operatori istituzionali sensibili o attenti. Vale per i dirigenti scolastici ma anche per i funzionari dei vari uffici che, oberati dal lavoro ordinario, difficilmente trovano un certo appeal a impegnarsi in questo confronto.

In occasione del progetto Biblioteche nelle scuole [4] diversi dirigenti degli uffici scolastici regionali e centrali del Ministero dell’istruzione avevano manifestato un notevole interesse per le metodologie di formazione. Quel progetto, dopo avere formato i tutor provinciali, proseguì con la formazione dei “docenti bibliotecari”, ai quali fu rilasciato un attestato. Non un diploma. Sarebbe interessante sapere quanti di loro si occupano oggi di biblioteca. La terza fase del progetto avrebbe dovuto prevedere l’ingresso nel Servizio bibliotecario nazionale, ma non è stata finanziata. In alcune Regioni sono praticati accordi con i sistemi bibliotecari locali, e comunque non è finora possibile avere risposte in merito al patrimonio o alle attività. Qualche indicazione si trova nei repository del portale Biblioscuole e nel portale Gold [5].
Sull’operatività con i sistemi territoriali c’è ancora da notare come essa possa anche essere condizionata dal fatto che le Regioni, delle quali i sistemi territoriali sono emanazione, non includono nei loro obiettivi le biblioteche scolastiche. Andrebbe aperta una riflessione sul rapporto tra reti territoriali e reti di biblioteche scolastiche.
In relazione al monitoraggio delle attività, il progetto Amicolibro [6] ha fatto qualche passo avanti. Pur presentandosi come innovativo per alcuni aspetti, per altri sembra arretrare il focus. La biblioteca scolastica vi sembra considerata in un’ottica di reti allargate, si auspica una relazione con il territorio (per esempio, lo scaffale dei genitori). Il progetto è partito attraverso un monitoraggio delle buone pratiche, e un ruolo positivo è stato dato da pochi mesi agli uffici scolastici, con l’organizzazione di seminari e laboratori.
Ma la sua attuazione nel 2008 è consistita nella distribuzione a pioggia di mille euro e nel 2009 di seicento. Ecco perché spesso si devono usare i verbi al condizionale.

La specificità della biblioteca scolastica è ben espressa dal Manifesto IFLA/Unesco quando afferma che «La biblioteca scolastica fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell’attuale società dell’informazione e conoscenza» e che offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l’apprendimento lungo l’arco della vita, di sviluppare l’immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili». Andrebbero proposti corsi di formazione su questi concetti. È chiaro che “biblioteca scolastica” non si riferisce solo alla struttura ma anche alle risorse professionali. Nella maggior parte dei casi, nelle biblioteche scolastiche italiane sono incaricati docenti collocati fuori ruolo per motivi di salute. Molti di loro avevano riposto speranze nella realizzazione del progetto Biblioscuole, e la conferma in servizio con un nuovo riconoscimento professionale. Decaduta la norma che ne prevedeva la collocazione fuori servizio, rimane l’incognita di una figura ad alta professionalità e dell’ordinamento di quella figura e della stessa biblioteca scolastica.

Il Protocollo di intesa tra Ministero della pubblica istruzione e AIB [7] risale al 2000. Vi si delineavano dei percorsi operativi. A nove anni dalla sua sottoscrizione, anche su questo andrebbe riaperta una riflessione comune.


[1] https://www.aib.it/aib/commiss/cnbse/cnbse.htm3 .
[2] International Federation of School Librarianship, http://www.iaslonline.org.
[3] http://www.educazione.unipd.it/gribs/ .
[4] http://www.biblioscuole.it.
[5] Gold, archivio delle buone pratiche della scuola italiana, http://gold.indire.it/gold2/ .
[6] http://www.pubblica.istruzione.it/eventiprogetti/amico_libro.shtml .
[7] http://www.edscuola.it/archivio/biblioteche/mpi-aib.pdf .


TOMMASI, Roberto. La commissione nazionale biblioteche scolastiche. «AIB notizie», 21 (2009), n. 4, p. 13

Copyright AIB 2009-07, ultimo aggiornamento 2009-07-30 a cura di Zaira Maroccia
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n21/0413.htm3

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