«Bibliotime», anno II, numero 1 (marzo 1999)


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Ancoraggi diversi



Se gli obiettivi di un periodico sono quelli di contribuire all’informazione e di stimolare il dibattito sui temi che rivestono particolare interesse per i lettori, è allora ragionevole affermare che “Bibliotime”, a poco più di un anno di vita, li stia ormai raggiungendo in pieno: forse aiutata in ciò dalla dinamicità del mezzo, e forse anche perché il mondo bibliotecario italiano, sempre più immerso nell’informazione digitale, attinge con crescente naturalezza alla pluralità delle risorse elettroniche, fra le quali le riviste online rappresentano una fonte organizzata e significativa di notizie e di dati.

Che “Bibliotime” appaia un momento non trascurabile dell’informazione biblioteconomica nel nostro paese è testimoniato non solo dalle numerose attestazioni di simpatia che arrivano alla redazione, ma anche dalle parole di apprezzamento e di stima che Giovanni Solimine ha voluto spendere nei confronti di quella che, un anno fa, altro non era che “una scommessa” e che oggi si pone come una consolidata realtà nel nostro panorama professionale [1]: tanto consolidata da poter essere presa a modello da Mauro Guerrini, il quale nel suo articolo sulla descrizione delle risorse elettroniche, esemplifica attraverso “Bibliotime” il trattamento catalografico dei periodici in formato digitale [2].

Così, mentre esprimiamo ad entrambi un sincero ringraziamento, vediamo che anche l’altro indice di vitalità di un periodico - la capacità di suscitare il dibattito intorno ai temi che presenta ai lettori - pare venir egualmente soddisfatto dalle proposte di “Bibliotime”: difatti l’articolo sui “non strutturati” pubblicato nel numero scorso [3] non solo ha provocato un’ampia discussione su AIB-CUR, ma ha dato modo ad alcuni colleghi di raccogliere le idee e di inviare alla redazione le proprie osservazioni in forma di articolo. In tal modo, nelle Note e discussioni di questo numero, è possibile apprezzare le riflessioni di bibliotecari “strutturati” (Carla Crivello) e “non” (Andrea Menetti e Giovanna Delcorno), così come di studiosi di sociologia del lavoro quali Everardo Minardi il quale, nel suo vasto e articolato contributo, traccia un profilo a tutto tondo della “categoria” dei bibliotecari nel suo complesso.

Ma l’attuale numero di “Bibliotime” si arricchisce anche di un’ampia sezione sugli OPAC. I cataloghi online, com’è noto, non solo rappresentano una chiave d’accesso privilegiata all’informazione bibliografica in formato digitale, ma sempre di più sono al centro di attente analisi e ricostruzioni [4]: in questa prospettiva, “Bibliotime” propone da un lato la brillante contestualizzazione di Claudio Gnoli, e dall’altra l’approfondita indagine curata da Francesca Trombetti sugli OPAC multibiblioteca presenti in Emilia-Romagna, a cui si accompagna l'intervento di Vincenzo Bazzocchi sul ruolo che la Soprintendenza regionale per i beni librari sta svolgendo in questo settore davvero strategico per le biblioteche.

Una segnalazione particolare, infine, per l’estesa e documentata recensione di Andrea Capaccioni ai due volumi di saggi in onore di Luigi Balsamo: una ulteriore testimonianza del fatto che “Bibliotime” è saldamente ancorata ai diversi filoni di studio e di ricerca nell’ambito delle discipline bibliotecarie, e che è lieta di accogliere nuovi contributi all’informazione e al dibattito.


M. S.

Note

[1] Giovanni Solimine, A Bologna la prima rivista elettronica professionale “Biblioteche oggi”, 16 (1998) 9, p. 68-70 (recensione ai primi due numeri di “Bibliotime”).

[2] Mauro Guerrini, Catalogare le risorse elettroniche. Lo standard ISBD (ER). “Biblioteche oggi”, 17 (1999) 1, p. 70.

[3] Ci riferiamo al nostro Personale strutturato e personale non strutturato: quale interazione nelle biblioteche? “Bibliotime”, 1 (1998) 3, <http://spbo.unibo.it/aiber/bibtime/num-i-3/santoro.htm>

[4] Fra i molti riferimenti possibili, rimandiamo soltanto al volume di Fabio Metitieri e Riccardo Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet. Strumenti e strategie di ricerca, OPAC e biblioteche virtuali. Milano, Apogeo, 1998; e all’intervento tenuto da Antonio Scolari al recente convegno su La biblioteca amichevole. Nuove strategie per un servizio orientato all’utente (Milano, 11-12 marzo 1999), dal titolo Efficacia vs facilità. Linee di evoluzione degli OPAC, di prossima pubblicazione.



«Bibliotime», anno II, numero 1 (marzo 1999)


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