[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 3
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La Biblioteca della Fondazione Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale": una biblioteca specializzata per il restauro

Antonella Mastropietro

Il Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" è stato istituito come fondazione nel 2005, da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Università di Torino, Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Politecnico di Torino, Provincia e Comune di Torino e Comune di Venaria Reale. è situato nel complesso della Reggia di Venaria Reale, negli oltre 8.000 mq delle ex Scuderie e Maneggio, costruiti intorno alla metà del XVIII secolo dall'architetto Benedetto Alfieri. L'area è stata restaurata ed allestita dagli architetti Pietro Derossi e Giorgio Fea, che hanno ottimizzato gli spazi delle strutture storiche con moderni inserimenti, senza intaccare le architetture settecentesche originali.

La Fondazione ha come scopo l'alta formazione e la ricerca nel campo della conservazione e restauro dei beni culturali. Per assolvere alla sua missione il Centro è strutturato in diverse unità operative: Laboratori per la conservazione e il restauro - Laboratori di imaging - Laboratori scientifici - Scuola di Alta Formazione e Studio - Centro di documentazione, Archivio e Biblioteca. Nel 2006, grazie alla convenzione con l'Università degli Studi di Torino, il Centro è la sede istituzionale del Corso di Laurea Interfacoltà in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, aperto ogni anno a 20 allievi selezionati con prova di ammissione.

Il Centro di Documentazione collabora alle ricerche storico-artistiche, cura la raccolta e l'archiviazione della documentazione prodotta nel corso dei restauri e le pubblicazioni relative agli interventi, ai convegni e alle ricerche scientifiche. La Biblioteca della Fondazione Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" è nata insieme al Centro come supporto alle attività di conservazione, ricerca e formazione. Si occupa della raccolta, organizzazione e messa a disposizione dei materiali documentari, bibliografici e iconografici nei campi di interesse del Centro, in particolare il restauro, la storia dell'arte e delle tecniche artistiche (antiche, moderne e contemporanee), l'archeologia, la critica e la museologia, con l'approfondimento delle tematiche locali. L'aggiornamento del patrimonio prevede l'incremento per acquisto, dono o scambio attraverso l'attivazione di una rete di collegamento con altri simili istituti e musei italiani e stranieri. La Biblioteca possiede circa 5000 volumi e 50 riviste in abbonamento scelte tra i più importanti periodici specialistici italiani e stranieri.

Tutti i volumi posseduti sono catalogati in SBN e sono accessibili in Librinlinea. è inoltre disponibile, in parallelo, un catalogo informatizzato localmente su Access. La Biblioteca effettua servizio di consultazione aperto a tutti gli specialisti, mentre è consentito solo il prestito interno per periodi non superiori a una settimana. è possibile effettuare in sede riproduzioni fotostatiche, fotografie o scansioni del materiale posseduto dalla biblioteca nel rispetto delle leggi vigenti sul diritto d'autore e ad esclusione di tesi di laurea e di dottorato, di testi rari o in precario stato di conservazione. è attivo il servizio di Document Delivery e di Prestito Interbibliotecario. I locali della Biblioteca sono disposti su due piani e sono dotati di tre ampie sale di consultazione, tutte attrezzate con postazioni Internet e collegamento wireless. I volumi sono collocati a scaffale aperto sulla base delle diverse aree di interesse. La sala periodici raccoglie, oltre ai periodici in abbonamento, varie riviste con consistenze più o meno complete.

Nel 2009 la Biblioteca ha acquisito il Fondo archivistico Giuseppe e Bartolomeo Gallo, depositato in comodato d'uso dalla Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo, un importante fondo che raccoglie i progetti e l'archivio degli architetti Giuseppe e Bartolomeo Gallo, attivi a partire da metà '800 in Piemonte. Attraverso la documentazione raccolta si scoprono figure e orientamenti della Torino di quegli anni, che, con Alfredo D'Andrade e Cesare Bertea, guardano a un nuovo modo di restaurare e di recuperare l'antico. Bartolomeo Gallo aveva creato un laboratorio che unificava l'idea di studio e di cantiere, lavorava al centro di un equipe di artisti dei mestieri, marmisti e intagliatori, bronzisti e vetrai. Le sue carte raccontano di maestranze spesso poco conosciute che, grazie al prezioso lavoro di riordino archivistico, ora ritornano alla luce. Le centinaia di progetti eseguiti costituiscono un dossier unico tra gli archivi del XIX secolo, innanzi tutto per il carattere professionale dei Gallo, orientato quasi esclusivamente all'architettura religiosa, e per la sua caratterizzazione di archivio familiare, dove i disegni realizzati a inizio Novecento da Giuseppe sono ancora utilizzati come modelli dal figlio Bartolomeo nel XX secolo. La documentazione grafica è di insolita ricchezza e comprende 4700 tavole che documentano più di 230 cantieri. I disegni, insieme alle oltre 1500 pagine di carteggio con committenti, impresari, artigiani e artisti, e alla documentazione di diversa natura, anche fotografica, che accompagna i progetti, costituiscono un'utilissima fonte per studiare le vicende architettoniche e di restauro tra Otto e Novecento. La schedatura, commissionata e finanziata dalla Fondazione per l'Arte, è stata effettuata con il software Guarini Archivi concesso dalla Regione Piemonte ed è consultabile, presso la Biblioteca del Centro Conservazione e Restauro, attraverso la banca dati informatizzata. Tutta la parte grafica, le tavole e il materiale iconografico sono stati oggetto di scansione in alta qualità.

antonella.mastropietro@centrorestaurovenaria.it


MASTROPIETRO, Antonella. La Biblioteca della Fondazione Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale": una biblioteca specializzata per il restauro. «AIB notizie», 22 (2010), n. 3, p. 24

Copyright AIB 2010-07, ultimo aggiornamento 2010-07-16 a cura di Ilaria Fava
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n22/0319.htm3

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