[AIB] AIB notizie 22 (2010), n. 6
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La biblioteca comunale di Castelfranco Emilia

Orietta Ghelfi

Prima di illustrare la biblioteca mi sembra opportuno, quale premessa indispensabile, presentare il paese in cui è collocata in quanto le scelte effettuate e lo sviluppo del servizio sono state fortemente condizionate dal contesto territoriale.

Castelfranco Emilia è una cittadina di oltre trentamila abitanti, posta sulla via Emilia tra le città capoluogo di Modena e Bologna, città vicine e facilmente raggiungibili con il trasporto pubblico. I dati statistici evidenziano il notevole aumento demografico (+46,79% dal 1991 al 2009) ed una distribuzione della popolazione sui generis: su un'estesa superficie territoriale (102 Kmq) quasi la metà dei residenti non abitano nel capoluogo, ma in otto frazioni. Tutti i servizi socio-culturali sono invece concentrati nel capoluogo, mentre le scuole (asili nido, scuole dell'infanzia e scuole primarie) hanno una diffusione più capillare nel territorio. Partendo da questi elementi, la biblioteca, attraverso l'attivazione di diverse strategie promozionali e collaborando con altri servizi e istituzioni ha cercato di perseguire alcuni obiettivi:

Accanto alle consuete iniziative di promozione del libro (quali conferenze a tema e presentazione di libri), sono stati realizzati progetti speciali rivolti a stranieri, anziani, carcerati (nel paese ha sede una casa di reclusione a custodia attenuata), sono stati aperti due punti di lettura decentrati gestiti dal volontariato, sono stati organizzati eventi ed iniziative "fuori dalle mura" (dalle sagre del paese alla festa della casa di riposo), è stato attivato il prestito a domicilio per utenti con difficoltà di spostamento. Ma le attività più incisive sul territorio, anche per il numero dei soggetti coinvolti, sono state sicuramente la promozione della lettura rivolta alle scuole e l'adesione al progetto Nati per leggere. Nonostante la continua crescita della popolazione, si è riusciti a mantenere la partecipazione ai progetti di lettura di tutte le classi della scuola primaria (nell'ultimo anno scolastico 70 classi su 70), organizzando anche il trasporto da e per le frazioni, e di un terzo delle classi della scuola secondaria di primo grado nonché alcune classi dell'istituto superiore. Parallelamente è stata curata la formazione degli educatori sulla letteratura ed editoria per ragazzi, con l'obiettivo di fornire strumenti critici per la valutazione e la scelta delle proposte di lettura e di sedimentare la cultura del libro all'interno della scuola.

Nati per leggere, attivo dal 2004, con l'adesione di tutti i pediatri di libera scelta e di comunità (in totale 6 ), ha trovato un forte riscontro nel territorio, sia attraverso l'attività continuativa svolta dai lettori volontari che ogni settimana si recano in tre ambulatori pediatrici ad intrattenere i bambini e a sensibilizzare le famiglie sulla pratica della lettura ad alta voce, sia per il sostegno di alcune ditte locali che hanno finanziato tutto il materiale promozionale ed il dono dello zainetto contenente un libro. La promozione di servizi ed attività sul territorio ha portato nel tempo ad un significativo aumento di prestiti e lettori, tanto che ad un certo punto la vecchia sede della biblioteca ha mostrato tutta la sua inadeguatezza negli spazi e nell'accoglienza.

L'ultima fondamentale azione promozionale è stata l'apertura della nuova sede della biblioteca ad aprile 2009, attraverso il recupero di un edificio di archeologia industriale, l'ex distilleria "Bini", intervento urbanistico importante che ha anche consentito di rivitalizzare una parte "degradata" del centro storico. La nuova sede, che offre un patrimonio collocato in modo più amichevole, numerose postazioni multimediali, una postazione di auto prestito, un'ampia e confortevole emeroteca ed una sala studio separata, si presenta come un luogo aperto, una "piazza coperta", che favorisce l'incontro e la socializzazione, ma è soprattutto un edificio significativo per la storia moderna del paese e come tale è divenuto luogo di attrazione di per sé, punto di riferimento per la comunità, un vero e proprio "luogo pubblico". L'attenzione al territorio permane: attorno alla nuova sede è cresciuta una rete di 28 volontari ed un'associazione che ha come fine la promozione della lettura: sono attivi in biblioteca, accanto ai bibliotecari, o in occasione di aperture straordinarie; gestiscono i punti di lettura decentrati; organizzano le letture negli ambulatori pediatrici ed iniziative "fuori dalle mura", come bancarelle di libri usati per sostenere Nati per leggere. Il volontariato quindi si propone come ulteriore e preziosa risorsa per creare una "catena della lettura" nel territorio.

ghelfi.orietta@comune.castelfranco-emilia.mo.it


GHELFI, Orietta. La biblioteca comunale di Castelfranco Emilia. «AIB notizie», 22 (2010), n. 6, p. 16-17

Copyright AIB 2010-10, ultimo aggiornamento 2011-01-16 a cura di Ilaria Fava
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