[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 2
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OpenAccesDay@Polito

Maddalena Morando

Si è svolto il 27 novembre 2009 al Politecnico di Torino il convegno dal titolo OpenAccessDay@Polito: capire, confrontarsi, progettare il futuro. Alla giornata hanno preso parte esponenti nazionali e internazionali del mondo dell'Open Access, del fund raising e del tessuto produttivo. La sessione mattutina si è articolata come Corso introduttivo di diritto d'autore per ricercatori (con elementi di Open Access). Ha visto la presenza di tre avvocati esperti in materia di diritto d'autore, che hanno fornito gli elementi di base del tema.

Nicola Bottero ha ripercorso le tappe della formulazione del concetto d'autore e della tutela del copyright illustrando le fonti primarie: la legge 633/1941 e la normativa CE 29/2001.

Marco Ciurcina ha parlato di licenze libere e tutela del software, analizzando le tematiche dell'open source e delle licenze Creative Commons che segnano il passaggio dalla logica di “tutti i diritti riservati” ad quella di “alcuni diritto riservati”.

Massimo Travostino ha effettuato un excursus sull'Open Access mettendo in evidenza le problematiche relative alla gestione del copyright e spiegando come non vi sia contraddizione tra i principi dell'OA e il diritto d'autore. Un valido strumento per chiarire le problematiche del copyright è costituito dal sito SHERPA/ROMEO dove sono riportate le politiche degli editori relative all'accesso aperto. La scarsa conoscenza dei diritti relativi alla possibilità di pubblicare secondo i principi dell'OA costituisce infatti la fonte primaria di resistenza dei ricercatori verso il mondo dell'Open Access. Da questo punto di vista un ruolo centrale ricoprono gli atenei che possono implementare architetture aperte quali gli archivi istituzionali o finanziare forme di editoria OA. In entrambi i casi è cruciale da parte degli atenei l'impegno informativo e di diffusione delle tematiche dell'accesso aperto fra i membri della comunità accademica per creare consapevolezza.

Il tema è stato ripreso nella sessione pomeridiana dal titolo Convegno su Open Access: stato dell’arte, potenzialità e prospettive che ha visto la presenza di Jean Claude Guédon in qualità di Keynote Speaker. Guédon ha insistito sull'importanza del modello OA per superare il monopolio del controllo della qualità della ricerca scientifica creata dal sistema della peer review. La diffusione della Green Road all'Open Access (deposito in self archiving delle pubblicazioni d'ateneo su archivi istituzionali) con la creazione di una rete di archivi istituzionali affini a livello tematico aprirebbe la via ad un nuovo modello di valutazione della ricerca, non imposto dall'alto e basato sulla autorevolezza dei titoli delle riviste come accade nel modello della peer review, ma basato sul riconoscimento qualitativo espresso in modo diretto e dal basso dalla comunità scientifica. Tale modello permette di esprimere un giudizio sull'articolo stesso e il valore è dato dal suo contenuto e non dalla sua pubblicazione su una rivista il cui giudizio di qualità è dato in modo più o meno arbitrario dal mondo editoriale stesso.

La giornata è proseguita con due panel tematici che hanno visto il confronto fra finanziatori della ricerca, mondo accademico e mondo produttivo.

Roberto Delle Donne, responsabile del Gruppo Open Access della CRUI, ha ribadito l'importanza che gli atenei ricoprono nella diffusione del tema dell'OA anche in rispondenza ai principi espressi dalla Dichiarazione di Berlino (2003) e di Messina (2004) sottoscritta da 74 atenei italiani. Per accrescere la consapevolezza nel mondo accademico italiano sono state redatte quattro linee guide dedicate: alla valutazione della ricerca nel mondo dell'accesso aperto, alla creazione di archivi istituzionali, all'editoria Open Access, agli archivi aperti per le tesi di dottorato.

Theodore Papazoglou ha illustrato l'Open Access Pilot in FP7, il programma di incentivo della Comunità Europea alla pubblicazione su archivi aperti. Il progetto vincola il finanziamento delle ricerche alla pubblicazione dei risultati su archivi istituzionali o tematici. L'obiettivo è la diffusione della logica dell'Open Access, nella consapevolezza che la condivisione dei prodotti della ricerca sia uno degli strumenti per lo sviluppo della ricerca stessa.

Gli esponenti del mondo del fund raising e produttivo hanno risposto alla sfida dell'accesso aperto portando le loro testimonianze fattive che si manifestano da un lato nella accettazione della logica dell'Open Access della condivisione dei risultati della ricerca e dall'altro nella consapevolezza che la diffusione della conoscenza crea sviluppo.

Il Politecnico di Torino è consapevole del ruolo che un ateneo con forte vocazione alla ricerca e strettamente connesso al mondo produttivo può ricoprire nell'ambito della diffusione della conoscenza. Marco Ajmone Marsan (Vice-Rettore per la Ricerca) ricorda quanto sia importante in termini di visibilità, di impatto sulla ricerca e di valutazione dell'ateneo valorizzare i risultati della ricerca mettendoli a disposizione in rete. L'ateneo piemontese si sta concretamente muovendo in questa direzione con un progetto che vede convergere in modo sinergico l'anagrafe della ricerca, la valutazione scientifica e l'implementazione di un archivio istituzionale.

Juan Carlos De Martin (Presidente del Sistema Bibliotecario) chiude il convegno affermando che questa esperienza è un primo momento pubblico per il Politecnico di Torino per confrontarsi sulle tematiche dell'accesso aperto a cui seguiranno altri momenti di incontro futuro e azioni concrete.


MORANDO, Maddalena. OpenAccesDay@Polito, 22 (2010), n. 2, p. 25

Copyright AIB 2010-04, ultimo aggiornamento 2010-04-01 a cura di Ilaria Fava
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