[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 3
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Novantanove meraviglie e Biblioteche

Daniela Giustini

"Anche le città credono di essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda."

Lo dice Marco Polo a Kublai Kan ne "Le città invisibili" di Italo Calvino.

Vero. Nel nostro caso, tragicamente vero.

Novantanove per tradizione le meraviglie architettoniche della mia città: L'Aquila. Ben oltre la tradizione quelle effettive, e non solo architettoniche. Fino al 6 aprile 2009. Da allora un silenzio irreale, insopportabile la distingue. Risposte ancora non può darne. Le Biblioteche, come ogni altro edificio, rimangono gravemente danneggiate. Non sono utilizzabili. Unica eccezione ai gravi danni subiti dell'ingente patrimonio edilizio dell'Università aquilana è l'edificio della Facoltà di Scienze a Coppito, nel cui atrio, subito dopo il sisma, per ogni ufficio vengono allestite postazioni minime, di vera fortuna, che diventano in breve punto di accoglienza, centrale operativa e snodo d'ogni attività..

La postazione del Sistema Bibliotecario di Ateneo, con le sue tre Biblioteche raggruppate in Poli territoriali - Centro, Coppito e Roio - viene concentrata, nell'atrio, davanti ai locali danneggiati della Biblioteca del Polo Coppito nella sede della Facoltà di Scienze mm.ff.nn.

Niente è più al suo posto, in ogni senso. Sedie, banchi, lampade, visi, voci e sguardi, tutto è esploso, tutto è altrove. Inizialmente per tutti, anche per le Biblioteche, le necessità informative sono minime ma essenziali. Dove trovo chi? Dove trovo cosa? Presto tornano ad essere specifiche, rivolte agli esami da fare, alla tesi da completare, alla ricerca da portare a compimento. Il prestito interbibliotecario e il document delivery diventano naturalmente i cardini del servizio, ma la necessità è tale che presto, e solo per la disponibilità di alcuni bibliotecari che si prestano, per quanto possibile, a recuperarli oltre che in quelle di Coppito anche nelle danneggiatissime sedi di Roio e del Centro, all'interno di locali inagibili, si aggiungono anche libri da cercare in quel che resta delle nostre biblioteche tra "sciame sismico", crepe, scaffali rovesciati, calcinacci e polvere pesante.

Ma la buona volontà ha limiti oggettivi, fisici. Ci sono biblioteche, e locali, e testi inaccessibili. Nei giorni precedenti il 6 aprile, si stava lavorando al progetto di un proxy server che avrebbe consentito la consultazione della nostra biblioteca digitale anche dall'esterno della rete di Ateneo.

Già presente in condizioni di normalità, l'esigenza si è fatta indispensabile. Interrotto a causa del terremoto, il progetto viene realizzato dal CASPUR, che ci offre la sua collaborazione, e allestisce rapidamente e gratuitamente per noi un proxy server. e una piattaforma e-learning per agevolare la didattica.. Due grandi vantaggi, che avrebbero contribuito a superare almeno in parte, grazie all'impalpabilità dei bit, i limiti legati alla fisicità degli atomi di cui sono fatti gli edifici, i testi in essi contenuti, e i chilometri di strada che siamo stati costretti per mesi a percorrere per raggiungere il posto di lavoro nella nostra nuova condizione di sfollati, pendolari nella nostra stessa città.

Così anche dalle nostre nuove residenze "obbligate", oltre che dall'atrio di Coppito, abbiamo potuto offrire a distanza l'assistenza per l'utilizzo del proxy e della nostra biblioteca digitale.

La parola "biblioteca" ha valenza metonimica. Indica non solo il contenitore, l'edificio, bensì anche il contenuto, dunque i libri, le riviste e i documenti. Sono questi che offrono risposte alle domande degli utenti, e possono farlo ormai anche in assenza di edifici. Nell'emergenza, ancor più che nella quotidianità, la biblioteca digitale è stata per noi di grandissimo aiuto, affiancando e dilatando moltissimo, grazie al proxy anche a distanza, l'offerta di documentazione disponibile già allargata dal prestito interbibliotecario e dal document delivery. Tutti hanno potuto consultare le nostre risorse elettroniche da ovunque, senza necessità di spostarsi.

"Le biblioteche sono conversazioni" recita il Manifesto delle Biblioteche Digitali, che in questo senso comprende certamente anche le nostre biblioteche ibride, fatte di bit, di carta e muratura.

Diverse le tipologie, identica la finalità di creare e comunicare conoscenza, e la conversazione, appunto, è un atto comunicativo alla base dei processi cognitivi. Sebbene in grave difficoltà, private dell'accessibilità a molte delle risorse documentarie cartacee, le Biblioteche si sono impegnate a favorire le risposte alle domande di conoscenza della comunità universitaria integrando, per quanto possibile, ogni tipologia di documentazione disponibile. Con l'avvicinarsi dell'autunno, per consentire i lavori di ristrutturazione indispensabili anche nel Polo di Coppito, le Biblioteche sono state trasferite in una tenda nel piazzale antistante la Facoltà di Scienze. L'importanza di avere edifici dedicati è tornata in primo piano. Tra settembre e ottobre, a lavori ultimati, la Biblioteca del Polo Coppito con le sue due sedi di Scienze e Medicina, ha ritrovato la condizione originaria, almeno dal punto di vista logistico. Le altre due Biblioteche, dei Poli Roio e Centro, sono state dislocate con sistemazioni provvisorie in più punti del territorio: a Pile e nei pressi di Coppito il Polo Roio, a Bazzano e all'ingresso della città dell'Aquila il Polo Centro, tutte sedi lontane e assai diverse da quelle originarie gravemente danneggiate. Ancora oggi non dispongono per intero delle loro collezioni cartacee. Potrei dire biblioteche. E questa volta non dico in senso metonimico. Dico in quello complessivo.

daniela.giustini@cc.univaq.it


GIUSTINI, Daniela. Novantanove meraviglie e Biblioteche. «AIB notizie», 22 (2010), n. 3, p. 9-10

Copyright AIB 2010-07, ultimo aggiornamento 2010-07-16 a cura di Ilaria Fava
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n22/0306.htm3

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