«Bibliotime», anno V, numero 3 (novembre 2002)

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Rossana Morriello

Gestire le raccolte elettroniche in biblioteca: problemi e prospettive



Le raccolte elettroniche in biblioteca: premessa

Per lungo tempo, nel nostro paese, la teoria e la pratica biblioteconomica relative alla formazione e gestione delle raccolte sono state decisamente poco presenti. Gli strumenti offerti al lavoro del bibliotecario per organizzare quello che costituisce uno degli aspetti centrali dell'attività di biblioteca si possono davvero contare sulle dita di una mano [1], e solo recentemente si registra la nascita di un certo interesse sul tema, in particolare nelle biblioteche pubbliche, molto a rilento nelle biblioteche universitarie.

L'assenza di una "cultura" della gestione consapevole ed efficace del materiale documentario che giunge in biblioteca si è mantenuta tale anche con l'avvento dei documenti elettronici.

La rapida moltiplicazione dell'offerta editoriale di materiale su cd-rom, negli anni scorsi, e la crescita esponenziale dei siti web più tardi, hanno trovato facile via di sfogo nelle raccolte delle biblioteche senza che spesso vi fosse da parte di queste ultime una valutazione effettiva rispetto alla loro utilità e coerenza all'interno delle collezioni.

In molte biblioteche, anzi, il fascino del nuovo supporto ha prevalso su una qualsiasi valutazione rispetto alla validità del contenuto informativo, in relazione al resto delle collezioni della biblioteca, in base ad un confronto con eventuali corrispettivi cartacei o alle effettive esigenze dell'utenza.

Da una parte, quindi, gli editori hanno invaso il mercato con i nuovi supporti elettronici, in molti casi - perlomeno inizialmente - senza avere qualcosa di realmente significativo da metterci dentro [2] e senza sfruttare adeguatamente le potenzialità del nuovo supporto, come è successo con i primi cd-rom a carattere monografico, ma anche repertoriale, che poco si discostavano dai loro corrispettivi cartacei e in cui la novità del "mezzo" serviva sostanzialmente ad attirare acquirenti verso contenuti dalla qualità relativa; dall'altra parte, le biblioteche hanno assorbito molto di questo materiale, acquisendo quantità più o meno considerevoli di cd-rom in assenza di alcun tipo di valutazione e di pianificazione della raccolta elettronica.

Con il Web il discorso è ancor più complesso, dal momento che sovente le risorse Internet entrano a far parte dell'offerta informativa di una biblioteca in maniera del tutto casuale, senza alcuna sistematicità e tanto meno programmazione. Non è infrequente il caso in cui non sia neppure il bibliotecario ad occuparsi delle risorse Internet, ma il personale informatico con l'ovvia conseguenza di distaccare completamente queste risorse dal resto delle collezioni.

Si tratta di un ritardo ingiustificabile e di un'assoluta sottovalutazione delle abitudini informative degli utenti di biblioteca, soprattutto dei più giovani, che, sempre più smaliziati e abili a muoversi nel mondo digitale, si rivolgono di preferenza ai motori di ricerca, proprio perché più evoluti nell'organizzazione e offerta delle risorse Internet di ogni genere [3].

I recenti lavori italiani di progettazione coordinata della politica degli acquisti, di estremo interesse per chi si occupi di gestione delle collezioni, non prendono ancora in dovuta considerazione le risorse elettroniche, che rimangono una tematica aperta, in particolare per le questioni relative ai criteri di selezione e agli standard minimi per l'acquisto, ma in generale per la loro gestione complessiva [4].

E' innegabile che i problemi connessi alla gestione delle risorse elettroniche nelle nostre biblioteche siano molteplici, ad iniziare dagli aspetti relativi alle pratiche amministrative basilari (quali l'inventariazione) che in ambiente digitale, e soprattutto per le risorse remote, risultano ancora complesse e di non facile risoluzione.

Tuttavia, proprio i documenti elettronici costituiscono un impulso alla rivalutazione dell'attività di selezione documentaria all'interno delle biblioteche e del ruolo del bibliotecario selettore, in quanto il mare magnum dell'offerta informativa elettronica rende indispensabile un'attività di valutazione e di selezione accurata.

Se è vero che il ruolo del bibliotecario sarà quello di identificare le risorse di qualità, indipendentemente dal formato nel quale sono disponibili e dalla loro localizzazione fisica e garantirne l'accesso all'utente [Salarelli-Tammaro, 2000], è indubbio che le competenze di base necessarie siano quelle che tipicamente deve possedere il bibliotecario addetto alla selezione documentaria, sulle quali però si vanno ad innestare nuove responsabilità ed abilità. Anche questo ruolo all'interno della biblioteca deve essere ridefinito e ripensato in ambiente elettronico. Alle competenze di carattere bibliografico e biblioteconomico tradizionali, si vanno ad aggiungere altre competenze specifiche che vanno dagli aspetti amministrativi (per esempio legati alla contrattazione di licenze con gli editori o aggregatori di risorse elettroniche), alle competenze richieste per la creazione e mantenimento di pagine web (per esempio, conoscenza dell'HTML), alle capacità di organizzazione, raccolta e gestione dell'accesso a tali risorse (controllo della stabilità, gestione di accessi con password, ecc.).

La selezione, dunque, continua ad essere una fase importante nella gestione delle raccolte, soprattutto se elettroniche ed è necessaria tanto più in ambiti cooperativi, laddove maggiormente è richiesta la formalizzazione dei criteri sui quali si basa la politica documentaria della singola biblioteca e il loro inserimento in un piano di sviluppo delle collezioni. Quest'ultimo, infatti, assolve ad un'essenziale funzione comunicativa e informativa nei confronti dei parteners in rapporti di cooperazione, e nei confronti degli editori. I consorzi per l'acquisizione delle risorse elettroniche necessitano di criteri di selezione, così come le singole istituzioni che vi partecipano, senza che tra essi vi debba essere sempre e comunque coincidenza. La selezione delle risorse deve essere uno degli aspetti dell'attività consortile, uno degli anelli di una catena che include anche, tra gli altri, le scelte sulle licenze d'uso, le considerazioni e valutazioni relative al software e all'hardware, la soluzione di questioni collegate all'autenticazione degli utenti, le decisioni relative al document delivery, le garanzie in termini di conservazione, ovvero sul tema aperto dell'archiviazione delle risorse. [Nisonger, 2000a].

La necessità di valutare, selezionare accuratamente e organizzare i documenti elettronici e digitali è stata rilevata e discussa anche in ambito italiano, con diversi contributi significativi [tra i quali si ricordano Ridi, 1998 ; 2000]. Tale riflessione deve ora essere inglobata in un discorso più ampio di gestione complessiva delle collezioni elettroniche [già peraltro avviato in Solimine, 1999a], che prenda avvio dalla valutazione per andare a coprire i numerosi aspetti che è necessario affrontare quando tali risorse entrano in biblioteca e devono poi essere trasformate in un servizio offerto al pubblico.

In altri ambiti, la riflessione teorica, ma anche la pratica, sui numerosi aspetti gestionali legati a questa tipologia documentaria sono emerse a tutto campo e si iniziano a vedere i risultati nella letteratura professionale, che offre ormai interessanti contributi dai quali partire per affrontare in maniera consapevole le problematiche che ne scaturiscono. Particolarmente interessante un recente studio francese [Caraco, 2000] nel quale vengono illustrate le diverse scelte adottate dalle biblioteche francesi rispetto alla selezione, all'organizzazione e alla trasformazione in servizio delle risorse Internet.

Come per il materiale di biblioteca tradizionale, cartaceo, il momento della valutazione ai fini della selezione della risorsa elettronica è solo uno degli aspetti della gestione complessiva - seppur di estrema importanza - e si collega saldamente ad altre fasi che aprono una serie di questioni spinose e non sempre di facile soluzione:

Nonostante i numerosi problemi ancora aperti, tuttavia, in ambiente anglosassone, la pratica di gestire le risorse elettroniche nell'ambito delle politiche documentarie della biblioteca, e la formalizzazione delle scelte relative nel piano di sviluppo delle collezioni e nei protocolli di selezione, è ormai prassi consolidata e, di conseguenza, anche la bibliografia ricca e articolata. Da questo ambito ci arrivano, infatti, gli strumenti più significativi per affrontare tale attività, in particolare in ambiente elettronico, come vedremo più avanti.

Criteri di valutazione delle risorse elettroniche

Uno dei pochi strumenti disponibili nell'ambito della valutazione del materiale documentario, la cosiddetta griglia di Whittaker, ci giunge proprio dalla realtà anglosassone. L'opera del bibliotecario inglese, recentemente tradotta in italiano [Whittaker, 2002], propone un metodo complesso di valutazione, attraverso dodici fasi, che mira all'acquisizione di una certa abilità e di competenze specifiche da parte del bibliotecario addetto agli acquisti (il metodo è rivolto, tuttavia, anche ad altre tipologie di valutazione ed altro genere di valutatori - come insegnanti, compilatori di guide bibliografiche, bibliotecari addetti al reference), per gestire consapevolmente il momento della scelta del materiale documentario che entra in biblioteca.

La "griglia" - termine con cui è noto lo schema che sintetizza il metodo complessivo - ha dimostrato la sua indiscussa modernità, dal momento che è stata facilmente adattata alle nuove tipologie documentarie (cd-rom e risorse Internet), in un contesto come quello elettronico in cui gli strumenti di valutazione oggettiva sono tanto carenti quanto necessari [6].

La valutazione del materiale elettronico presenta alcune particolarità che hanno reso necessaria, per l'adattamento del metodo, una ridefinizione non tanto dei criteri specifici già validi anche per il materiale cartaceo ed audiovisivo, ma dei concetti a cui tali criteri fanno riferimento. E' ovvio come nella documentazione elettronica, e in particolare in Internet, i concetti di autore e di editore - tra i criteri più significativi nella valutazione sistematica di Whittaker - siano completamente da ripensare. Le responsabilità nella realizzazione di un sito web, per esempio, sono sfumate e sovrapposte: l'autore del contenuto intellettuale può essere anche il responsabile della grafica o può assolvere a funzioni editoriali. Nuove figure tecniche estremamente specializzate si affiancano ai ruoli tradizionali (per esempio, il webmaster), ma allo stesso tempo queste funzionalità sono meno facilmente identificabili e le responsabilità non sempre chiaramente attribuibili all'interno della risorsa.

Alcuni criteri vengono estesi a comprendervi le nuove caratteristiche peculiari delle risorse elettroniche. Per esempio occorrerà valutare la navigabilità e la facilità di orientamento all'interno del documento, che molto probabilmente avranno delle ripercussioni sulla fruizione del contenuto informativo. Il criterio dell'aggiornamento diviene cruciale, dal momento che con tali risorse - in particolare su Internet - è molto agevole l'aggiornamento frequente; di conseguenza la mancanza di questo elemento o l'assenza di indicazioni specifiche relative alle modalità e periodicità di aggiornamento influiscono piuttosto negativamente sulla valutazione.

Il criterio della leggibilità è di estrema rilevanza ed è strettamente collegato alla grafica, poiché un sito (o un cd-rom) leggibile è un sito accessibile a tutti. Una grafica che renda le pagine troppo pesanti al caricamento o che le renda fruibili solo con i browser più evoluti e con particolari software, non garantisce la possibilità di consultazione da parte di tutti gli utenti nello stesso modo, e quindi riduce la leggibilità complessiva della risorsa.

Alcuni nuovi criteri si rendono necessari. Tra questi particolarmente significativa per le risorse elettroniche è la compatibilità delle stesse con le attrezzature hardware possedute dalla biblioteca.

L'argomento è complesso e richiederebbe ben altro approfondimento. Si riproduce qui, tuttavia, la griglia sintetica che elenca i criteri del metodo sistematico, come individuati nell'edizione italiana del volume, alla quale si rimanda per la loro trattazione completa. Alcuni dei criteri sono differenziati, a seconda che si valutino opere di fiction o di saggistica. Di seguito si presenta la griglia di riferimento per la saggistica. Vengono indicati in corsivo i criteri specifici per le risorse elettroniche, che si vanno ad aggiungere agli altri, pur sempre validi per le risorse elettroniche così come per i documenti cartacei e audiovisivi. In particolare, la valutazione rispetto alla validità del contenuto informativo esula in gran parte dalle caratteristiche del supporto.

PERSONE: autore, curatore, artisti e fotografi, designer, tipografo, editore, figure specializzate (webmaster, computer grafico, tecnico del suono, ecc.)

PIANO: argomento o tema, origini, scopo, pubblico, emissioni varianti, servizi speciali, lavori collegati, periodicità.

CONTENUTI (NON-FICTION) : reputazione, ricerca: metodi e fonti, validità, lunghezza, ambito, dettaglio, punto di vista, pregiudizi, equilibrio, livello, stile, accuratezza, aggiornamento, revisione, durata, informazioni bibliografiche, informazione iconografica, caratteristiche particolari, materiali di supporto, effetto, pubblicità, abstract, ipermedialità.

ORGANIZZAZIONE: disposizione, indice dei contenuti, indici analitici, rinvii incrociati, titoli, navigabilità.

PROGETTO GRAFICO (sia del contenuto che del supporto fisico): formato, disposizione grafica, leggibilità/accessibilità, aspetti estetici.

PRODUZIONE: metodi, "abilità artigianale", materiali.

POSIZIONAMENTO (sia sul mercato, sia nell'ambito delle raccolte della biblioteca): prezzo, confronti (per esempio tra cartaceo ed elettronico), unicità, qualità, utilità.

ATTREZZATURE: compatibilità.

I criteri di Whittaker - come del resto il metodo sistematico nella sua totalità - non sono da intendere come uno strumento rigido da seguire passo dopo passo, ma piuttosto come una metodologia di lavoro da assimilare nel rapportarsi alla selezione documentaria e da adattare e modificare di volta in volta, in base alla tipologia di risorsa che si sta valutando e alle specifiche esigenze del valutatore.

Un'ulteriore rielaborazione dei criteri di Whittaker, come individuati per le risorse elettroniche [7], e in particolare per Internet, ci induce a proporre in questo articolo un prospetto che può costituire la base per la creazione di un modulo da utilizzare in biblioteca nella fase della selezione, ma anche nel momento della revisione delle risorse web.

Oggetto della valutazione potrà essere un intero sito così come una singola pagina web: la scelta rientra nelle decisioni di politica documentaria della biblioteca da stabilire e formalizzare a priori. Alla luce degli indirizzi di sviluppo delle collezioni si potrà definire di volta in volta il documento utile in questo senso, e valutare altresì l'opportunità di inserimento nella raccolta di altre tipologie documentarie come le liste di discussione o i newsgroups.

Modulo di valutazione di un documento Web (basato sui criteri di Whittaker)

URL e titolo della pagina

Data della consultazione

Lingua: italiano o altro

AUTOREVOLEZZA:

 

URL: Che tipo di dominio è ?

Appropriato al contenuto ?

Pagine personali ? di ente ?

it com org edu ...

altro

presenza di ~ oppure % nell'URL

 

Chi è l'autore delle pagine ?

E-mail (minimo)

Altri contatti (posta, telefono)

 

Reputazione dell'autore

Indicazioni bio-bibliografiche

Curriculum

Altre responsabilità

Sono individuabili e distinguibili ?

E' possibile contattarle ? (e-mail, posta, telefono)

PIANO:

 

Qual è lo scopo ?

Informazione, fatti, dati

Spiegare, Persuadere, Dimostrare

Intrattenimento

Altro:

 Qual è il pubblico al quale si rivolge ?

E' dichiarato ?

Livello di divulgazione o di ricerca ?

CONTENUTI:

 

L'informazione è di prima mano, originale ?

valida ? completa ?

Sono indicate le fonti ? link alle fonti ?

Sono fonti autorevoli ?

Completa: si/no

Sono presenti date: di creazione, di revisione, di aggiornamento ?

Data: ...........

E' aggiornato ?

I link esterni sono controllati ? attivi ?

Dimostra pregiudizio ?

Ci sono link a pagine che presentano altri punti di vista ?

 

La pagina è ben curata, ci sono errori ?

 

Chi sponsorizza la pagina ?

(privato, istituzione, ente pubblico)

 

 

 

Pubblicità invasiva ?

Presenza di banner si/no

in quantità eccessiva ?

Difficoltà nel caricare la pagina ?

 Ironico ? satira o parodia ?

 

La pagina è linkata da altri ? è citata in fonti cartacee ?

Qual è il giudizio evidenziato ?

 

ORGANIZZAZIONE:

 

Il sito è facilmente navigabile ?

Le icone e i bottoni sono comprensibili ?

C'è sempre il tasto di ritorno ? c'è sempre il ritorno alla home page ?

E' sempre comprensibile in che punto del sito ci troviamo ?

Presenza di indici ?

Mappa del sito ?

Motore di ricerca interno ?

PROGETTO GRAFICO:

 

Leggibile / Accessibile ?

 

 

 

 

 

Buona organizzazione grafica complessiva ?

Presenza di banner troppo pesanti ?

Presenza di testo alternativo alle immagini ?

Le pagine si caricano velocemente ?

La risorsa è sempre disponibile ? è stabile ?

Richiede risoluzioni particolari?

Necessita di plug-in ?

 

Commenti e giudizio personale

  

 

 

 

 

 

 

 

 

La disponibilità di criteri di valutazione oggettivi consente da un lato un'attività di valutazione sistematica delle risorse elettroniche, per esempio attraverso la creazione di griglie di valutazione come quella sopra proposta. Dall'altro lato, criteri oggettivi si rendono necessari nel momento della formalizzazione degli indirizzi adottati nella scelta, per mezzo dei protocolli di selezione e del piano di sviluppo delle collezioni.

La valutazione sistematica deve naturalmente essere integrata dai dati delle statistiche d'uso delle risorse, laddove possibile, e dalle rilevazioni sulle caratteristiche e sui bisogni informativi dell'utenza, al fine di consentire un'attenta gestione delle acquisizioni, ma anche degli scarti del materiale elettronico.

Le discussioni che mettono a confronto una valutazione sistematica e per quanto possibile oggettiva di questo genere, con le rilevazioni sull'uso delle risorse e sulle esigenze informative degli utenti, al fine di misurarne la maggiore efficacia dell'una sull'altra [Jaque, 2000] sono poco utili, poiché solo un'opportuna integrazione di tutti questi strumenti consente al valutatore bibliotecario di orientarsi all'interno della complessità di tali documenti.

Pianificare le raccolte elettroniche

Come sopra evidenziato, è dal mondo anglosassone, e in particolare statunitense, che ci giungono gli strumenti più significativi in relazione alla gestione delle risorse elettroniche. Documenti di particolare utilità sono i piani di sviluppo delle collezioni che le biblioteche rendono disponibili in rete e di cui le associazioni che si occupano di gestione delle collezioni (citate in calce) offrono ampia testimonianza.

In particolare, ad un'analisi di tali documenti si rilevano due tendenze:

La creazione di un piano di sviluppo specifico per le risorse elettroniche, implica una stretta connessione, che deve esser esplicitata, con il piano di sviluppo generale e con le altre linee guida predisposte dalla biblioteca (per esempio, normativa relativa al copyright).

Ai requisiti generali che i documenti formali devono contenere, per i quali si rimanda senz'altro alla bibliografia segnalata [in particolare, Solimine, 1999a], si devono aggiungere alcuni elementi specifici per le risorse elettroniche.

In generale, e molto schematicamente, nel piano di sviluppo delle collezioni per le risorse elettroniche si dovrà tener conto dei seguenti elementi aggiuntivi:

 

Le linee programmatiche in tema di risorse elettroniche devono, inoltre, prendere in considerazione le modalità di formazione del personale, nonché la necessità di istruzione all'utenza sull'uso delle risorse.

Si individueranno i criteri specifici di valutazione e in particolare quelli che mirano a determinare il valore aggiunto che la risorsa elettronica può apportare alla collezione, e in questo - come già evidenziato - potranno rivestire una certa utilità i criteri oggettivi di cui si è discusso sopra.

Si indicheranno, infine, le fonti bibliografiche dalle quali attingere le recensioni, siano esse fonti cartacee o elettroniche [Whittaker, 2002].

La redazione del protocollo di selezione per le risorse elettroniche potrà avvalersi del modello Conspectus da adattare alla specifica tipologia di materiale.

Certo il Conspectus è uno strumento che nasce con una concezione di "possesso" della raccolta, quindi relativo a risorse che entrano fisicamente in biblioteca, ma un adattamento e spostamento verso il concetto di "accesso", che invece caratterizza le collezioni elettroniche, è possibile ed auspicabile, ed è di fatto già oggetto di riflessione e di proposte operative. [Bond, 1998 ; IFLA, 2001 ; Clayton-Gorman, 2002].

Il modello Conspectus avviato alla fine degli anni '70 dal Research Libraries Group (RLG), prevede la definizione di diversi livelli di copertura disciplinare della collezione che ricordiamo:

0 - nessuna copertura

1 - livello minimo

2 - livello di base

3 - livello di istruzione

4 - livello di ricerca

5 - livello di specializzazione

Livelli di copertura più esaustivi all'interno di una collezione di risorse Internet in biblioteca potranno, per esempio, essere previsti per le riviste elettroniche referate, rispetto a quelle non referate, oppure il Conspectus potrà essere utilizzato per determinare la presenza più o meno rilevante di liste di discussione e newgroups, e la copertura disciplinare rispetto ad altre tipologie di servizi online come i servizi di table of contents o di abstracting and indexing, nonché l'esclusione di certe tipologie documentarie (per esempio, i server gopher).

Una sistematica applicazione del modello alle risorse Internet porterebbe alla validazione di certe tipologie di documenti rispetto ad altre (per esempio, le riviste referate rispetto a quelle non referate). Il progetto Conspectus è infatti strumento privilegiato per la creazione di una tassonomia di Internet e in quanto strumento di ambito bibliotecario può essere il punto di partenza per consentire ai bibliotecari di riappropriarsi di quelle funzioni di intermediazione dell'informazione attraverso la selezione e validazione di risorse di qualità.

Il ruolo del bibliotecario selettore e del bibliotecario che più in generale si occupa dello sviluppo delle collezioni rimangono, dunque, ruoli cardine dell'attività di biblioteca, ulteriormente arricchiti dagli stimoli e dai nuovi scenari aperti dall'editoria elettronica. In altri termini, le abilità necessarie si fanno più complesse e sono in costante evoluzione, e il bibliotecario addetto alle acquisizioni deve essere preparato ad una vita di "ambiguità e cambiamento continuo" [Nisonger, 2000a].

Rossana Morriello, Direzione del Sistema Bibliotecario di Ateneo - Università Ca' Foscari di Venezia, e-mail: rossana.morriello@unive.it


Note

[1] Solo recentemente il volume di Giovanni Solimine sulle raccolte delle biblioteche, [Solimine, 1999a] ha colmato una lacuna italiana. Sempre Solimine ci fornisce anche un dato quantitativo rispetto al peso delle tematiche relative alle acquisizioni e al trattamento fisico del materiale nella letteratura professionale italiana prodotta dal 1992 al 1995, pari soltanto al 2,46% della produzione, nonché una disamina completa dei contributi biblioteconomici italiani sull'argomento [Solimine, 1999b]

[2] Come sostiene Umberto Eco, non senza una vena di provocazione, l'avvento dei canali di comunicazione elettronici, soprattutto dopo Internet, ha prodotto un'accelerazione delle tecnologie tale che per certi versi si può dire che spesso "il mezzo precede il messaggio": <http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,12424,00.html>.

[3] Si veda il resoconto del Seminario AIB-WEB 3, a cura di chi scrive: Internet, intermediari e utenti: un linguaggio comune ? <https://www.aib.it/aib/congr/c47/tav-ridi2.htm>, anche a stampa in Bibliocom 2000. Atti del 47 Congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche, Roma: AIB, 2002, p. 85-93.

[4] Dal libro alle collezioni [2002], p. 71.

[5] Si veda l'interessante progetto di archiviazione del web avviato da Internet Archive: <http://www.archive.org>, anche questo non esente da problemi legati al copyright in ambiente digitale.

[6] Nell'edizione italiana aggiornata ed ampliata del volume di Whittaker [2002], il capitolo relativo ai materiali non librari è stato ampliato a comprendervi le risorse elettroniche, estendendo il metodo sistematico di valutazione a questa tipologia documentaria, che ovviamente era assente nell'edizione originale apparsa nei primi anni '80, agli albori della diffusione dei supporti digitali. Un'applicazione della griglia ai documenti Internet era stata in precedenza offerta da Elena Boretti [2000].

[7] Si fa riferimento alle due traduzioni e adattamenti della griglia di Whittaker sopra citati. Sulla base dei criteri e di una loro rielaborazione concretamente collegata al momento della selezione dei documenti Internet si propone qui un modulo di valutazione da utilizzare in biblioteca.

Alcuni siti Web utili:

Le maggiori associazioni professionali hanno costituito una sezione specificamente dedicata all'esplorazione delle problematiche relative alla gestione documentaria, all'interno delle quali vengono incluse naturalmente le risorse elettroniche. I loro siti costituiscono un buon punto di partenza per la ricchezza di strumenti che offrono e che vanno dalle linee guida operative, alle bibliografie alla raccolta di esempi pratici, cioè dei documenti gestionali predisposti dalle biblioteche di ogni tipologia e resi disponibili in linea.

Anche su questo fronte associativo si registra con rammarico un ritardo italiano.

Bibliografia

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Maggie Bond. Embracing Electronic Access: Renovating Conspectus for the Digital Era,

<http://www.nla.gov.au/nla/staffpaper/bond1.html >, 1998.

Elena Boretti, Valutare Internet. La valutazione di fonti di documentazione web, in AIB-WEB. Contributi, <https://www.aib.it/aib/contr/boretti1.htm>, 2000.

Alain Caraco, Intégrer les ressources d'Internet dans la collection, sous la direction d'Alain Caraco. Villeurbanne, Enssib, 2000.

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Dal libro alle collezioni. Proposta operativa per una gestione consapevole delle raccolte, testi di Alessandro Augustoni et al. Milano, Provincia di Milano, 2002.

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