[AIB] AIB notizie 23 (2011), n. 3
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EVA workshop 2011

Giulia Coletti

Si è svolto a Firenze, presso il Grand Hotel Minerva che si affaccia sulla splendida piazza di Santa Maria Novella il workshop "Ten Years of Networking for digital cultural Heritage", organizzato dal Ministero per i Beni Culturali (MiBAC) e l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane (ICCU). Il convegno, inserito tra gli eventi di EVA, ciclo di incontri dal 4 al 6 maggio 2011 sui temi dell'Electronic Imaging & the visual Arts, si è sviluppato intorno ai resoconti di dieci anni di lavori per la creazione e condivisione internazionale del patrimonio culturale digitale.

Il convegno, presieduto e introdotto da Rossella Caffo, direttrice dell'ICCU e attualmente coordinatrice del progetto Micheal, ha mostrato i risultati raggiunti a livello internazionale dal progetto europeo Minerva (Ministerial Network for Valorising Activities in Digitisation) e descritto lo stato dei progetti digitali attualmente operativi nel settore delle istituzioni culturali quali biblioteche e musei. Gli interventi sono stati curati ed esposti da esperte che si occupano della coordinazione tecnica dei progetti in atto, o recentemente terminati quali Linked Heritage, Indicate, DCnet e ATHENA.

Rossella Caffo ha salutato i partecipanti raccontando l'esperienza di Minerva di cu i è stata coordinatrice, progetto finanziato dalla Commissione europea nel programma "IST"(Tecnologie per la società dell'informazione), evidenziando il risultato a suo avviso più importante che tale progetto ha originato, ovvero la creazione di una network community di esperti dalla cui collaborazione decennale sono nati vantaggi concreti quali una piattaforma di linee guida per una visione comune a livello internazionale sulla tema della digitalizzazione del patrimonio culturale europeo, standard, istituzioni culturali. Da Minerva, lanciato nel 2002 e terminato agli inizi del 2011, 27 paesi partecipanti tra cui Russia e Israele, ha avuto origine Micheal, progetto nel campo dei repertori di contenuti digitali, definito da Caffo "architettura distribuita in ogni paese membro", proiettato verso la realizzazione di un portale web multilingue per ognuno di essi. Micheal lavora sulle collezioni in formato digitale per una visione complessiva delle risorse digitali in Europa. Minerva ha posto le condizioni, Micheal agisce sulla pratica.

In seguito a Minerva è nata Europeana, la biblioteca digitale europea che raccoglie metadati provenienti dai database degli istituti culturali dei paesi che ne fanno parte. Inizialmente a sperimentare la pubblicazione in ambito digitale è stato il settore bibliotecario, in seguito anche quello museale, attraverso il progetto ATHENA, conclusosi in aprile 2011 la cui prosecuzione è stata ereditata dal nuovo progetto Linked-Heritage, grazie al quale si prevede l'invio dai musei ad Europeana di milioni di metadati.

Maria Teresa Natale, coordinatrice tecnica di ATHENA, ha descritto i risultati del progetto appena terminato, contando 130 tra musei e altre istituzioni culturali aderenti e 23 paesi membri più Russia, Israele e Ucraina, quest'ultima aggiuntasi ad attività avviate. ATHENA è definita come una "rete di buone pratiche", finalizzata a incoraggiare i musei, partiti più tardi nella digitalizzazione e l'acquisizione di standard rispetto al mondo delle biblioteche, a condividere i contenuti digitali in Europeana. ATHENA si è occupata di gestire anche la pianificazione degli interventi digitali dei paesi membri ed elaborarli grazie allo strumento chiamato "Ingestion plan", che ha permesso di organizzare la scelta dei dati da pubblicare su Europeana per ogni paese inserito nel progetto. La cooperazione internazionale in questo senso ha prodotto dei vantaggi a livello di know-how nelle tecniche digitali e incrementato il numero dei dati inviati a Europeana: in dicembre 2010, la biblioteca digitale europea si è arricchita di 1.572.000 contenuti in più provenienti da istituzioni museali italiane, determinando un passo in avanti gigantesco compiuto dall'Italia nell'ambito digitale. Nonostante i progressi, il progetto di ATHENA ha vissuto alcune difficoltà, in particolare nei primi due anni relativamente allo stato di digitalizzazione delle collezioni inviate (a volte non complete o di basso livello in merito alla qualità delle immagini, connotate da errori tecnici come la duplicazione dei dati) e al delicato argomento dei diritti d'appartenenza del materiale documentario digitalizzato. Ora che i numeri sono stati acquisiti, lo scopo principale è quello di lavorare maggiormente sulla qualità dei dati.

Antonella Fresa, tecnical coordinator di Linked-Heritage è intervenuta sulla tematica relativa ai rapporti tra il mondo dei beni culturali e quello delle infrastrutture, della ricerca. Infatti, il primo sta diventando sempre più simile all'universo dell'E-Science. L'obiettivo descritto è quello di realizzare un piano di azione comune a tutti i paesi che aderiscono ai vari progetti, per un dialogo proficuo tra beni culturali e infrastrutture, che si occupi di interoperabilità dei repositories, della sostenibilità finanziaria delle attività progettuali per tutto l'arco della loro esistenza. L'Italia ad esempio coordina DC-net, rete di ministeri europei nata per studiare i programmi di ricerca sui beni culturali. Antonella Fresa ha introdotto anche il nuovo progetto Linked-Heritage lanciato in aprile 2011 in prosecuzione di ATHENA, il quale prevede la realizzazione della collaborazione tra settore pubblico e privato (quest'ultimo rappresentato in parte dagli editori), l'approfondimento e la diffusione del multilinguismo nell'ambito della condivisione digitale, il contributo ad Europeana di nuovi contenuti. Il lancio di Linked-Heritage è avvenuto a Budapest il 22 giugno 2011.

Tra i vari progetti esposti hanno avuto spazio anche Judaica Europeana e Europeana 14-18, descritti da Marzia Piccininno dell'ICCU. Il primo, finanziato dal programma eContentplus della Commissione Europea, e coordinato dall'ICCU per la parte italiana, ha l'obiettivo di rendere accessibili risorse documentarie ebraiche digitalizzate e inserite in Europeana, al fine di ricostruire le memorie familiari degli ebrei, un'etnia indissolubilmente radicata nella dimensione urbana europea, i cui documenti hanno subìto una drammatica dispersione negli anni della Shoah. Il progetto, iniziato nel 2010, prevede la digitalizzazione, la catalogazione di migliaia di documenti, messi a disposizione da istituzioni culturali tra cui in particolare l'Archivio di Stato di Venezia (che contribuisce con oltre 40 mila documenti moderni) e la Biblioteca Palatina di Parma. I file digitalizzati sono visibili non solo in Europeana ma anche nei siti delle istituzioni coinvolte che hanno fornito il materiale documentario. Europeana 14-18 nasce invece per raccontare la Grande Guerra attraverso le risorse documentarie, servendosi anch'essa delle funzionalità di Europeana. Lo scopo è quello di digitalizzare oltre 500 mila documenti tra cui libri, giornali, diari di trincea, medaglie, ecc. I fornitori maggiori sono le due Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze.

Sabrina Tomassini ha introdotto il progetto Indicate (International Network for a Digital Cultural Heritage e-Infrastructure), coordinato dall'ICCU e supportato da GARR (la rete telematica nazionale a banda ultralarga dedicata al mondo dell'università e della ricerca). Tale progetto è stato lanciato nel 2010 e si concluderà entro il 2011; l'Italia ne è coordinatrice tramite il Ministero dei Beni e le Attività Culturali. L'obiettivo è il coordinamento a livello internazionale (con particolare riferimento ai paesi dell'area mediterranea) al fine di creare politiche e pratiche di buon uso per l'utilizzo delle e-Infrastructures originando, diffondendo e salvaguardando in questo modo il patrimonio culturale in formato digitale. Indicate guarda alla creazione di un ponte tra il mondo della ricerca e quello dei beni culturali, costruendo e mantenendo attiva una community in cui i membri (ricercatori ed esperti) collaborino e si scambino dati attraverso una rete reale, tecnica ma soprattutto umana, che garantisca la comunicazione attiva tra tutti i suoi componenti.

giulia.coletti@gmail.com


COLETTI, Giulia. EVA workshop 2011 «AIB notizie», 23 (2011), n. 3, p. 15-16

Copyright AIB 2011-07 ultimo aggiornamento 2011-07-26 a cura di Ilaria Fava
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n23/0308.htm3

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