«Bibliotime», anno IX, numero 1 (marzo 2006)

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Gruppo redazionale BESS

BESS: un'esperienza di collaborazione tra biblioteche specialistiche al servizio del territorio *



BESS (Biblioteca Elettronica di Scienze Sociali ed Economiche del Piemonte) nasce nel 2001 da un gruppo di discussione costituito dai bibliotecari delle principali biblioteche di scienze sociali ed economiche piemontesi, per cogliere le opportunità offerte dallo sviluppo della documentazione on-line.

I soggetti che ne fanno parte sono uniti dalla prossimità geografica e dall'ambito disciplinare, ma sono molto diversi per natura giuridica, finalità istituzionale, caratteristiche e dimensioni di collezioni e di servizio. Tale eterogeneità, che all'inizio avrebbe potuto apparire un ostacolo, si è rivelata poi un ricco lievito. Il convergere di enti specializzati - come fondazioni private e istituti di ricerca - insieme a grandi realtà come le biblioteche universitarie, ha liberato e messo in circolazione un significativo capitale di risorse, conoscenze e iniziative. L'opportunità di mettere in comune pratiche ed esperienze specialistiche di ogni biblioteca, a beneficio di un progetto condiviso dal basso, ha progressivamente ampliato il campo di attività. I partecipanti sono oggi coinvolti in un processo di trasformazione del modo di intendere la professione che va oltre il semplice allargamento dell'offerta di servizio. Questo mutamento riguarda tutti gli ambiti professionali del bibliotecario che opera presso una biblioteca specialistica: dal momento della valutazione e selezione nel settore delle acquisizioni di collezioni e risorse bibliografiche e documentarie, alla catalogazione, all'integrazione con i servizi interbibliotecari di scambio degli articoli della letteratura scientifica, di ricerca e di studio, fino alla circolazione in concambio delle monografie per scopi didattici, lavori di tesi e ricerche degli utenti.

BESS: BIBLIOTECHE ADERENTI

 

1. Biblioteca dell'IRES - Torino

L'Ires (Istituto ricerche economico sociali del Piemonte) è la principale struttura di ricerca a cui fa riferimento la Regione Piemonte per sviluppare la propria conoscenza della realtà socio economica piemontese. La biblioteca è specializzata nel campo delle scienze regionali. Il fondo comprende più di 30.000 volumi mentre i periodici correnti sono 370.

 

2. Centro di Documentazione della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino

La Biblioteca camerale, fondata nel 1862, dispone di un patrimonio di oltre 94.000 volumi, con 2.000 nuove accessioni annue e circa 400 periodici in abbonamento ed è specializzata nel settore dell'economia e del diritto industriale, commerciale e bancario. Biblioteca-pilota per quanto riguarda la catalogazione e la gestione della letteratura grigia e del materiale elettronico sul territorio regionale, è la biblioteca di riferimento per il sistema camerale piemontese. Dal 1991 è il Centro di Documentazione Brevettuale (PATLIB) del Piemonte e fornisce documentazione su tutti gli strumenti di tutela della Proprietà Intellettuale.

 

3. Centro di documentazione della Fondazione Giovanni Agnelli - Torino

La Fondazione Giovanni Agnelli è un istituto privato di cultura e di ricerca che opera nel campo delle scienze umane e sociali Il patrimonio bibliografico è composto da circa 18.000 volumi e 800 riviste, di cui 100 in corso, nell'ambito delle discipline economiche e sociali e per tematiche che rispecchiano i programmi seguiti dalla Fondazione nel corso degli anni.

 

4. Biblioteca della SAA. (Scuola di Amministrazione Aziendale) - Torino

La SAA (Scuola di Amministrazione Aziendale) nasce a Torino nel 1957, e dal 1974 è inserita nello Statuto dell'Università di Torino come Scuola diretta a fini speciali. La sua opera di formazione è indirizzata verso tutte le attività economiche, dall'industria ai servizi, dal settore pubblico a quello privato. Il patrimonio della biblioteca SAA consta di circa 30.000 volumi e 450 riviste, di cui 250 in corso, prevalentmente nel campo delle scienze e delle tecniche manageriali.

 

5. Università del Piemonte Orientale. Biblioteca del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche - Alessandria

La biblioteca è attiva dal 1996 e il suo patrimonio bibliografico specializzato nell'ambito delle discipline economico-giuridiche comprende un'ampia selezione di risorse elettroniche. Contiene circa 22000 volumi e 256 periodici (110 abbonamenti correnti).

 

6. Università degli Studi di Torino. Biblioteca Centrale della Facoltà di Economia - Torino

La Biblioteca centrale della Facoltà di Economia è stata fondata nel 1908. Scopo della Biblioteca è raccogliere e conservare studi e ricerche di scienze economiche, con particolare attenzione al marketing, all'economia aziendale e alla documentazione di fonte pubblica. Il patrimonio librario è di circa 160.000 volumi, con 2.500-3.000 nuove accessioni annue e 1.600 periodici, di cui circa 650 in corso; particolarmente ricche sono le collezioni di pubblicazioni ufficiali di enti nazionali e internazionali e di dati statistici.

 

7. Università degli Studi di Torino. Biblioteca Interdipartimentale "Gioele Solari" - Torino

Fondata sulla collezione privata dello studioso di cui porta il nome, dal 1986 è diventata biblioteca interdipartimentale dei dipartimenti di Scienze Sociali, Studi Politici e Storia. Attualmente la biblioteca dispone di circa 160.000 volumi tra libri, dizionari, bibliografie, riviste in abbonamento, riviste chiuse, tesi di laurea, testi rari, ecc.; di circa 11.000 opuscoli e 354 tra microfilm e microfiche. I periodici in abbonamento corrente sono 363.

 

8. Biblioteca del Ceris-CNR – Moncalieri (Torino)

Il Ceris è l'istituto di ricerca del CNR finalizzato allo studio dell'economia applicata e dell'impresa. Il patrimonio bibliografico è costituito dai 6.000 volumi e da 300 riviste, di cui 130 in corso, L'istituto è anche dotato di un Archivio Bilanci che consta di 13.000 bilanci cartacei.

 

9. Fondazione Collegio Carlo Alberto Centro superiore di formazione economico finanziaria – Moncalieri (Torino)

La Fondazione Collegio Carlo Alberto è stata costituita nel 2004 per iniziativa della Compagnia di San Paolo e l'Università degli Studi di Torino. E' sede di tre master organizzati dal Consorzio per la ricerca e l'istruzione permanente in economia del Piemonte e ospita quattro corsi di dottorato dell'Università degli Studi di Torino. Presso di essa si trovano attualmente cinque biblioteche altamente specializzate, oltre alla biblioteca del Ceris.

 

10. Biblioteca dell'Istituto Universitario di Studi Europei. CDE - Centro di Documentazione Europea. Palazzo Coardi di Carpeneto - Torino

L'Istituto Universitario di Studi Europei, fondato a Torino nel 1952 ha per scopo la promozione della ricerca scientifica, dell'insegnamento e d'iniziative volte a valorizzare i vari aspetti dell'integrazione europea e dei rapporti internazionali. E' l'unico Centro di documentazione europea in Piemonte e riceve tutte le pubblicazioni e i periodici ufficiali dell'Unione europea, tra cui la Gazzetta Ufficiale dell'UE e l'intera raccolta delle sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee.

 

11. Università del Piemonte Orientale. Biblioteca della Facoltà di Economia - Novara

La biblioteca della Facoltà di Economia è stata istituita nel 1996. Il suo patrimonio ammonta a più di 15.000 volumi e a circa 200 periodici correnti oltre a significative risorse elettroniche.

 

12. Università del Piemonte Orientale. Biblioteca Interdipartimentale "Norberto Bobbio" - Alessandria

Nata verso la metà degli anni Novanta come Biblioteca della II Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Torino. Nel 2004 viene dedicata alla memoria del filosofo Norberto Bobbio. Il patrimonio include più di 10.000 volumi e 100 periodici oltre a numerose di riviste on line.

 

13. Università degli Studi di Torino . Biblioteca del Dipartimento di Economia "S. Cognetti de Martiis" - Torino

La biblioteca del Dipartimento di Economia "S. Cognetti de Martiis" ha oltre cento anni di vita e costituisce la più grande biblioteca per l'economia politica del Piemonte. Attualmente riunisce gli economisti delle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza dell'Università di Torino e di Alessandria e della facoltà di Lettere dell'Università di Torino. La biblioteca dispone di circa 140.000 volumi inclusi lasciti di notevole valore bibliografico, una ricca collezione di pubblicazioni di enti nazionali e internazionali. Le riviste correnti sono 230.

I servizi

Da subito sono state individuate due aree di intervento prioritario: la collaborazione per lo sviluppo di un servizio di scambio degli articoli dei periodici e l'acquisto in cofinanziamento di banche dati. Il primo servizio ha dato luogo alla creazione di un sito web con un catalogo collettivo dei periodici on-line collegato a un modulo di richiesta di Document Delivery sviluppato nell'ambiente di programmazione ASP. Il servizio è andato in linea nel 2002 in una prima versione senza modulo di richiesta, ed è stato ospitato presso il server di una delle biblioteche del gruppo. Successivamente, grazie alla prima tranche di un importante finanziamento ottenuto dalla Compagnia di San Paolo (<www.compagnia.torino.it>) si è proceduto allo sviluppo del sito web del Gruppo e del modulo di richiesta che sono stati entrambi ospitati, tramite apposita convenzione a contratto, presso l'Infrastruttura di Rete del Piemonte dell'Ufficio IT dell'Istituto di Metrologia "G. Colonnetti" del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torino. Il catalogo, una volta realizzato con lo sforzo di tutte le biblioteche, oltre a consentire di avviare una regolare attività di scambio di documenti, ha permesso, tramite un intervento di recupero dei periodici durato oltre sei mesi, una ricognizione completa e aggiornata del posseduto di tutte le biblioteche partecipanti.

All'epoca il progetto di una biblioteca elettronica in cooperazione si affiancava alla partecipazione autonoma da parte di singoli soggetti di BESS ad iniziative nazionali come ESSPER e ACNP. Si trattava di una contiguità di metodo più che di finalità, essendo il catalogo dei periodici on-line concepito per assolvere un servizio specifico per un'area geograficamente delimitata. Nello stesso tempo alcune biblioteche del gruppo hanno aderito al progetto NILDE (Network Interlibrary Document Exchange) del CNR di Bologna, che progressivamente si è imposto come piattaforma nazionale di scambio grazie al favore incontrato presso i partecipanti. BESS ha quindi optato per una integrazione completa della propria struttura dentro ai progetti nazionali di ESSPER, ACNP e NILDE. Attraverso l'affidamento ad una risorsa esterna si è provveduto all'aggiornamento del posseduto di tutte le biblioteche di BESS in ACNP, al termine del quale il gruppo ha inserito complessivamente 4.785 riviste, delle quali 2.202 correnti. Si è poi inserito un collegamento di rete dal sito del gruppo al catalogo nazionale in modo da consentire anche ricerche circoscritte al posseduto piemontese tramite una maschera particolare. E' stato inoltre organizzato uno specifico seminario per la formazione del personale all'uso dell'archivio nazionale dei periodici, ACNP. Grazie all'organica partecipazione a tali progetti, si è così contribuito a consolidare in area locale una cultura della collaborazione e della cooperazione.

La seconda area di impegno ha inteso ampliare l'offerta di banche dati bibliografiche economiche e statistiche acquistandole grazie al contributo della Compagnia di San Paolo. Attualmente il servizio delle biblioteche di BESS è orientato verso un sistema misto di acquisti per tutti e di acquisti a specializzazione disciplinare. E' stata scartata l'idea iniziale di negoziare contratti consortili "tutto incluso" a favore di soluzioni a misura delle necessità delle singole e/o di gruppi di istituzioni. In estrema sintesi si può dire che i modelli prevalenti sono il modello Source OECD dell'OCSE e quello "Rivisteweb" dell'editore Il Mulino di Bologna.

Il primo, negoziato con l'editore dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico di Parigi (OCSE/OECD), estende a tutti i partecipanti l'accesso all'intera banca dati in linea insieme ad una copia cartacea presso una sola biblioteca eletta a unico deposito istituzionale per la regione. Tutte le altre istituzioni rimangono libere di proseguire autonomamente la propria politica di acquisizione di copie e collezioni cartacee. La soluzione ha il pregio di ampliare significativamente l'accesso a tutte le pubblicazioni, oltre alle banche dati, e di rendere contemporaneamente assai più "leggera" la gestione del cartaceo.

Il secondo modello contrattuale è quello tradizionale degli editori di periodici. E' stato sottoscritto con l'editore Il Mulino basandosi sul concetto dell'estensione a tutto il gruppo di tutti gli abbonamenti sottoscritti da almeno una biblioteca. Aggiungendo così il posseduto di oltre 30 periodici online con un backfile dal 1997 ad oggi.

I contratti attualmente in vigore più che ricercare sinergie economiche che, come l'esperienza insegna, sono assai dubbie, mirano a far crescere la dimestichezza con i prodotti attraverso la pratica operativa: opportunità che spesso manca o che è severamente limitata nei brevi trial promozionali che gli editori accordano. Appartengono a questa categoria banche dati come AIDA (Analisi informatizzata delle aziende italiane) prodotte da Bureau Van Dijk e Geostarter dell'Istituto "G. Tagliacarne" (quest'ultimo è stato acquistato grazie all'importante contributo offerto dalla CCIAA di Torino nel quadro di una specifica collaborazione).

La formazione

L'acquisto consortile di New Cronos/Eurostat, Aida/Bureau Van Dijk e Geostarter/Istituto Tagliacarne ha avviato un primo ciclo di brevi momenti di formazione. Sulla base di tale esperienza, grazie al finanziamento della Compagnia di San Paolo si è quindi cantierato un programma permanente di formazione. I fronti delle iniziative sono stati due: accrescere la conoscenza delle fonti informative di interesse disciplinare e gettare sguardi d'assieme, ma non effimeri, sulle tendenze della professione. Si sono così svolti seminari sulla documentazione in ambito socio-economico, sul reference digitale, sugli open archive e sull'information literacy per le scienze economiche.

I prossimi appuntamenti formativi e di aggiornamento prevedono incontri sulla documentazione di fonte pubblica in rete, sugli standard e le tecniche di digitalizzazione dei documenti, sul ciclo dell'informazione statistica. Per un'informazione puntuale su questo tema si veda la pagina: <http://www.bess-piemonte.it/checosebess/agenda.htm>.

L'indagine presso gli utenti

Dopo un anno di attività, per misurare il gradimento dei servizi e dei prodotti da parte dell'utenza è stato somministrato un sintetico questionario. Da esso emerge come il catalogo dei periodici on-line e le banche dati si dividessero in modo pressoché identico l'interesse degli utenti. Per quanto riguarda il ricorso alle banche dati le preferenze vedevano in netto vantaggio Source OECD e i periodici del Mulino sul resto dei prodotti.

Relativamente agli inconvenienti nell'uso di quest'ultime, gli utenti hanno segnalato al primo posto le difficoltà nel reperimento dei dati e, successivamente, la lentezza della rete e la scarsa assistenza. Questo dato segnala come l'ostacolo principale ad una maggiore diffusione nell'uso di queste risorse sia ovviamente la scarsa dimestichezza con i contenuti e le modalità di consultazione. Per ovviare a questa difficoltà il 75% degli utenti suggerisce un adeguato help tramite il sito di BESS, mentre solo il 18 % preferirebbe il ricorso a occasioni di formazione. Una simile preponderante predilezione per sussidi on-line indica un'evidente preferenza per la disintermediazione nell'erogazione dei contenuti, accentuata dal vantaggio di disporre dell'aiuto nel momento dell'effettiva consultazione piuttosto che a distanza di tempo.

Infine sui contenuti e sui servizi del portale di informazione socio-economica le preferenze sono così distribuite: creazione di un archivio digitale di documenti di difficile reperimento 53%, recupero e fornitura di documenti 28%; selezione di risorse pubblicamente disponibili in Internet 10% e reference on-line 9%.

"Empowerment" dei bibliotecari

Rispetto all'erogazione dei servizi che in sé non rappresenta novità di rilievo, è forse degno di nota segnalare il meccanismo di "governo" adottato che ha dimostrato di funzionare felicemente. Si tratta di un mix di gestione diretta dal basso condita con una discreta dose di autoorganizzazione e un po' di metodo per commissioni. All'inizio dell'esperienza il gruppo non amministrava alcun patrimonio, si è rinunciato a costituire formalmente un'associazione e si è optato per un'intesa informale sottoscritta dai partecipanti che dettagliava il metodo decisionale condiviso.

Il processo di "governance" avviene attraverso una fase istruttoria che è svolta da commissioni di lavoro a partecipazione libera (acquisti, formazione, sito web, digitalizzazione). L'assemblea generale dei partecipanti, che di norma si riunisce il primo lunedì del mese, delibera a maggioranza semplice sulle proposte delle commissioni (un voto per biblioteca indipendentemente dalle dimensioni e dal budget di ogni istituzione). Nel caso in cui i progetti implichino una spesa, le deliberazioni dell'assemblea vengono trasmesse all'Ires a cui è stata delegata l'amministrazione per ordini e pagamenti. I vantaggi di tale assetto organizzativo sono evidenti: assunzione d'iniziativa da parte dei bibliotecari e flessibilità in un quadro fortemente orientato alla democrazia diretta.

Prospettive

Tra le caratteristiche rilevanti del mercato dell'informazione socioeconomica, quella oltremodo cruciale è la territorialità. Quest'ultima si esprime sia dal lato della domanda di informazione che dal lato dell'offerta: con inevitabile specializzazione tematica e disciplinare insieme ad una naturale eterogeneità delle fonti (manuali, saggi, articoli, statistiche, mappe, banche dati etc.).

Per questo motivo BESS ha posto tra gli elementi fondanti della sua missione il servizio alla domanda che proviene dal territorio, fatto di utenti singoli ed associativi, riconoscendo nell'uscita dall'isolamento di ciascuna biblioteca e nel rafforzamento della specializzazione ed integrazione delle competenze delle singole realtà bibliotecarie la strada maestra da percorrere per migliorare il "risultato" del servizio bibliotecario. Tale consapevolezza è patrimonio consolidato tra le biblioteche di pubblica lettura, un po' meno tra quelle specializzate (a riguardo BESS sta anche ragionando sulle possibili reti di collaborazione locale con le biblioteche di primo livello che approcciano il vasto pubblico dei cittadini di un territorio). Più rilevante, senza la pretesa di essere una novità, è l'opportunità di accorciare le distanze tra produzione locale di ricerca socio-economica e la sua diffusione attraverso centri di documentazione. I servizi svolti da BESS nell'ambito della sua attività istituzionale rappresentano altrettante risposte a questa necessità: per questo alcuni sono scambiati sul territorio cittadino a parziale deroga della tradizione consolidata di far muovere l'utente e non il documento. Tuttavia i partecipanti a BESS sono consapevoli di come sia possibile andare oltre ricorrendo ad altri strumenti tra quelli resi disponibili dall'evoluzione della filiera della documentazione.

Una prima iniziativa in questo senso, che è in fase avanzata di progettazione, mira a creare un archivio condiviso di fonti per lo studio della società e dell'economia del territorio regionale piemontese. Inizialmente le note di progetto prevedono la digitalizzazione di una bibliografia di base di 50 titoli preminenti nell'editoria socio-economica della regione.

Il testo integrale sarà disponibile in formati portabili dai diversi sistemi operativi e ricercabili su una piattaforma sviluppata a partire dall'esperienza del progetto "DigitaMi" elaborato dalla Biblioteca civica di Palazzo Sormani di Milano e da TiLab (Telecom Italia Lab) e oggi fornito da un gruppo di progetto dell'Istituto "Mario Boella" del Politecnico di Torino. I testi integrali saranno accompagnati da schede catalografiche, schede riassuntive e di commento insieme ad una introduzione generale che aiuti l'utente non specialista ad orientarsi nella materia.

In prospettiva non si vuole avere una semplice bibliografia full-text commentata, ma arrivare a disporre di un repository a cui partecipino e possano depositare in rete tutti coloro (istituti di ricerca, operatori economici, rappresentanti di categoria, enti locali, associazioni) che producono ricerca socioeconomica sul Piemonte. Saranno messi a disposizione su un circuito intranet le opere riservate al pubblico di BESS e la maggior parte al pubblico sul sito di BESS (<www.bess-piemonte.it>). Contemporaneamente tale sito potrà essere arricchito dalla letteratura socio-economica necessaria a rendere fruibile il contesto delle opere digitalizzate, per depositare collezioni di articoli e monografie in versione elettronica (Open Archive di BESS).

Una seconda iniziativa, non ancora cantierata, intende produrre un catalogo ragionato delle fonti statistiche a scala regionale e sub regionale su indicatori economici, sociali e territoriali disponibili sul web.

Infine un ultimo progetto, appena abbozzato, dovrebbe arrivare a realizzare un servizio di recensione delle risorse bibliografiche in rete per l'economia e la sociologia sulla falsariga di quanto è attualmente già disponibile per altri mercati.

Gruppo redazionale BESS


Note

* L'articolo è stato redatto da Tommaso Garosci (Ires Piemonte), Roberto Macrì e Sandra Migliore (Università di Torino. Biblioteca Centrale della Facoltà di Economia – Università degli Studi di Torino) insieme a Sandro Monteverdi (Fondazione Giovanni Agnelli - Torino) e Anna Perin (Ceris – Cnr - Torino) per l'elaborazione del questionario.
Recapiti: Roberto Macrì: <roberto.macri@unito.it>, Tommaso Garosci, Sandra Migliore, Alessandro Monteverdi, Anna Perin.
Si ringraziano tutti i colleghi della biblioteche di BESS che hanno dato vita insieme a noi a questa esperienza di collaborazione.




«Bibliotime», anno IX, numero 1 (marzo 2006)

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