[AIB] Associazione italiana biblioteche. Congresso 1998 

Associazione italiana biblioteche. Congresso 1998 - XLIV Congresso nazionale AIB

Sessione: L'AIB e le iniziative europee

L'azione di EBLIDA e la nuova Direttiva sul copyright dell'UE

Rossella Caffo , Rappresentante AIB nel Comitato Esecutivo di EBLIDA


EBLIDA è un'associazione a cui aderiscono associazioni di biblioteche e istituti bibliotecari in Europa. L'organizzazione è stata fondata nel 1992, si pone come vitale legame tra le istituzioni bibliotecarie e le associazioni professionali in Europa, e svolge il ruolo di rappresentante degli interessi delle biblioteche europee presso gli organismi comunitari. L'AIB è stato uno dei soci fondatori.

Al momento attuale EBLIDA rappresenta più di 95.000 biblioteche in Europa.

Eblida ha come struttura organizzativa uno staff, che risiede a L'Aia, e che è costituito da un direttore e da un segretario. L'organo politico è l'Executive Committee, composto da dieci membri, eletti dal Council, l'Assemblea generale dei soci. Attualmente Rossella Caffo è uno dei componenti dell'Executive Committe in rappresentanza dell'AIB.

Nell'ultimo anno l'attività di EBLIDA ha registrato un forte incremento dovuto soprattutto alla necessità di seguire la nuova Direttiva europea sul copyright. La direttiva nasce dall'esigenza di armonizzare le leggi di protezione della proprietà intellettuale nei paesi europei nell'era digitale. Il problema sta nel trovare un equilibrio tra gli interessi economici e morali di autori, editori ed altri detentori di diritti, e l'esigenza di assicurare l'accesso all'informazione e alla conoscenza da parte di tutti i cittadini. In particolare la direttiva proposta vuole armonizzare le regole sul diritto di riproduzione, sul diritto di comunicazione al pubblico, sul diritto di distribuzione, sulla protezione legale dei sistemi antiriproduzione.

Tra quelli protetti dal copyright due sono i diritti che fondamentalmente interessano le biblioteche: il diritto di riproduzione e il diritto di comunicazione al pubblico. Il diritto di riproduzione ha sempre giocato un ruolo chiave nella protezione del copyright, e acquisterà una sempre maggiore importanza nella nuova società dell'informazione. Una volta che il materiale protetto viene convertito in forma elettronica o trasferito digitalmente, sarà molto più facile che nel passato copiarlo o riprodurlo. In vista dello sviluppo di nuove forme di riproduzione, come la scannerizzazione per i documenti a stampa, o la possibilità di scaricare e conservare nella memoria del computer o con altri sistemi elettronici il materiale digitalizzato (sia esso testo, musica o video), la proposta di direttiva vuole stabilire una chiara definizione di che cosa esattamente deve essere protetto, allo stesso livello, nei vari paesi europei.

In particolare la proposta vuole garantire agli autori, agli editori, ai produttori di fonogrammi e film un esclusivo diritto di autorizzare o proibire le riproduzioni. Il diritto di comunicazione al pubblico è un nuovo diritto relativo all'ambiente digitale. Gli autori godranno di un generale ed esclusivo diritto di autorizzare o proibire la comunicazione al pubblico degli originali o di copie delle loro opere attraverso comunicazioni attraverso filo o via etere. Questo diritto si riferisce prevalentemente al mercato dei servizi "on-demand", che rappresenta una delle principali aree di sviluppo dell'editoria elettronica.

Finora le biblioteche hanno potuto erogare i servizi di document delivery e di riproduzione dei documenti posseduti senza aggravio economico per gli utenti se non quello derivante dal costo vivo del servizio. Questo era reso possibile grazie ad una serie di esenzioni che la legge riconosceva alle biblioteche in forza del servizio pubblico da esse svolto.

Nella proposta non sembra che si sia tenuto conto completamente dei temi che riguardano da vicino la realtà delle biblioteche e dei servizi da esse erogati. Dalla lettura del testo (Gazzetta ufficiale Comunità Europea c108 del 7 aprile 1998) si evidenziano i seguenti punti critici.

Uno dei punti da evidenziare è che la proposta di direttiva non consente agli Stati membri di ammettere per le biblioteche, o per qualunque altra istituzione, esenzioni diverse da quelle esplicitamente elencate nel testo della direttiva stessa.

Le biblioteche, secondo la nuova direttiva potrebbero godere dell'esenzione per quanto riguarda il diritto di riproduzione. Nell'articolo 5 viene infatti definita la possibilità che lo Stato membro preveda limitazioni al diritto esclusivo di riproduzione in favore di istituti accessibili al pubblico, che hanno la facoltà di riprodurre documenti, purché senza scopi economici o commerciali né diretti né indiretti. Sembrerebbe che per istituti accessibili al pubblico si intendano le biblioteche pubbliche e le biblioteche nazionali, ma che siano escluse le biblioteche universitarie, quelle scolastiche e quelle speciali.

Un'altra esenzione è prevista per il solo scopo di illustrazione per finalità scientifiche o di insegnamento, escludendo altri scopi educativi e ricerche non a fini scientifici.

Infine un'esenzione è prevista a vantaggio dei non vedenti o dei non udenti, escludendo altre categorie di disabili, come ad esempio le persone con problemi fisici o che hanno difficoltà di apprendimento.

Al di là di questa elencazione di casi, non è data allo Stato membro alcuna altra possibilità di prevedere eccezioni.

EBLIDA ha elaborato una propria posizione sulla Direttiva, che contiene una serie di proposte di emendamenti. Nella posizione viene richiamata l'attenzione sulla necessità di definire in maniera migliore e più chiara le eccezioni e le limitazioni con la finalità di raggiungere un maggiore equilibrio nel copyright. Nella società dell'informazione le biblioteche svolgono il ruolo cruciale di interfaccia per le risorse informative in ambiente di comunicazione globale. Per le nostre societè è fondamentale garantire l'accesso democratico all'informazione. In questa prospettiva il copyright diventa una materia che riguarda la democrazia. Esiste un forte interesse sociale a mantenere e garantire un equilibrio tra diritti degli autori e interesse pubblico, in particolare per l'educazione, la ricerca e l'accesso all'informazione. Tutto questo è stato recepito nella Convenzione di Berna del 1986 e confermato da 157 nazioni nel Preambolo del Trattato sul copyright recentemente adottato da WIPO (World Intellectual Property Organization).

Purtroppo EBLIDA teme un futuro nel quale niente potrà essere visto, letto, usato o copiato senza autorizzazione e senza un pagamento addizionale. Pur riconoscendo l'importanza di tutelare adeguatamente gli interessi morali ed economici degli autori e degli altri detentori di diritti in ambiente digitale, l'armonizzazione del diritto sul copyright deve anche mirare ad assicurare l'accesso all'informazione e alla conoscenza a tutti i cittadini.

L'intenzione della Commissione Europea, espressa nella direttiva, è di affidare il futuro dell'accesso all'informazione a meccanismi di accordi contrattuali. In una situazione in cui l'informazione corre il rischio di essere monopolizzata, i cittadini, le biblioteche e gli archivi potrebbero essere lasciati in una posizione di quasi impossibile negoziazione. È quindi essenziale, secondo la posizione di EBLIDA, che siano previste per legge delle esenzioni da applicare in tutti i paesi dell'Unione Europea per consentire l'accesso all'informazione e alla riproduzione per scopi privati, educativi e di ricerca.

Pertanto la proposta di EBLIDA è che vengano garantite per legge e applicate a tutte le biblioteche, non solo a quelle pubbliche le seguenti attività: Sulla base della piattaforma definita da EBLIDA è stata avviata, da parte di tutti i rappresentanti dell'Associazione, una attività di lobby presso i parlamentari europei. All'Italia è toccato il compito più importante, perché il relatore al Parlamento Europeo per la Direttiva è un parlamentare italiano, Roberto Barzanti. È stata pertanto avviata con lui una trattativa per arrivare a formulare alcuni emendamenti che abbiano come obiettivo quello di riconoscere il ruolo svolto dalle biblioteche, e confermare le biblioteche come istituti della democrazia anche in epoca digitale, in modo che possano continuare a garantire, come hanno fatto finora per i libri, condizioni di accesso paritarie a tutti gli utenti.

La Direttiva completerà il suo iter di approvazione nel 2000. Il dibattito è ancora aperto, così come anche la possibilità di intervento. Cercheremo pertanto di ottenere per le biblioteche condizioni più favorevoli, ma riteniamo che dovremo prevedere per il futuro di stipulare accordi con gli editori. Per non lasciare sole le biblioteche nella contrattazione con gli editori, sarà necessario pensare ad un organismo centrale che possa contrattare per conto delle biblioteche le migliori condizioni. Questo organismo potrà essere un'agenzia creata ad hoc, o l'Associazione stessa, o l'Ente che gestirà i servizi bibliografici nazionali, o ancora si potrà pensare a organismi settoriali per le varie tipologie di biblioteche.

Oltre allo specifico campo del copyright EBLIDA ha sviluppato un'altra importante azione: la diffusione rapida e tempestiva di notizie ed informazioni sui programmi europei e sulle iniziative di livello europeo che riguardano il mondo del libro e delle biblioteche. Per valorizzare ed utilizzare in Italia questa attività informativa si è deciso di darne diffusione attraverso AIB-cur. Inoltre nella home page del web AIB è presente un link al web di EBLIDA. Già da tempo poi è presente su AIB Notizie una rubrica fissa dal titolo: EBLIDA informa. BR>
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Copyright AIB 1998-04-24, ultimo aggiornamento 1998-04-24 a cura di Maria Luisa Riciardi