[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 3
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Libri tra le macerie

Walter Capezzali

Le squadre speciali dei Vigili del Fuoco che hanno – amorevolmente e beneficamente - invaso la martoriata Città dell'Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009, a noi che li guidavamo tra le macerie per raggiungere attraverso percorsi incredibili le nostre case pericolanti, hanno cominciato a ripetere increduli: "mai visti, in casi analoghi, tanti libri come all'Aquila!".

Probabilmente, ciò era dovuto al fatto che si trovavano a "gestire", in questo caso, un terremoto che – per la prima volta nella nostra epoca – aveva avuto il proprio epicentro nel centro storico di una città monumentale. In ogni caso, quella stupita considerazione, più volte ripetuta dai "pompieri" giunti da ogni parte d'Italia, mi permette di aprire questa mia breve e personalissima testimonianza di vita vissuta.

Dopo la "fuga" per mettere in luogo sicuro una famiglia con componenti spalmati tra i quattro e i novantatre anni, sono per me subentrate le emergenze riguardanti realtà culturali di cui ho diretta responsabilità: tra queste, la principale ovviamente era la Deputazione abruzzese di Storia Patria, di cui sono presidente (ahimè da troppo tempo) e contestualmente direttore della biblioteca. Sia la sede centrale di Deputazione e Biblioteca, nel monumentale complesso dell'Abbazia di Colle-maggio, che una sede distaccata in edificio moderno, erano divenute inagibili, e una squadra di generosi volontari (soci, amici e giovani studiosi e collaboratori della Deputazione) erano pronti per mettere in salvo il prezioso patrimonio culturale.

A soccorrermi via telefono tra i primi, mi raggiungeva l'amico e collega Luciano Scala, già Direttore per le biblioteche e attualmente degli archivi. L'amicizia fa sempre da collante in queste circostanze, e dopo aver rassicurato l'Amico sulla salute mia e dei miei cari, alla sua ulteriore domanda: "che ti serve?", potevo rispondere di getto: "mettere al sicuro libri e documenti della Deputazione".

Non la faccio lunga: basti ricordare che praticamente dopo circa tre mesi dal sisma, la Deputazione aveva la possibilità di riaprire i propri servizi culturali (ricerca storica, informazione bibliografica e documentaria nazionale ed internazionale, servizi bibliotecari al pubblico ecc.) in ampi spazi della sede (provvisoria ma di assoluta idoneità) dell'Archivio di Stato dell'Aquila, con il quale del resto la Deputazione manteneva da sempre preziosi rapporti di collaborazione. Quella della istituzione storica, insieme con la biblioteca dell'Archivio, sono state le prime biblioteche aquilane che hanno potuto fornire a studenti e studiosi i loro servizi, resi ancor più preziosi dall'impossibilità di disporre del grande e prestigioso patrimonio della Biblioteca provinciale "Tommasiana", di cui come qualcuno sa sono stato funzionario e quindi direttore per lungo lasso di tempo (patrimonio purtroppo ancora nelle casse al momento in cui scrivo questa frettolosa nota).

Fin qui un sommario resoconto dell'aspetto per così dire "pubblico" della mia attività.

Riflettendoci a distanza di tempo, ho scoperto che il dover pensare ai problemi delle istitu-zioni culturali mi distraeva per l'intera giornata dal pensare ai miei problemi personali: fenomeno che, apparentemente, mi permetteva di non precipitare nello sconforto.

Ma la natura umana non può facilmente controllare la propria psiche. Ne ricevevo quasi su-bito la prova provata, trovandomi nottetempo, nel sonno, tormentato da veri e propri incubi, quasi tutti collegati con la mia personale biblioteca, con oltre diecimila libri (la metà circa di abruzzesistica) raccolti nell'abitazione di via Roma 46, al secondo piano di un palazzo di fine XVI secolo. Ero riuscito, nella prima "visita" a casa mia sotto la scorta dei vigili del fuoco, ad avere certezza di uno scongiurato disastro: infatti il grande acquario di pesci tropicali cui dedicavo, nel salone principale dell'abitazione, le mie amorevoli cure, era rimasto al suo posto: per cui i molti libri precipitati sul pavimento dalla scaffalatura a tutta parete (in doppia fila!) collocata in quella sala, non si erano trasformati in irrecuperabile poltiglia.

Ciò evidentemente non poteva bastare, ed ecco, puntuali quasi ogni notte, gli incubi, che interrompevano definitivamente il mio riposo: una volta mi trovavo nella casa terremotata del tutto svuotata, evidentemente per opera dei ladri, dei miei libri; un'altra volta gli stessi erano comunque una montagna malridotta di frammenti, bagnati, bruciacchiati e quant'altro; un'altra volta non riuscivo ad entrare nell'edificio per mille motivi diversi… e così via.

Gli incubi sono finiti soltanto quando, mentre squadre speciali mettevano in sicurezza il palazzo, ho potuto provvedere con una squadra di collaboratori a mettere al sicuro tutti i miei libri. A seguire, il miracolo si completava grazie ad amiche ed amici che collaboravano con me (in realtà, mi stimolavano positivamente e generosamente) per ricollocare rapidamente sulle accoglienti scaffalature della biblioteca "Antinoriana" della Deputazione i cinquemila volumi della Sezione abruzzese.

Mentre scrivo, almeno altri cinquemila volumi aspettano di essere tolti dagli scatoloni, e forse altri tremila recuperati dalla casa di mia suocera. Ma sono lieto e grato alla provvidenza che, mentre mi impegnava oltre ogni dire nelle problematiche del dopo terremoto, mi permetteva di contribuire, con la raccolta libraria di una vita intera, alle necessità degli utenti, che ancora oggi, se non trovano quanto loro occorre per ricerche e riscontri nelle biblioteche dell'Archivio e della Deputazione, qualche volta lo trovano tra i miei amati libri, per i quali, fortunatamente, avevo già sul computer una sorta di catalogo.

Ho sempre sostenuto che il libro è una malattia, ma una bella malattia. Oggi sono ancor più convinto che più che altro è un antidoto salvifico, il principale "vaccino" per mettere al sicuro il nostro organo più prezioso: il nostro cervello.

Walter Capezzali
Presidente della Deputazione di Storia Patria degli Abruzzi

d.a.s.p.@inwind.it


CAPEZZALI, Walter. Libri tra le macerie. «AIB notizie», 22 (2010), n. 3, p. 5-7

Copyright AIB 2010-07, ultimo aggiornamento 2010-07-16 a cura di Ilaria Fava
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n22/0303.htm3

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