«Bibliotime», anno VI, numero 2 (luglio 2003)

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Alessandra Citti

ACNP: nuovi servizi per nuovi bisogni



La volontà di soddisfare i bisogni dei propri utenti finali e professionali e la crescente disponibilità di risorse informative sono alla base dei nuovi servizi di ACNP. Le trasformazioni maggiori si sono verificate negli ultimi tre anni. Ricordiamo in particolare la gestione amministrativa periodici, realizzata nel 2001, la gestione dei periodici elettronici, in prova nel 2001, presentata in quell'anno a Roma al convegno BIBLIOMIME [1]ed ora in ambiente di produzione, l'interfacciamento con i servizi di document delivery SBN online dell'ICCU e NILDE del CNR Area di Bologna, presentati a Ravenna nel 2002 [2], i servizi di spogli e, infine, l'interconnessione tra ACNP e OPEN Archives, realizzata quest'anno.

ACNP e la fornitura di documenti

ACNP, come è noto, è un catalogo collettivo cui afferiscono 2357 biblioteche [3], di diverse tipologie: accademiche, di ricerca, private, di centri culturali o di aziende. Le differenti strutture amministrative e "mission" delle biblioteche rendono impossibile prevedere un unico regolamento per la fornitura dei documenti. L'unico vincolo comune a tutte, e condizione per l'accettazione dell'adesione ad ACNP, è l'impegno ad offrire il servizio di document delivery, in qualunque forma e a qualunque condizione. ACNP non propone al momento un proprio prodotto per il document delivery, anche se verrà probabilmente realizzato un prodotto di ACNP per tale servizio, del quale le biblioteche di ACNP potranno usufruire o meno. ACNP al momento è integrato con il modulo di SBN <http://sbnonline.sbn.it/> e con NILDE <http://nilde.bo.cnr.it>. Una volta individuato un titolo del quale si desideri richiedere un articolo e scelta una biblioteca, è possibile selezionare il modulo per la richiesta del servizio di fornitura documenti che tale biblioteca avrà impostato come ammesso: SBN, NILDE o posta elettronica. Selezionando SBN, si aprirà il modulo dell'ICCU e si trascinerà il titolo nel campo titolo del modulo, la cui compilazione potrà essere completata con i dati bibliografici necessari. Successivamente il modulo sarà inviato alla biblioteca destinataria. Analogamente avviene se si seleziona NILDE. Infine, cliccando sul pulsante "Posta elettronica" della biblioteca destinataria, si aprirà il programma predefinito per la posta elettronica e sarà possibile inviare la richiesta di fornitura di articolo utilizzando questa opzione. I due moduli SBN e NILDE sono diversi tra loro. Il modulo NILDE è uno strumento che non consente solo di richiedere e inviare i documenti, ma permette anche una valutazione del servizio, fornendo indicatori di performance del Document Delivery come il "tasso di successo" e il "tempo medio di evasione delle richieste", sia a livello di singola biblioteca che di sistema. Ogni biblioteca può inoltre ricavare diversi tipi di reports statistici che consentono di ordinare le proprie operazioni di DD a scelta, per anno, per mese, per biblioteca fornitrice o per biblioteca richiedente, per nome di utente del servizio, per titolo del periodico da cui è tratto l'articolo. Se la biblioteca opta per l'invio del documento in formato digitale, NILDE offre un proprio sistema interno di spedizione del documento via Internet (selezionabile scegliendo "tipo invio: NILDE"), a costo zero: il documento viene "salvato" temporaneamente sul server NILDE, mentre la sua URL temporanea viene inviata alla biblioteca richiedente, che dovrà prelevarlo in tempo utile, prima che venga cancellato. Il modulo dell'ICCU consente di seguire tutto l'iter della richiesta di un documento, dall'informazione sui costi del servizio, all'invio della richiesta, alla conferma della disponibilità, all'invio da parte dell'altra biblioteca, alla conferma dell'invio vero e proprio del documento, sino alla conferma di ricevimento da parte della biblioteca che ha richiesto il documento e al ricevimento da parte della biblioteca prestante. Alcune di queste fasi sono significative soprattutto nel caso di prestiti di libri. SBN online non consente di ricevere il documento - nel caso dell'articolo, o la URL del documento, come avviene nel caso di NILDE. Anche SBN online permette di generare una reportistica che consente la valutazione di servizio delle singole biblioteche e del sistema nel complesso. Se in futuro ACNP disporrà di un proprio modulo, le singole biblioteche potranno continuare ad utilizzare NILDE, SBN online o altri moduli che in futuro si vorranno integrare con il catalogo.

ACNP, i servizi di spogli e le SSD

ACNP è arricchito da spogli di riviste provenienti da diverse fonti: spogli commerciali (principalmente il Current Contents), Accademiche, ESPERR [4]. Fino a che gli spogli erano interni al sistema, era possibile quantificare con precisione il numero di testate spogliate e il numero di articoli. Ora alcuni databases di spogli sono esterni (tra questi il Current Contents ). Il contatore interno del sistema riporta 8.941.920 spogli, ma per quanto riguarda i Current Contents il contatore si ferma a dicembre 2001. Dopo tale data infatti il Current Contents è accessibile su piattaforma ERL. Questo ha anche la conseguenza che, mentre fino al 2001 era possibile sfogliare l'indice di una rivista, esaminare gli abstract degli articoli considerati di interesse e successivamente localizzare la rivista e eventualmente richiedere alcuni articoli, ora il passaggio dall'articolo alla localizzazione della rivista non è più possibile per gli spogli del Current Contents. Tecnicamente l'interfacciamento è ancora possibile, ma sono necessari alcuni interventi che in futuro verranno valutati.

I Servizi online di ACNP (detti anche SSD, ossia Serials Services Directory) sono un prodotto, ancora in fase sperimentale, concepito nell'ambito del progetto Europeo CASA (di cui il CIB era coordinatore [5]) che offrono una panoramica di servizi disponibili per i periodici, con l'indicazione della tipologia di servizio (indici e testo pieno nell'esempio riportato nella Figura 1) e delle condizioni (ad accesso pubblico, ristretto o commerciale). Il servizio si basa sull'ISSN come identificativo univoco dei periodici e sull'installazione di un software sul server dei servizi di periodici di ciascun fornitore. Il punto debole del sistema è questo software poiché è di complessa installazione.

Figura 1: Servizi disponibili tra le SSD di ACNP

La gestione amministrativa periodici

La gestione amministrativa periodici disponibile dal 2001 su ACNP per tutte le biblioteche afferenti è un servizio di ausilio per gli utenti che cercano articoli e per i bibliotecari addetti al servizio di fornitura di documenti. A partire da ciascun titolo per il quale la biblioteca effettua la Gestione Amministrativa Periodici, gli utenti possono vedere, accanto all'indicazione di posseduto, il pulsante Visualizza tutti i fascicoli.


Figura 2: Indicazione di posseduto e pulsante Visualizza tutti i fascicoli del periodico Food Chemistry sull'OPAC di ACNP

Cliccando, appaiono i fascicoli effettivamente pervenuti in biblioteca.


Figura 3: Situazione dei fascicoli (arrivati, attesi, non disponibili) sull'OPAC di ACNP

Questa informazione consente loro di non recarsi inutilmente in biblioteca a cercare un fascicolo da sfogliare, o richiedere la fornitura di un articolo ad una biblioteca che non abbia ancora ricevuto il fascicolo nel quale l'articolo di interesse è uscito e possono eventualmente verificare se il fascicolo sia arrivato in altra biblioteca. L'aggiornamento sull'arrivo dei fascicoli nelle biblioteche avviene in maniera interattiva. Non appena l'operatore registra l'arrivo di un fascicolo, esso è immediatamente visibile come "Ricevuto" su OPAC. Nel caso un volume o una annata "ricevuti" siano state inviati dal rilegatore o singoli fascicoli siano stati prestati - pratica che talvolta si verifica nelle biblioteche accademiche per specifiche esigenze - il fascicolo viene contrassegnato in OPAC dal messaggio "Non disponibile al momento", affinché l'utente non riceva una informazione fuorviante [6]. Per i bibliotecari, la gestione amministrativa periodici consente di svolgere le funzioni precedentemente svolte tramite lo schedone amministrativo, ma al tempo stesso di generare in maniera automatica solleciti, statistiche sui costi, richiesta di rinnovo da inviare al fornitore. E' anche possibile produrre elenchi dei titoli da inviare al rilegatore, contrassegnando i fascicoli, che risulteranno contrassegnati in OPAC, come abbiamo visto, dall'indicazione "Non disponibile al momento".

Per i bibliotecari che lavorano al document delivery, ACNP è uno strumento che consente di non chiedere inutilmente ad una biblioteca un articolo non ancora arrivato e permette di avere un panorama preciso delle biblioteche che eventualmente lo abbiano già ricevuto, in modo tale da poter decidere quale selezionare in base alle condizioni di fornitura e ai prezzi. Il panorama sarà tanto più preciso tanto più numerose saranno le biblioteche che avranno aderito al servizio di gestione amministrativa periodici.

In futuro i fascicoli visualizzati nella griglia di ricevimento verranno linkati all'indice del fascicolo e al testo pieno dell'articolo. L'accesso a quest'ultimo ovviamente sarà possibile solo se le condizioni della licenza lo consentiranno. Si prevede anche la possibilità di legare i singoli fascicoli al servizio di fornitura articoli di ACNP quando questo sarà realizzato, come avverrà anche per le testate delle riviste.

I periodici elettronici

La crescente disponibilità di periodici elettronici e la conseguente necessità di poterli catalogare ha indotto il CIB a prevedere una serie di campi che il catalogo non aveva nella versione ante 2001, poiché era stato concepito alla fine degli anni '80, quando esistevano solo periodici cartacei. Fino a che i periodici elettronici non erano presenti sul catalogo, gli studiosi di ambiti disciplinari al confine tra più discipline, si trovavano costretti a consultare più elenchi di periodici elettronici a partire dalle home pages di biblioteche dell'Ateneo oppure si collegavano direttamente alle home pages degli editori, se sapevano da chi era pubblicata una rivista.

Nei primi anni di vita dei periodici elettronici e in misura minore oggi, gli editori consentivano l'accesso alle riviste preferibilmente mediante password. In questo modo gli studiosi dovevano ricordarsi o annotarsi numerose diverse password. Localmente, alcune biblioteche, ad esempio la biblioteca di Chimica Industriale di Bologna hanno creato un database che fornisce ad alcuni IP della LAN le password, come appare nella figura (le password sono state coperte per motivi legali)

Figura 4: Risposta del db ad IP della LAN

Gli utenti esterni vengono invece informati che l'accesso è riservato agli utenti interni.

Figura 5: Risposta del db ad IP esterno alla LAN

La presenza dei periodici elettronici nel catalogo ACNP consente agli utenti di accedere direttamente al testo pieno degli articoli di diversi editori, interrogando un unico strumento.

Il servizio, disponibile solo nell'ambiente di prova nel 2001, quando è stato presentato durante il convegno BIBLIOMIME è ora disponibile nell'ambiente di produzione e visibile su OPAC.

I periodici elettronici vengono contrassegnati mediante la qualificazione (ON LINE).

Figura 6: Periodici elettronici in ACNP

Rispetto alla descrizione del periodico cartaceo, la descrizione della testata comprende tre elementi aggiuntivi, ossia la specificazione del supporto On-line (remote), che è obbligatoria, il link ad una URL informativa (la home page della testata, la home page del catalogo dei periodici dell'editore o altra pagina significativa ad accesso pubblico che il bibliotecario avrà ritenuto opportuno linkare), il legame alla versione cartacea della medesima testata (contrassegnata dall'etichetta di campo "ha per altro supporto").

Figura 7: Descrizione di un periodico elettronico in ACNP

Poiché un utente può non sapere che l'ISSN di un periodico cartaceo differisce da quello della stessa testata elettronica, è stato deciso di fare in modo che, digitando l'ISSN di un periodico cartaceo, venga richiamata anche la corrispondente testata su supporto elettronico e vice versa.

Cliccando sul pulsante FULL-TEXT è possibile vedere la consistenza e eventuali lacune - come avveniva già per il cartaceo -. Poiché l'accesso ad un periodico elettronico può avvenire tramite diversi fornitori, ciascuna delle biblioteche o consorzi che hanno attivato l'abbonamento avrà il proprio pulsante FULL TEXT per l'accesso al testo pieno, con un rinvio al fornitore corretto.

Figura 8: Due diversi consorzi possiedono la rivista: ciascuno ha il proprio pulsante FULL TEXT e Info sulle condizioni dell'accesso online

A fianco del pulsante FULL TEXT per ciascuna biblioteca o consorzio figurerà un pulsante Info sulle condizioni dell'accesso online che contiene le indicazioni di quali utenti hanno diritto di accedere, una descrizione del servizio e il nome di una persona da contattare per eventuali chiarimenti.

Figura 9: Condizioni di accesso di un periodico elettronico su ACNP

Cliccando sul pulsante FULL TEXT corretto, sarà possibile accedere al testo pieno della rivista.

Presentare all'utenza la scelta tra più pulsanti FULL TEXT era la soluzione più semplice da realizzare per i bibliotecari, ma certamente non la più pratica per gli utenti. Sono state valutate alternative possibili, tra le quali è stata privilegiata SFX. E' in corso una negoziazione per il possibile acquisto di questo prodotto.

SFX, prodotto da Exlibris, è un link server "context sensitive" che utilizza la tecnologia OPEN URL [7]. OPEN URL è un protocollo proposto al NISO per essere riconosciuto come standard [8]. Esso ha una sintassi che crea pacchetti di metadati trasportabili su Web, in grado di "verificare" l'identità dell'utente e di reindirizzarlo alla risorsa o alla copia del documento più appropriata per lui. Un articolo può infatti essere accessibile tramite diversi fornitori. Un prodotto "context sensitive" come OPEN URL individua qual è l'accesso più appropriato per l'utente e lo indirizza ad esso in maniera automatica, senza che l'utente debba verificare per quale risorsa ha i diritti di accesso. SFX può essere parametrizzato in modo tale da indirizzare l'utente non solo al full text, ma anche a servizi come:

I periodici elettronici, il document delivery e il copyright

Le pubblicazioni elettroniche creano una serie di nuovi problemi di non facile soluzione per i bibliotecari per quanto riguarda la fornitura dei documenti. La presenza dei periodici elettronici nel catalogo nazionale evidenzia maggiormente tali quesiti. E' legittimo fornire la copia dell'articolo ad utenti di enti che non hanno la licenza? In quale formato? Talvolta i contratti esplicitano con chiarezza le condizioni alle quali può essere effettuato il document delivery e quante copie di ogni testata o fascicolo o quali percentuali possono essere inviate. Ma come comportarsi quando non è così? In teoria è possibile chiedere ad una qualunque biblioteca di Bologna un articolo di Elsevier pubblicato dopo il 1995, dato che Bologna afferisce al CIPE e ha l'accesso all'intero catalogo, ma ha senso chiedere un articolo di farmacologia alla biblioteca di lingue? E' forse opportuno definire delle policies che regolino il servizio. Altro problema spinoso: è lecito effettuare un cambiamento di supporto e inviare un articolo uscito in un periodico cartaceo in formato elettronico? Già nel Green paper on copyright and related rights in the information society del luglio 1995 la allora Commissione delle Comunità europee identificava una serie di problemi specifici relativi all'informazione e alle nuove tecnologie e venivano individuati alcuni problemi specifici delle nuove tecnologie su cui la legislazione doveva intervenire

  1. la riproduzione
  2. la comunicazione al pubblico
  3. la digitazione o trasmissione
  4. la diffusione
  5. i diritti morali

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n. 68 (attuativo della Direttiva 2001/29/CE) tratta questi problemi, che restano tuttavia non totalmente risolti.

Accedere da casa ai servizi riservati agli IP dell'Ateneo di Bologna

La maggior parte delle banche dati e dei periodici elettronici prevedono il riconoscimento dell'utente tramite IP. Questa modalità di accesso è molto comoda quando docenti, non docenti e studenti dell'Ateneo di Bologna interrogano periodici e banche dati dall'Ateneo, perché non sono costretti a ricordarsi la password giusta per ciascuna banca dati, ma impedisce la possibilità di consultare tali risorse a coloro che si collegano ad Internet da casa senza utilizzare il provider di Ateneo, ossia a tutti gli studenti e ai docenti e al personale tecnico-amministrativo fuori sede. Per questo è stato deciso di allestire un proxy che autentichi i docenti, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti e dia loro l'accesso ai servizi. Gli utenti vengono riconosciuti tramite l'indirizzo di posta elettronica assegnato loro dall'Ateneo e la password relativa. Il servizio è attivo da metà maggio 2003.

Periodici elettronici ad accesso libero in un catalogo?

Alcuni periodici sono disponibili su Internet ad accesso libero. Il CIB presto catalogherà su ACNP anche alcuni di essi, in modo tale da renderne più facile la conoscenza e l'accesso agli utenti, in una visione estesa del concetto di catalogo, come strumento di accesso a documenti di interesse presenti su Internet. E' tuttavia sorto un problema: ACNP è un catalogo derivato dal Registro ISSN e un periodico può essere catturato solo se posseduto da una biblioteca. Questo è dovuto a ragioni contrattuali. Per questo motivo è stato creato un vincolo a livello software che imponga l'inserimento di tale informazione. Nel caso di un periodico cartaceo esiste una ragione di carattere logico insita nel concetto stesso di catalogo. Nel caso di un periodico elettronico ad accesso libero, poteva non essere necessario avere il vincolo software, mentre può essere utile creare l'accesso al testo pieno. Poiché il contratto con il Centro Internazionale ISSN prevede che possano essere catturati solo periodici posseduti o di cui è stata acquisita licenza da una biblioteca, è stato concordato con il centro che potranno essere catturati i periodici che sono considerati "di interesse" di una biblioteca, per analogia con l'indicazione di posseduto dalla biblioteca che si inserisce per i periodici cartacei. Non essendo prevista nessuna licenza, infatti non era possibile se non una indicazione di questo tipo. Non è invece possibile uno scaricamento massiccio dal Registro ISSN di tutti i periodici disponibili gratuitamente su Internet.

ACNP e gli open archives

Tra i periodici elettronici cui ACNP dà accesso sono stati catalogati, in una ottica estesa di catalogo, alcuni periodici elettronici disponibili sugli open archives [11]. Nell'ambito del progetto Biblioteca Digitale (Alma-DL) del CIB sono in corso digitalizzazioni di pubblicazioni di pregio. La prima di queste De Bononiensi scientiarum et artium Instituto atque Academia commentarii è un periodico del Settecento (1731-1791), la cui copia cartacea è presente nella biblioteca di Astronomia dell'Università. Per garantire maggiore visibilità alla pubblicazione, si è ritenuto di creare l'accesso anche alla versione digitale del periodico in ACNP. Il primo problema che si è posto è stato se era possibile mantenere lo stesso ISSN del corrispondente periodico cartaceo o se doveva essere richiesto un nuovo ISSN. In generale un periodico cartaceo e la corrispondente testata su supporto elettronico hanno due diversi ISSN, ma ci è sembrato poco plausibile chiedere un ISSN per un periodico cessato e non esistente in formato elettronico, se non a seguito di una digitalizzazione. Il responsabile dei servizi bibliografici del Centro Internazionale ISSN di Parigi ha confermato che la nostra ipotesi era corretta e che per un periodico digitalizzato cessato e mai esistito in versione elettronica è corretto mantenere l'ISSN della versione cartacea. La testata del periodico si presenta quindi con il campo Accesso pubblico alla rivista che non è presente nei periodici cartacei senza link alla versione digitalizzata:


Figura 10: De Bononiensi scientiarum et artium Instituto atque Academia commentarii sull'OPAC di ACNP

Cliccando sul link si accede al frontespizio della rivista, che è possibile sfogliare per intero, come appare dalla frame di sinistra.

Figura 11: Frontespizio del periodico: De Bononiensi scientiarum et artium Instituto atque Academia commentarii

Cliccando su indici è possibile visualizzare gli indici della pubblicazione, poiché ne stati prodotti gli spogli.

Figura 12: spoglio della rivista De Bononiensi scientiarum et artium Instituto atque Academia commentarii

Ciascuno di essi, come appare nella Figura 12, ha un link al testo completo dei singoli contributi:

Figura 13: Testo completo del contributo

Un problema ancora aperto, tecnicamente realizzabile, ma non ancora studiato, è l'esigenza di creare le forme varianti dei nomi, particolarmente necessarie per l'antico.

Conclusioni

ACNP è sempre più marcatamente un catalogo da intendersi in senso esteso come strumento di accesso ai servizi. I nuovi servizi che sono stati creati negli ultimi tre anni sono volti a venire incontro a nuovi bisogni e a rendere più agevole il reperimento delle pubblicazioni periodiche cartacee ed elettroniche. La gestione amministrativa periodici consente di avere una informazione puntuale sui fascicoli arrivati effettivamente in biblioteca, informazione utile agli utenti e ai bibliotecari addetti al document delivery. La presenza dei periodici elettronici nel catalogo consente agli utenti che hanno i necessari privilegi di accedere direttamente dal periodico al testo pieno senza dover sapere l'editore, che non sempre gli utenti conoscono, né sono tenuti a conoscere; consente inoltre agli altri utenti di richiederne la fornitura che verrà erogata tenendo conto delle condizioni previste dalle singole licenze. L'interconnessione con periodici digitalizzati e il relativo spoglio, è la più recente risposta ad un bisogno informativo emerso con il sorgere degli open archives.

Alessandra Citti, Centro di Servizi e Biblioteca (C.S.B.) della Facoltà di Chimica Industriale - Università di Bologna, e-mail: citti@cib.unibo.it


Note

[1] A. Citti, V. Verniti, L'evoluzione di ACNP: da catalogo collettivo a strumento di accesso ai servizi, Roma, CNR, 6 settembre 2001 <http://www.bibliomime.cnr.it/ws2001/programma.html>.

[2] Cfr. l'intervento presentato da A. Citti, Il servizio di document delivery in ACNP: prospettive di cooperazione, Ravenna 15 maggio 2002 al convegno organizzato dalla Provincia di Ravenna, Rete bibliotecaria di Romagna, Il prestito interbibliotecario: un servizio ad alto rendimento, Ravenna 15 maggio 2002.

[3] Dati del 25 aprile 2003, disponibili all'indirizzo <http://acnp.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/co-p.tcl>.

[4] ESPERR è un progetto di cooperazione tra biblioteche di Economia e Scienze Sociali <http://www.biblio.liuc.it/biblio/essper/default.htm>.

[5] CASA è l'acronimo di Cooperative Archive of Serials and Articles <http://casa.cib.unibo.it>, progetto realizzato tra il 1997 e il 2001.

[6] Alessandra Citti, La Gestione Amministrativa Periodici della nuova ACNP: servizi per gli utenti e funzioni per gli operatori, "Bibliotime" N.s., Anno VI, n. 1 (marzo 2003) <http://www.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vi-1/citti.htm> e Alessandra Citti, Serials Control for Italian Union Catalog of Serials, "Serials Review", in corso di pubblicazione.

[7] <http://www.sfxit.com>. Per ulteriori dettagli su SFX si vedano Herbert van de Sompel, Patrick Hochstenbach, Reference Linking in a Hybrid Library Environment. Part 2: SFX, a generic linking solution, "D-Lib Magazine" 5,4 (April 1999); Antonella De Robbio, Metadati per la comunicazione scientifica in Proceedings I metadati: seminario nazionale Roma, ICCU, 3 aprile 2001, Roma, ICCU, <http://eprints.rclis.org/archive/00000122>, Andy Powell, OpenResolver: a simple Open URL Resolver, Ariadne, Issue 28 (June 2001), <http://www.ariadne.ac.uk/issue28/resolver>; Cinzia Bucchioni, SFX e OpenURL: gli esperimenti del team di Van de Sompel, "Bibliotime" anno V, n. 2, (luglio 2002), <http://www.spbo.unibo.it/bibliotime/num-v-2/bucchion.htm>.

[8] Si veda <http://www.niso.org/committees/committee_ax.html>. Consultazione del sito effettuata il 24 maggio 2003.

[9] Miriam Blake, Implementation of the OpenURL and the SFX Architecture in the Production Environment of a Digital Library, <http://lib-www.lanl.gov/lww/articles/OpenURL_vala.pdf>.

[10] M. Marandola, Diritto d'autore, Roma, AIB, 1996 (ET;9), p. 35.

[11] Per una definizione di open archives, si rinvia a <http://www.openarchives.org/documents/FAQ.html>: "The Open Archives Initiative develops and promotes interoperability standards that aim to facilitate the efficient dissemination of content. The Open Archives Initiative has its roots in an effort to enhance access to e-print archives as a means of increasing the availability of scholarly communication". Document Version 2002/06/10T11:00:00Z, consultazione effettuata il 24 maggio 2003.


«Bibliotime», anno VI, numero 2 (luglio 2003)

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URL: http://www.spbo.unibo.it/aib/sezioni/emr/bibtime/num-vi-2/citti.htm