2005-04-18. Parte dei contenuti NPL (in AIB-WEB dal 2001 al 2005) è ora disponibile in nuova veste e collocazione a URL <http://www.natiperleggere.it>.
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Nati per leggere nella biblioteca della Scuola di Polizia di Spoleto (PG)

a cura di Lucia Russo

La biblioteca della Scuola di Polizia di Spoleto è una biblioteca speciale perché è all'interno di un Istituto e perché ha, sostanzialmente, una utenza predefinita.
La raccolta libraria è composta da circa 4000 volumi. Essa è stata disegnata su due direttrici: quella della formazione professionale e quella della crescita personale. In biblioteca, infatti, sono presenti sia testi di letteratura professionale sia testi di narrativa. Dare possibilità «altre» e «oltre» agli utenti della nascente biblioteca mi è sembrato doveroso, professionalmente e umanamente. Inoltre, sono presenti in biblioteca 13 riviste di carattere giuridico e 3 quotidiani.
L'utenza è composta dalle persone che lavorano stabilmente alla scuola, dagli allievi che frequentano i corsi e dai docenti che insegnano durante i corsi.
L'età media degli utenti è di 30/32 anni. Sono, dunque, persone giovani. Molti di essi hanno bimbi piccoli, di pochi mesi ed in arrivo.
Mi è parsa questa un'occasione da non perdere per sensibilizzare i neogenitori alla pratica del leggere fin da piccoli. In un primo momento, spinta da un moto spontaneo, non ho avuti dubbi ed ho iscritto la biblioteca al progetto Nati Per Leggere; in un secondo momento la parte razionale ha insinuato qualche scoraggiamento.
Ma la realtà, per fortuna ha dato ragione al moto del cuore.
Ho potuto constatare che le persone hanno spesso dentro di loro bisogni e desideri che aspettano solo l'occasione per manifestarsi.
Ciò che era nato come un «intanto lo faccio» sta diventando un impegno vero e proprio.
L'idea, il messaggio che sta sotto al progetto di NPL è troppo importante per non contribuire a farlo penetrare efficacemente, per non lavorare singolarmente ed ancor di più sinergicamente. Penso che debba essere data un' energia non indifferente a questo progetto. Esso è importantissimo non solo per la pratica del leggere, per incentivare la lettura, ma per dare alle persone maggiori conoscenze su se stessi; sulle relazioni che si instaurano con le persone; con i propri figli; come si può dare ai bimbi possibilità, per darle - in realtà - anche a se stessi.
L'importanza che leggo nel progetto è per me tale che ho voglia di tirarlo fuori dalle biblioteche e dagli studi pediatrici. Mi fa venire voglia quasi di trasformarmi in un rappresentante di questa conoscenza e di andare porta per porta a bussare e a comunicare il messaggio.

Cosa ho potuto toccare con mano?
L'esperienza quotidiana è stata spesso sorprendente. Le persone sono più ricettive di quello che nei discorsi tra addetti a lavori si dice. La mia esperienza è stata ed è quella della massima ricettività, sensibilità delle persone-colleghi. Essi sono stati sorpresi dalle possibilità che la lettura offre a partire dai primi mesi di vita ai bambini. Non avevano pensato e non sapevano - anche perché nessuno glielo aveva accennato - di tutti i meccanismi che si instaurano nella relazione genitore-figlio veicolata dal libro. A partire dal contatto fisico col bimbo, col proprio bimbo. In un momento come questo in cui siamo tutti presi dalla fretta di fare, il sottolineare come si sta bene quando ci si tocca - anche solo con gli occhi - , come il bimbo è inevitabilmente più felice dopo aver trascorso un po'di tempo col papà o con la mamma in un mondo tutto loro, mi è sembrato doveroso.
Stimolata da tutto ciò, abbiamo pensato di incontrarci una volta al mese per parlare, per capire meglio come funziona la lettura. Questo capita stabilmente con le colleghe donne. Con gli uomini per il momento avviene una comunicazione casuale. Svolgiamo il nostro orario di lavoro utilizzando la formula della settimana corta, con due rientri pomeridiani. Scegliamo un pomeriggio al mese in cui tutte facciamo rientro e parliamo, comunichiamo le nostre esperienze ed io, in particolare, comunico quello che ho appreso dalle mie ricerche. È nata così anche una certa sorellanza che di sicuro fa bene al cuore. Inoltre, ci scambiamo pareri sui libri acquistati e da acquistare. A questo proposito voglio sottolineare sia la difficoltà di poterli scegliere in libreria - spesso questo settore non è per niente curato, il più delle volte bisogna farseli spedire -, sia la non sempre buona qualità di quello che c'è in circolazione. Questa non buona qualità si traduce anche in carenza di materiale adatto, pensato per bambini da 0 a 36 mesi. Forse, Nati per Leggere smuoverà qualcosa anche presso gli editori e i librai.
Il prossimo passo è quello di coinvolgere anche i papà in modo più formale, in particolare gli allievi del corso che attualmente si svolge presso la scuola. Abbiamo un corso di 415 allievi, la cui età media è di 47 anni. Anche se molti di loro hanno figli con più di 36 mesi, ritengo che sia di rilievo rendergli nota l'importanza della pratica del leggere non solo per il presente ma anche per il futuro del figlio.
A questo proposito, sto lavorando alla creazione di un opuscolo ad uso interno per fissare con la parola scritta i vantaggi della lettura.
In conclusione, cerco di fare il possibile per fare arrivare il messaggio agli utenti della biblioteca della Scuola di Polizia di Spoleto.


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Copyright AIB 2003-10-12, ultimo aggiornamento 2004-04-08 a cura di Giovanna Malgaroli e Fabio Bazzoli
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